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Referendum

Sindacato Nuovo, luglio 2023, pag. 16 - 17. Dall’Agenzia Onu menzione speciale al sistema edile italiano per il progetto rivolto a 3mila rifugiati per l’inserimento nelle nostre imprese. Di redazione.

“Welcome. Working for refugee integration” è un evento promosso dall’agenzia Onu per i rifugiati - Unhcr, nato nel 2017 per premiare le imprese che assumono rifugiati. Tra le realtà italiane premiate quest’anno c’è c’è anche il sistema bilaterale dell’edilizia, Fillea Cgil, Filca Cisl e FenealUil, insieme ai costruttori dell’Ance, che nel 2022 hanno sottoscritto con i Ministeri dell’Interno e del Lavoro un protocollo triennale per l’inserimento lavorativo di 3mila rifugiati, molti dei quali già operativi.

Protagonisti di questo progetto le scuole edili, coordinate dall’ente paritetico Formedil, che nel giro di un anno hanno trasformato centinaia di rifugiati in operai specializzati. “Si tratta di uno dei più importanti protocolli per la formazione e l’inserimento di lavoratori, mai fatto congiuntamente dalle istituzioni e dalle parti sociali del settore delle costruzioni e in piena sintonia con gli obiettivi europei del Pnrr, per una società più giusta e inclusiva”, avevamo commentato alla sigla di quel protocollo nel maggio 2022. Progetto di cui eravamo e continuiamo ad essere particolarmente orgogliosi, come leggiamo nelle testimonianze alla pagina successiva.

Una storia dalle Marche

L’Ente Scuola Edile delle province di Ascoli Piceno e Fermo ogni anno prevede un corso di formazione di durata biennale per muratore polivalente, corso che ha una importante tradizione nel nostro territorio ma che, con la ripartenza del settore, aveva difficoltà a ripartire. Infatti, subito dopo la pandemia e con la creazione del bonus 110%, la richiesta di manodopera edile era notevolmente aumentata proprio per dare risposta ad un settore che dopo anni di crisi vedeva uno slancio notevole, dato sì dai bonus, ma anche dalla ricostruzione post sisma nelle nostre province. 

La questione fondamentale era che, girando sui cantieri, spesso incontravamo ragazzi stranieri con storie complicate alle spalle, inseriti nei cantieri nonostante non conoscessero il mestiere, la lingua italiana e di conseguenza l’esistenza del contratto nazionale e degli Enti Bilaterali. Per questo motivo, dopo aver incontrato i responsabili dell’allora progetto SPRAR di un Comune della nostra provincia, abbiamo costruito insieme alla Scuola Edile un percorso formativo dedicato ai ragazzi stranieri ospiti dei progetti di accoglienza per offrire loro una occasione di formazione ed una reale opportunità di lavoro in un territorio in cui l’edilizia stava ripartendo e che aveva anche delle prospettive future di stabilità e di crescita professionale. I ragazzi hanno seguito il corso con attenzione e dedizione, hanno imparato le norme sulla sicurezza, conosciuto il cantiere edile ed alla fine hanno incontrato le organizzazioni sindacali per la sessione formativa ed informativa sui diritti sindacali.

Le imprese edili locali hanno inserito immediatamente i ragazzi in un primo momento con un breve tirocinio come previsto dalla normativa, e subito dopo assunti stabilmente ed ancora oggi Ansumana, Moussa, Salef e molti altri lavorano in quelle aziende, sono inseriti nelle nostre comunità, stanno costruendo il loro futuro nel nostro Paese. Il sistema bilaterale dell’edilizia ha dato risposte concrete a giovani ragazzi che hanno scelto l’Italia per ricominciare ed ha indicato una strada da percorrere che ci ha portati alla menzione speciale da parte dell’UNHCR. La Fillea c’era!

Paola Senesi - Segretaria generale Ascoli Piceno-Fermo

 

 Una storia dall’Abruzzo

In Abruzzo “l’idea di favorire l’inserimento dei migranti approfittando della forte richiesta di manodopera proveniente dall’edilizia è stata subito accolta con grande favore, tanto che i Prefetti di Teramo, L’Aquila, Pescara e Chieti, recepito l’input proveniente unanimemente da Fillea CGIL, Filca CISL, Feneal UIL e dalle Associazioni datoriali, si sono subito resi protagonisti per la stipula di appositi protocolli, sulla scorta di quanto avvenuto prima ad Ascoli Piceno e poi a livello nazionale.” ci racconta Silvio Amicucci, Segretario generale Fillea Abruzzo e Molise, che prosegue “Particolare rilievo ha assunto il progetto operativo messo in campo dall’Edilformas Abruzzo, favorita ovviamente dalla sua dimensione di Scuola Edile regionale si è impegnata per formare ben 351 migranti di cui 201 arrivati via mare e 150 via terra. Ci auguriamo di estendere molto presto il progetto anche al Molise, dove con i Prefetti di Isernia e Campobasso sono in preparazione i rispettivi Protocolli, mentre la Scuola Edile del Molise ha già messo in atto specifici percorsi formativi.” 

Da Massimo Passalacqua, Coordinatore Edilformas Abruzzo il racconto del percorso fatto con i ragazzi “abbiamo dato grande importanza alla loro accoglienza, ascoltando le loro storie di migrazione e le loro aspirazioni, consegnando a tutti i Dispotivi di Protezione Individuale. Dopo il test linguistico e attitudinale, i ragazzi sono stati inseriti rapidamente nel percorso studiato per favorire l’inserimento lavorativo: ci siamo basati su un percorso molto intenso con elevato valore formativo della durata di 80 ore prettamente pratico” prosegue Passalacqua “Per favorire l’apprendimento si è lavorato in piccoli gruppi per singolo corso, seguiti direttamente da un muratore con pluriennale esperienza. Vincente è stato individuare il giusto rapporto numerico tra istruttore e allievi. All’interno del progetto formativo si sono svolte anche le famose “16 ore prima – MICS” che hanno dato loro all’inizio del percorso tutta la formazione in materia di salute e sicurezza minima per poter entrare in un cantiere ed essere assunti immediatamente senza dover poi svolgere ulteriori adempimenti.”

E poi al termine del corso, i colloqui con le imprese, che “hanno avuto esito molto positivo: solo nella prima settimana, l’80% dei ragazzi è stato assunto da imprese locali, un risultato clamoroso, di cui siamo davvero orgogliosi” prosegue Passalacqua “per noi è prioritario far avvicinare i giovani al settore e formarli al meglio, affinché questo mestiere possa far parte del loro progetto di vita e che magari alcuni di loro e possano diventare dei maestri muratori con la volontà di formare altri ragazzi”. (B.C.)

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