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Sindacato Nuovo, Gennaio 2023, pag. 3 e 4: Teniamo accesi i fari sulle condizioni di lavoro di un milione di migranti.Ambet Yuson, Segretario generale Bwi e Marco Benati, Dip. internazionale Fillea Nazionale.

Building and Wood Workers’ International (BWI) pone la difesa dei diritti sindacali al centro della sua missione e del suo operato. Le violazioni dei diritti fondamentali dei lavoratori - come il diritto di associazione e organizzazione in un sindacato - sono comuni nei nostri settori, in particolare per i lavoratori migranti.

In Qatar, questi ultimi costituiscono più dell’80% della forza lavoro. Alcuni settori, come l’edilizia, dove se ne stimano più di un milione, sono quasi totalmente composti da migranti.

Da quando abbiamo alzato il “Cartellino rosso per la FIFA” nel 2011, ad oggi, ci sono state importanti battaglie vinte in Qatar dal movimento sindacale. Dal 2016, attraverso un accordo con l’autorità incaricata di costruire gli stadi della Coppa del Mondo, BWI ha potuto ispezionare salute e sicurezza nei cantieri degli stadi, aiutare i lavoratori a eleggere i propri rappresentanti nei posti di lavoro, sostenere le comunità di migranti nel Paese a riunirsi in una confederazione che si incontra regolarmente con il Ministero del Lavoro. Nuove riforme hanno abolito il sistema di sponsorizzazione della “kafala” che dava ai datori di lavoro l’assoluto controllo su tutti gli aspetti della vita e di lavoro dei migranti, introdotto un salario minimo, e istituito meccanismi di accesso alla giustizia del lavoro.

Tuttavia, rapporti dal campo parlano di sistematiche violazioni delle nuove leggi da parte di datori di lavoro senza scrupoli. La giustizia è ritardata o negata. Gli abusi salariali dilaganti lasciano i lavoratori migranti indebitati e riflettono uno squilibrio di potere sul posto di lavoro e nella società, con i datori di lavoro che hanno troppo, e i lavoratori troppo poco.

In Qatar, il diritto dei lavoratori migranti ad unirsi nel sindacato e cercare di compensare questo squilibrio di potere non è ancora riconosciuto.

Per quanto positivo, il processo di riforma intrapreso è ben al di sotto dei diritti sindacali. Come sindacalisti dobbiamo riconoscere ogni singola vittoria per cui abbiamo lottato, ma il nostro lavoro resterà incompiuto fino a quando i lavoratori non avranno collettivamente il diritto di decidere del loro futuro.

Il rispetto dei diritti umani non è qualcosa che può essere affrontato a distanza. In ogni territorio, regione e Paese, i sindacati di tutto il mondo si dedicano a difendere i diritti dei lavoratori, a riconoscere le ingiustizie e a combatterle, ad immaginare e cercare di realizzare concretamente una realtà diversa, più equa, più inclusiva. Sanno che i lavoratori sono tutti uguali e devono godere degli stessi diritti: donne, uomini, nativi del luogo o migranti lungo le vie del pianeta, qualsiasi sia la loro origine, il colore della loro pelle, la religione che guida le loro anime. Sanno che il Lavoro è uno, è la forza di realizzazione ed emancipazione, è la leva più forte di trasformazione della società secondo giustizia.

Gli stessi diritti, ovunque, nel mondo. Questo è il contesto in cui dobbiamo parlare del Qatar.

A breve si spegneranno le luci sui mondiali di calcio in Qatar, e sarà nostro dovere tenere i riflettori puntati sui lavoratori, sulle loro condizioni, sull’affermazione dei loro diritti, sul loro futuro. Perché solo la solidarietà e il sindacalismo internazionale possono tenere accesa la luce, illuminare ogni angolo del mondo del lavoro e indicare una via per una società globale più giusta e solidale.

Estratto da: Qatar: the unfinished journey (svenssonstiftelsen.com), 17 Novembre 2022

 

Mondiali chiusi, risposte ancora non pervenute...
Ad oggi non è stata ancora data risposta alle richieste della BWI sul Centro Lavoratori Migranti e sul fondo di compensazione per le famiglie dei lavoratori morti o rimasti invalidi.

Ora l’attenzione è tutta sul cosiddetto “Qatargate”, uno scandalo senza precedenti che ha coinvolto numerosi parlamentari europei accusati di corruzione, e mentre le condizioni di vita dei migranti in Qatar tornano nell’ombra mediatica, il sindacato prosegue nel suo impegno in difesa dei diritti dei lavoratori: BWI (Federazione mondiale dei lavoratori delle costruzioni e del legno), IDWF (Federazione mondiale dei lavoratori e lavoratrici domestiche) in collaborazione con FIFPRO (sindacato mondiale dei calciatori), hanno lanciato una piattaforma digitale globale per fornire supporto ai lavoratori migranti che rimangono in Qatar e a quelli impiegati nelle future competizioni calcistiche internazionali in altri paesi. La piattaforma digitale, accessibile tramite un’App per telefono cellulare, aiuterà a garantire che i lavoratori siano in grado di accedere facilmente a informazioni aggiornate sui loro diritti e sulle leggi sul lavoro e possano ottenere supporto quando hanno bisogno di aiuto. (Marco Benati)

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