08.07.15 "Non si può andare avanti a furia di "toppe"... l`A3 dev`essere realizzata per come inizialmente previsto!». Il termine "restyling" - con riferimento al progetto esecutivo dei lavori di manutenzione straordinaria del tratto dell`A3 compreso tra lo svincolo di Campo Calabro (escluso) e lo svincolo di Santa Caterina (incluso) - alla Cgil proprio non va giù. E così ieri mattina il sindacato, forte della competenza specifica delle federazioni edili (Fillea) e trasporti (Filt), ha tenuto una conferenza stampa per rendere noto di aver elaborato una proposta alternativa" così racconta la Gazzetta del Sud.

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E così ieri mattina il sindacato, forte della competenza specifica delle federazioni edili (Fillea) e trasporti (Filt), ha tenuto una conferenza stampa per rendere noto di aver elaborato una proposta alternativache, auspicando l`intermediazione della prof.ssa Francesca Moraci (architetto esperto di logistica, titolare della cattedra di urbanistica alla "Mediterranea" e di recente cooptata nel cda dell`Anas, ndr), intende sottoporre all`attenzione del presidente Anas Gianni Vittorio Armani.

Il progetto approvato dal cda di Anas prevede la messa in sicurezza del tratto in questione e in particolare l`innalzamento dei livelli di sicurezza attraverso la sostituzione delle barriere esistenti, nuova segnaletica orizzontale e verticale, nuovi impianti d`illuminazione degli svincoli, rifacimento opere di regimentazione idraulica, risanamento soletta degli impalcati e dei giunti, ripavimentazione piattaforma stradale con asfalto drenante e installazione di pannelli fonoassorbenti per la mitigazione acustica.

L`importo complessivo del progetto - secondo quanto riferito dalla stessa Anas una settimana fa - ammonta a oltre 58 milioni di euro con tempo d`esecuzione stimato in circa 2 anni. A tenere la conferenza stampa sono stati Mimma Pacifici, segretaria della Cgil di Reggio-Locri, affiancata da Attilio Scali e Pino De Felice (Filt), Manuela Sainato e Luigi Veraldi (Fillea). Tutti concordi nell`affermare che questo tratto, lungo circa 9 chilometri, «ha bisogno di una ristrutturazione strutturale piuttosto che di un "make-up estetico". Altrimenti i costi/benefici finiranno per risolversi nell`ennesima beffa ai danni della comunità».

Il termine "beffa" va in particolare riferito allo stralcio progettuale del tratto oggi oggetto dell`intervento che «dietro accordo bonario, sottoscritto sei armi fa in Prefettura, è già costato 125 milioni di euro. Che nessuna opera "compensativa" potrà mai risarcire».

La Cgil si spinge oltre e, sempre riferendosi allo stralcio, addebita la scelta del tempo alla necessità di «non toccare certi "santuari"» ricadenti fra le aree da espropriare. Inevitabile l`appello alla politica. «Nell`ottica della Città metropolitana - osservano i sindacalisti - sarebbe quindi opportuno che il sindaco Falcomatà e il governatore Oliverio prestassero la dovuta attenzione alla progettazione del sistema trasporti nell`area metropolitana.

E siamo certi che con il nuovo consiglio d`amministrazione dell`Anas ci sarà la possibilità di dialogare, in maniera soddisfacente, sulla "qualità" degli interventi che riguardano l`A3. Segnatamente questo stralcio del sesto macrolotto». Una progettazione che, peraltro, è marginalmente rientrata anche nell`esposto-denuncia presentato ad aprile dello scorso anno dalla Cgil per richiamare l`attenzione della Procura sulle criticità del viadotto Gallico (di cui si è di recente ultimata la manutenzione straordinaria).

Vicenda rispetto a cui l`azienda, in una propria nota stampa, aveva dichiarato che «nell`agosto 2014, nell`attesa dell`avvio dei lavori, Anas ha affidato un incarico per il monitoraggio strumentale dell`opera, dai cui risultati, sino a dicembre 2014, non si rileva alcuna situazione di deformazioni e/o cedimento delle travi e dell`impalcato del viadotto "Gallico"». I lavori successivamente eseguiti sembrerebbero smentire l`assunto. E prevenire è sempre meglio che "curare".

Breve cronistoria:
• Nel novembre del 2007, dopo un incontro in Prefettura, l`allora sindaco Giuseppe Scopelliti dichiarava: «Non mi sembrava carino contestare le scelte dell`Anas durante una conferenza celebrativa, per questo ho approfittato dell`incontro riservato in Prefettura per dire a chiare note che non condivido né i progetti né le attività dell`Anas». E aggiungeva: «Non condivido i progetti relativi al quinto macrolotto perchè comporteranno la chiusura per quasi 4 anni del tratto tra Bagnara e Sedia. Nè tanto meno quelli del sesto macrolotto che interesseranno la mia città. Ma riuscite a immaginare quali danni dovranno subire i reggini quando sarà chiusa l`autostrada tra Villa e Reggio? Il traffico si riverserà interamente sulla vecchia statale ed esploderà. A me, francamente, non interessa avere un`autostrada con una corsia di emergenza in questo tratto». E Ciucci gli replicò: «L`Anas è disponibile al confronto. Tra Villa e Reggio si sta valutando l`ipotesi di trasformare l`attuale progetto di ammodernamento in un restyling del vecchio tracdato, convertendo quindi l`attuale A3 in un tronco autostradale di penetrazione urbana verso Reggio e creando ex novo una circonvallazione di collegamento tra l`A3 e la SS 106».

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