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Lo scorso 12 agosto l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ha pubblicato il Rapporto annuale delle ispezioni del 2021. Cosa dicono i numeri? Di Marco Benati, Dipartimento Legalità e Politiche del Territorio Fillea Nazionale.     

Lo scorso 12 agosto l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ha pubblicato il Rapporto annuale delle ispezioni del 2021. Un rapporto per il quale c’era una certa attesa per verificare i primi effetti sul cambio di Direzione all’INL, con la nomina di dr. Bruno Giordano avvenuta a metà del 2021 e per le sostanziali modifiche ai compiti dell’Ispettorato introdotte dal D.L. n. 146 del 21/10/2021.
Il decreto legge 146/2021 rappresenta infatti un vero e proprio cambiamento strutturale del ruolo istituzionale e sociale dell’INL, stabilendo la piena competenza dell’INL per la vigilanza sull’applicazione della legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, oltre a quella già prevista dai servizi delle ASL. Lo stesso provvedimento legislativo ha inoltre potenziato lo strumento della sospensione dell’attività imprenditoriale per motivi di gravi inadempienze su salute e sicurezza sul lavoro, come richiesto con forza dalle organizzazioni sindacali. I dati hanno dimostrato l’efficacia delle nuove norme visto che le sospensioni in materia di sicurezza erano state solo 9 prima dell’entrata in vigore del d.l. 146/21, mentre successivamente (fino al 31/12/21) sono state ben 321 (in edilizia rispettivamente 6 prima del 21/10 e 120 dopo). Più nel dettaglio lo strumento della sospensione dell’attività imprenditoriale per l’impiego di lavoratori in nero o per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza (n. 3971 complessive nel 2021) si sta rivelando estremamente efficace per la tutela dei lavoratori, visto che l’84% dei provvedimenti sono stati successivamente revocati per intervenuta regolarizzazione da parte dell’impresa interessata. 
La vigilanza dell’INL nel 2021 ha visto la definizione di 62.710 ispezioni (61.942 nel 2020) con una percentuale di irregolarità delle stesse pari al 62% (66% nel 2021). Le ispezioni in edilizia sono aumentate e rappresentano circa 33% del totale delle ispezioni (27,5% nel 2020). La maggiore attenzione verso il lavoro nelle costruzioni è probabilmente dovuta alla forte crescita occupazionale e anche al fatto che, purtroppo, è il settore che ha il più alto tasso di irregolarità insieme a quello del terziario. Il Rapporto INL evidenzia che anche per l’Edilizia il tasso irregolarità è in diminuzione, confermando la tendenza degli ultimi anni (vedi Tab 1).
Al riguardo è utile ricordare che i dati delle ispezioni INL non sono statisticamente rappresentativi delle condizioni di regolarità del lavoro, in quanto le ispezioni sono mirate e/o individuate in base ad indicatori “di rischio” per ottenere maggiore efficienza. Offrono comunque un quadro importante per valutare lo stato delle irregolarità e nel caso specifico, il calo dell’indice di irregolarità in edilizia, potrebbe essere un segnale positivo dovuto al “combinato disposto” di norme entrate in vigore recentemente. Tra queste l’obbligo del Durc di congruità e di applicazione del CCNL edilizia. Strumenti che, insieme all’aumento delle ispezioni messe in campo, può essere in grado di indirizzare la crescita del settore verso una maggiore e strutturale regolarità e sicurezza nei cantieri.
Per quanto riguarda il lavoro sommerso l’INL registra che il 26% dei lavoratori irregolari risultano impiegati totalmente in nero, mentre per l’edilizia sono circa il 33% (l’edilizia rimane seconda solo all’agricoltura, con il 38%) e, sempre in Edilizia, sono risultati 20 lavoratori in nero ogni 100 aziende ispezionate (25 nel 2020). Pur essendo a livelli assolutamente inaccettabili rileviamo anche in questo caso una continua diminuzione dell’incidenza di questa forma di impiego totalmente irregolare. Come sappiamo molti lavoratori, a partire da quelli totalmente in nero, possono subire il caporalato a causa del loro stato di bisogno (come stabilito dalla l. 199/2016). Eppure anche quest’anno in edilizia sono pochissimi i casi di caporalato emersi (n. 9 lavoratori), contraddizione che deve essere affrontata anche con una modifica delle modalità di ispezione, in quanto l’organizzazione del lavoro nei cantieri, favorisce una certa “schermatura” delle condizioni di sfruttamento nella lunga catena dei subappalti.
Nel Rapporto INL 2021 interessante è poi il focus sul distacco transnazionale, fenomeno in aumento esponenziale nel settore delle costruzioni. Recentemente la Fillea Cgil nazionale ha pubblicato una guida per tutelare i lavoratori distaccati da altri paesi, ed i dati dell’INL confermano che si tratta di un ambito dove l’intermediazione illecita è parte rilevante. Sul tema l’INL ha sottolineato l’importanza di sviluppare  la cooperazione con gli ispettorati degli altri paesi UE, citando ad esempio un recente protocollo di cooperazione con le istituzioni della Romania siglato dal Ministero del Lavoro e dall’INL, o quanto avvenuto ad esempio per la verifica dei cantieri dell’alta velocità tra Piemonte e Francia (esperienza che a nostro parere potrebbe essere rilanciata con un progetto di  verifica congiunta dei prossimi cantieri per le Olimpiadi di Parigi e quelle invernali di Milano e Cortina).
Passando agli effetti sulla finanza pubblica, il rapporto evidenzia come nel 2021 le ispezioni INL insieme a quelle di INPS e INAIL hanno prodotto un recupero contributivo di 1,1 mld, a dimostrazione dell’importanza di proseguire con un aumento esponenziale di controlli nei luoghi di lavoro per tutelare i lavoratori e la regolarità della concorrenza tra imprese, come d’altronde richiesto sempre a gran voce dai lavoratori e dalle lavoratrici in ogni iniziativa ed assemblea sui temi della regolarità e sicurezza. 
Come ha sottolineato lo stesso Direttore dell’INL nella sua relazione di presentazione del Rapporto, il 2021 è stato un anno di trasformazione e miglioramento della struttura dell’INL, azione che sta proseguendo nel 2022 con il potenziamento del personale, come previsto dal PNRR, con nuove assunzioni pari al 65% dell’attuale personale (2580 nuove assunzioni rispetto agli attuali 4200 dipendenti), di cui circa 2000 nuovi ispettori del lavoro e ispettori tecnici. 
Si tratta di un potenziamento eccezionale che sicuramente avrà effetti importanti e che non potrà però prescindere anche dalla valorizzazione della professionalità dei propri dipendenti, attraverso la formazione continua e anche il giusto riconoscimento economico del loro importante lavoro, come già rivendicato con la mobilitazione del personale dell’ispettorato nel 2022 della Funzione pubblica Cgil e sostenuta anche dalla Fillea Cgil. In definitiva il Rapporto INL, che fornisce dettagliati dati sia per settore che per territorio, si è confermato essere uno strumento utile, al quale deve essere affiancato anche un confronto ed un’analisi tra organizzazioni sindacali, INL e Ministero del Lavoro, con l’obiettivo di raggiungere sempre più efficienza ed efficacia negli interventi di controllo per la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici.  

Vai al pdf della rivista, pagina 16 >

TabellaINL settembre22

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