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Sindacato Nuovo, Luglio 2021. Cohousing, la nuova frontiera dell'abitare. Il progetto Homers, Legambiente, Cgil. Di Luciano Silvestri, responsabile legalità e sicurezza Cgil nazionale.

Recentemente la CGIL ha stretto un patto con HOMERS finalizzato a riconquistare nelle città un processo di vera e propria rigenerazione sociale e abitativa. HOMERS è infatti una società benefit che attraverso servizi innovativi valorizza e riusa immobili dismessi a fini abitativi sviluppando progetti di cohousing.

A sua volta HOMERS ha stretto un patto con Legambiente con la quale la CGIL collabora in tante iniziative.

Ci ha spinto a realizzare questo accordo innanzitutto l’idea e la convinzione che di fronte alla grande sfida del rinnovamento progettuale per uscire dalla pandemia, rimettendo al centro il lavoro, una grande organizzazione come la CGIL debba stare concretamente in campo. Non possiamo cioè limitarci  a declamare ai quattro venti che “per uscire dalla crisi il nostro Paese ha bisogno di scommettere e valorizzare le imprese sane ed eticamente centrate sulla tutela dei diritti del lavoro”. Con queste imprese dobbiamo avere la forza di stringere, là dove è possibile, patti concreti di collaborazione che stiano nel solco della legalità.

Con HOMERS dunque vogliamo provare ad aprire sul territorio dei veri e propri cantieri, in particolare  per lavorare su immobili confiscati alle mafie, riusandoli come cohousing e farne il punto di innesco di processi estesi di rigenerazione urbana e civile.

Al tempo stesso vogliamo lanciare la sfida di realizzare questi progetti impegnando il più possibile imprese liberate dal possesso mafioso, capaci di stare sul mercato e che, attraverso la costruzione di cohousing possano garantire livelli occupazionali e tutelare il capitale umano e tecnico dell’impresa stessa. Potremmo inoltre favorire sinergie positive fra queste imprese e imprese sane che già stanno sul mercato innescando sinergie importanti.

Altro aspetto positivo e sfidante di questo accordo di collaborazione riguarda l’utilizzo non solo delle risorse previste dal PNRR, ma anche quelle provenienti dai Fondi Comunitari che, soprattutto al Sud spesso sono largamente inutilizzate. Ed è proprio al Sud che vogliamo soprattutto lanciare la sfida. Innanzitutto per l’interesse che abbiamo di qualificare questo territorio. Se rimane il divario attuale con il resto del territorio, sarà l’intero Paese a soffrire le conseguenze del mancato sviluppo.

In secondo luogo perché proprio al Sud risiede lo stock più consistente del patrimonio immobiliare confiscato definitivamente alle mafie e una parte considerevole di aziende soprattutto edili.

Insomma abbiamo voluto con forza e con piacere aprire questa sfida importante dando concretezza ad un impegno storico della nostra organizzazione che si presenta con una straordinaria attualità. Vedremo, con l’impegno delle nostre strutture territoriali e con le categorie più coinvolte, a partire dagli edili, se sapremo vincere questa sfida e dare un contributo, seppure piccolo, alla rinascita di questo paese rimettendo al centro il lavoro.

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