01.07.15  Negato il lavoro dopo lo sciopero. E' quanto accaduto, secondo Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, ai lavoratori della Sicurbau, azienda capofila per conto di Rfi impegnata nei lavori di ammodernamento sulla strada ferrata Palermo-Agrigento, che il 29 giugno hanno partecipato a uno sciopero di due ore in cantiere.

"Per coloro che hanno partecipato allo sciopero, l'azienda non garantisce più il lavoro", sarebbero le parole dette ieri a una quindicina di lavoratori, i più attivi nell'organizzazione dello sciopero, dal responsabile della direzione lavori della Sicurbau. E le stesse parole sarebbero state ripetute oggi, al secondo tentativo dei
lavoratori di rientrare in cantiere.

I sindacati hanno inviato una lettera di diffida ll'azienda invitandola a non perpetrare in tale "comportamento, alesemente anti sindacale". "Vi intimiamo a fare riprendere
immediatamente l'attività lavorativa ai lavoratori illegittimamente sospesi - scrivono i segretari di Fillea, Filca, Feneal Francesco Piastra, Dino Cirivello Angelo Gallo - Diversamente ci vedremo ostretti ad assumere opportune iniziative sindacali ed eventualmente legali per reprimere e sanzionare la condotta antisindacale".
Fillea, Filca e Feneal hanno anche scritto al prefetto chiedendo la convocazione urgente dell'azienda "per evitare che la situazione degeneri".

"E' inaccettabile - sottolineano - I lavoratori hanno scioperato legittimamente secondo i dettami della Costituzione. E in uesti mesi hanno fornito elementi oggettivi alle organizzazioni sindacali, per denunciare le gravi inadempienze aziendali. Non solo hanno visto cadere nel nulla le denunce, ma hanno subito un atto di
discriminazione, vedendosi negati addirittura il lavoro. Tutto questo si verifica in un appalto pubblico".

 

Fonte: Agenzia Labitalia/Adnkronos

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