05.06.15 A Carrara ieri cave bloccate, presidio sulla strada dei marmi, trasporto fermo, adesione di oltre il 90% dei lavoratori. Oggi si replica: i lavoratori chiedono il contratto integrativo, ma le associazioni datoriali non hanno ancora convocato il tavolo delle trattative. L'articolo di Cinzia Chiappini per il quotidiano Il Tirreno


IL TESTO DELL'ARTICOLO


Marmo, si va verso lo sciopero a oltranza. Dopo la mobilitazione a sorpresa di ieri, con un`adesione sopra il 95%, per il comparto lapideo si preannuncia un`altra giornata di protesta: dalle associazioni datoriali non è arrivata l`auspicata convocazione per la ripresa delle trattative sul contratto integrativo e adesso c`è chi pensa allo sciopero a oltranza. Cave completamente bloccate, trasporto fermo e adesione oltre il 90% anche al piano: lo sciopero "a sorpresa" che si è tenuto ieri nel settore lapideo ha avuto una partecipazione davvero imponente, a conferma di quanto la battaglia sull`integrativo sia sentita da tutti i lavoratori del comparto.
Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl, e Cobas Marmo hanno fatto partire le convocazioni a notte fonda, per cogliere tutti alla sprovvista: alle 4 di ieri mattina sono iniziati picchetti e azioni di volantinaggio, prima al monte e poi, più tardi al piano. Davanti alle principali aziende della provincia, anche quelle meno sindacalizzate, si sono creati così picchetti spontanei con una partecipazione che ha sorpreso, in positivo, gli stessi rappresentanti sindacali.
Nel frattempo la Strada dei Marmi è stata bloccata agli ingressi a monte e a mare: nella zona degli impianti di pesa e lavaggio, a Miseglia bassa, si sono posizionati per tutta la mattina i Cobas mentre in prossimità dell`Aurelia, si sono ritrovati i confederali. Nessun disturbo alla circolazione ordinaria, e nessun blocco del traffico cittadino, ma iniziative mirate a dare visibilità a una battaglia voluta, prima di tutto, dai lavoratori. «Negli ultimi tre anni il fatturato delle aziende al piano è aumentato del 18%, ancora di più quello delle imprese dell`escavazione che beneficia- no di un export da record.
E` per questo che le nostre aspettative sono così alte» ha commentato Roberto Venturini di Fillea Cgil, subito dopo il "rompete le righe". Ancora più netto il segretario di Filca Cisl, Giacomo Bondielli: «I lavoratori sono uniti davanti alla reticenza degli imprenditori a convocarci anzi - aggiunge loro spingono già per altre mobilitazioni». Sulla stessa linea Francesco Fulignani della Fenal Uil: «Se continua così e non arriveranno convocazioni, le iniziative saranno sempre più radicali. Deve prevalere la buona volontà, almeno quella di riprendere il confronto perché noi siamo disponibili a trovare un punto d`incontro».
L`argomento su cui confederali e associazioni datoriali dovrebbero trovare un accordo è il contratto integrativo e in particolare l`articolo che riguarda l`ammontare dell`indennità di presenza: i sindacati hanno chiesto un aumento di 15 euro, Assindustria si è detta disposta a salire di soli 2 euro, e così la trattativa si è interrotta. Dopo la prima mobilitazione, lo scorso 18 maggio, ieri è andato in scena lo sciopero a sorpresa, con l`adesione dei Cobas. «Noi siamo molto presenti al monte e lì l`adesione possiamo dirlo è stata del 100%...non ha lavorato nessuno» sottolinea Dino Novembri, segretario dei Cobas Marmo, lasciando intendere che i suoi sono pronti addirittura a una mobilitazione a oltranza.
E a qeusto punto l`ipotesi di un protrarsi della protesta è diventata reale ieri in tarda serata, con la convocazione di un nuovo sciopero: i sindacati, avevano sperato che le iniziative della mattinata avrebbero convinto le associazioni datoriali ad alzare il telefono per far ripartire il confronto. Così però non è stato e dunque anche oggi sarà una giornata di mobilitazione con tanto di picchetto davanti alla sede dell`Associazione industriali su viale XX Settembre.

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