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09.07.15 «Andare in pensione prima, i lavori non sotto tutti uguali». Questo lo slogan e l`impegno che la Fillea Cgil dei territori di Lucca e Massa-Carrara si è presa con i lavoratori del settore durante il Congresso Cgil 2014. «Abbiamo portato questa istanza a tutti i livelli congressuali e ora è il momento di agire e scendere in piazza perché finalmente, dopo una lunga discussione, pare che il governo in autunno procederà a una revisione della "legge Fornero" sulle pensioni»." Il racconto  del Tirreno, che presenta l'iniziativa Fillea del 10 luglio, con Walter Schiavella, in preparazione della manifestazione nazionale Fillea Filca Feneal a Roma.
L'articolo prosegue:
 
Che tipo di riforma non è dato sapere. Fra le indiscrezioni si parla della possibilità di andre prima in pensione, ma di ottenere una rendita più bassa. Tutto starebbe quindi, in una scelta personale legata ad una convenienza appunto per- sonale. Il primo appuntamento per questa battaglia di Fillea-Cgil è domani 10 luglio a Marina di Carrara alle 9,30 nella sala  congressi del centro direzionale della Fiera Internazionale Marmi e Macchine.
I delegati sindacali delle due provincie di Lucca e Massa Carrara organizzano unitariamente un`iniziativa con la partecipazione del segretario nazionale della Fillea-Cgil Walter Schiavellache ha fatto diventare questa richiesta una vertenza nazionale.
La richiesta della Fillea parte da un ragionamento: «se è vero che tutti i lavori sono impegnativi - scrivono nel loro documento - è innegabile che alcuni lascino molto più di altri il segno sul fisico e sulla salute. Proprio per questo l` età per andare in pensione non può essere uguale per tutti, ma commisurata al grado di Usu- ra della prestazione svolta».
Il sindacato federale della Cgil fa un esempio molto semplice e calzante: «Ogni persona di buon senso, in questi giorni di caldo atroce, provi a immaginarsi di resistere a 8/9 ore al sole cocente svolgendo lavori pesanti avendo sulle spalle più di 40 anni di duro lavoro e più di 60 anni di età». Si parla dei lavoratori delle costruzioni, ma anche di quelli che lavorano nelle cave ed in genere ndel settore lapideo. Fra l`altro gente andata al lavoro da ragazzina, quindi ricca di contributi. «Quindi, la richiesta degli operai delle costruzioni ( edili, cavatori, delle segherie e dei lavoratori della trasformazione del marmo ecc. ) al governo di andare in pensione prima - scrive il sindacato come un mantra - , è giusta, ragionevole e sacrosanta» Restano molti nodi da sciogliere (e anche da scegliere).
C`è da capire chelimite prevede il sindacato. Ma anche -per capire la compatibilità di certe quote - quanti sono i lavoratori che potranno andare in pensione. Di sicuro c`è anche da fronteggiare una spaventosa crisi del settore del lapideo, ma soprattutto delle costruzioni.
Tutti quindi - anche per svecchiare il settore - non vedrebbero male un massiccio esodo. Soprattutto in un settore, quello edile, dove imprese e lavoratori parlano sempre di più straniero: dall`Est Europa e dal Maghreb.
L`iniziativa del 10 luglio organizzata dai territori della Fillea di MassaCarrara e Lucca è in preparazione della grande manifestazione che si svolgerà sabato 18 luglio a Roma con il comizio conclusivo dei segertari generali delle confedeeazioni Barbagallo (Uil), Furlan (Cisl) e Camusso(Cgil).

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