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15.07.15 Tante le iniziative che le strutture territoriali stanno realizzando per raccontare la crisi delle costruzioni ed i motivi che sabato 18 luglio ci porteranno a ROma per la manifestazione nazionale indetta da Fillea Filca Feneal. Conferenze stampa, scioperi alla rovescia, volantinaggi, presidi. Vi racconteremo tutto nei prossimi giorni. Intanto riportiamo la notizia della conferenza stampa svoltasi stamane a Lecce, nello spazio antistante il cantiere del nuovo Ospedale Vito Fazzi "la scelta del posto non è casuale perché è uno dei grandi cantieri del territorio su cui è in corso una battaglia unitaria dei sindacati di categoria e su cui l’ente appaltante stenta a dare risposte" hanno spiegato alla numerosissima platea di giornalisti i segretari generali provinciali di categoria Alessio Colella (Fillea Cgil), Donato Congedo (Filca Cisl) e Paola Esposito (Feneal Uil).
LA SCHEDA STAMPA
 
Il territorio ha bisogno di far partire i cantieri, di lavoro buono, di imprese regolari. Da Lecce e provincia in partenza due pullman per Roma per manifestazione nazionale unitaria

Non tutti i lavori sono uguali
Da una parte pochi investimenti e poco lavoro, dall’altra troppo tempo per arrivare alla pensione: un “miraggio” per i lavoratori edili. Ma i lavori non sono tutti uguali e non può esserlo nemmeno l’età pensionabile. Quelli del settore delle costruzioni sono lavori gravosi e non sostenibili fisicamente una volta superata una certa età. Per questo  Feneal Filca e Fillea chiedono di “ridurre l’età pensionabile, consentendo uscite flessibili e senza penalizzazioni a chi svolge mansioni pesanti, come gli edili e i cavatori, che per poter avere uno straccio di pensione sono costretti a stare sulle impalcature o in cava fino a 67 anni, con rischi per la vita, come confermano i dati in crescita di infortuni gravi e mortali tra gli over 60. Non solo, ma a questi lavoratori, caratterizzati dalla discontinuità lavorativa, occorre garantire anche ammortizzatori sociali adeguati, con l’aumento di periodi di copertura contributiva.”
Quello della previdenza è uno dei temi che vengono presentati durante la conferenza stampa unitaria di Feneal Filca e Fillea del 15 luglio a Lecce e che saranno portati anche all’attenzione del governo nazionale con la manifestazione del prossimo 18 luglio a Roma.
2 sono i pullmans che partiranno dalla provincia di Lecce
“Oggi X domani" è lo slogan della manifestazione che verrà conclusa dai segretari generali di categoria e dai segretari generali delle confederazioni Camusso, Furlan, Barbagallo, a partire dalle ore 10.00 in piazza SS Apostoli.

C’è bisogno di lavoro regolare e opere utili
OSPEDALE
La scelta dei tre sindacati di categoria di svolgere la conferenza stampa davanti allo spiazzo del cantiere del nuovo plesso dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce non è casuale:
“Con oggi, siamo infatti alla terza richiesta di incontro che inoltriamo al Direttore generale della Asl di Lecce”, spiegano infatti i tre segretari generali: “Abbiamo già inviato unitariamente due richieste scritte per un incontro urgente: il 21 novembre 2014 e il 12 marzo 2015, al fine di analizzare congiuntamente l’andamento del cantiere per la costruzione del nuovo plesso dell’Ospedale – aggiungono - “La Direzione generale Asl non ci ha mai degnato di una risposta, speriamo che questa sia la volta buona”. I tre segretari di categoria spiegano infatti che “i grandi cantieri di importanza strategica, come questo, necessiterebbero, di norma, di una contrattazione preventiva nell’interesse degli operai che vi lavorano”. “È infatti auspicabile – sottolineano dalla Feneal Filca e Fillea – che nel momento in cui viene avviato un cantiere di tali dimensioni e importanza, che l’ente appaltante convochi le organizzazioni sindacali di categoria e che con esse si determinino i criteri sulla sicurezza nel cantiere e, più in generale, sull’organizzazione del lavoro (turni, regolarità del Durc, ecc.).

REGIONALE 8
“Accogliamo positivamente la notizia dell’approvazione da parte del Governo nazionale al progetto di variante della Regionale 8, tratto che collegherà Lecce a Melendugno, ma vogliamo evidenziare che oggi la nostra preoccupazione è rivolta ai tempi di approvazione del progetto esecutivo pertanto auspichiamo che ciò avvenga quanto prima possibile”

MAGLIE-OTRANTO
“Ieri, 14 luglio, ci siamo abbiamo presidiato con i lavoratori nei pressi della Prefettura ottenendo un incontro con il Prefetto, l’azienda e l’Anas per mercoledì 22 luglio alle ore 11. L’incontro è finalizzato a sollecitare l’approvazione della perizia di variante che sta rallentando i lavori.

STRADA 275
“Siamo convinti dell’importanza dell’opera, soprattutto per la necessità di mettere in sicurezza quel tratto di strada e poi per migliorare radicalmente la viabilità di quell’area, e chiediamo che si intervenga in maniera decisa e consapevole rispetto all’avvio dei lavori”. “L’avvio di quel cantiere, tra l’altro, – puntualizzano i segretari generali – potrebbe dare lavoro, sia diretto che di indotto, a centinaia di persone”.

EX LICEO MUSICALE “TITO SCHIPA” DI LECCE
Nel nostro territorio non serve consumare ulteriore suolo, ma è necessario rimettere a posto moltissimi immobili esistenti: dalle scuole, alle strade, ai beni culturali nonché all’efficientamento energetico. A questo proposito segnaliamo un esempio di un cantiere che è già stato avviato da tempo e che, ad oggi, risulta sospeso. Ci riferiamo ai lavori per il recupero dell’ex liceo musicale “Tito Schipa” di Lecce, su viale dell’Università, di cui è committente la Provincia di Lecce per un importo di 1 milione 545 mila euro. La progettazione dei lavori risale a marzo 2010 e l’appalto è stato assegnato a giugno 2010.
L’aggiudicazione dei lavori (il progetto prevede il riutilizzo dell’immobile come contenitore culturale a disposizione delle istituzioni e del mondo associativo salentino, ndr) è avvenuta dopo un ricorso al Tar e il cantiere è stato aperto nell’aprile 2011. I lavori avrebbero dovuto essere terminati entro agosto 2012, ma ad oggi non se ne sa ancora nulla.
Sappiamo che il cantiere ha subito forti ritardi nello stato di avanzamento dei lavori a causa della morsa del patto di stabilità, ma non è più accettabile assistere alla sospensione, per anni e anni, di lavori già finanziati.


Lavoro buono e imprese regolari
(quasi 5.000 lavoratori in meno in cinque anni in provincia di Lecce)

Il settore continua a subire la crisi e le sue conseguenze con il crollo devastante dell’occupazione, del lavoro regolare e sicuro, dei redditi e dei consumi e la perdita di legalità e trasparenza.
Rispetto a sei anni fa, a livello nazionale, siamo quasi al dimezzamento del numero degli operai e delle imprese, addirittura oltre per la massa salari.

I dati della Cassa Edile della provincia di Lecce parlano chiaro:
Siamo passati da 10.103 lavoratori dipendenti attivi nel 2008/09 a 5.272 nel primo semestre 2014/15 (6.648 nel 2013/14);
da 847 lavoratori dipendenti stranieri nel 2008/09 a 398 nel primo semestre 2014/15 (522 nel 2013/14);
Siamo passati da 2.223 imprese attive 2008/09 a 1.460 nel primo semestre 2014/15 (1.706 nel 2013/14);

Un dato ancora più evidente dal confronto del monte salari:
denunciato:
da 78.148.203 euro nel 2008/09 a 26.049.679 nel primo semestre 2014/15 (53.275.157 nel 2013/14);
incassato:
da 65.992.559 euro nel 2008/09 a 20.479.249 nel primo semestre 2014/15 (43.916.847 nel 2013/14).

E ancora il dato monte ore denunciato evidenzia un calo enorme nell’ultimo quinquennio:
da 11.816.374 di ore lavorate nel 2008/09 a 3.715.921 nel primo semestre 2014/15 (7.472.735 nel 2013/14).


Ci chiediamo che fine abbiano fatto quei quasi cinquemila lavoratori in meno tra i dipendenti dichiarati dalle imprese alla Cassa edile: se una parte di loro rientrino in quelle partite Iva (in molti casi si tratta di lavoro dipendente mascherato) che popolano i dati della Camera di commercio di Lecce, facendoci arrivare in questi anni, ai primi posti in Italia come numero di “imprese individuali” proprio nel settore delle costruzioni; o se, peggio ancora, abbiano ingrassato le file del lavoro nero e grigio.

Nel frattempo provvedimenti sul mercato del lavoro del governo nel nostro settore si confermano inutili perché, proprio per le caratteristiche contrattuali del lavoro di cantiere, i posti di lavoro recuperati in questi ultimi mesi non dipendono da quel provvedimento ma piuttosto da una parziale emersione del lavoro grigio, dovuta ad adempimenti minimi introdotti a livello contrattuale, ed alla ripresa in attività di lavoratori che hanno fatto ricorso ad ammortizzatori sociali, presumibilmente impiegati in medie imprese.

Per questo occorre rafforzare la lotta ad irregolarità, lavoro nero, corruzione, per questo serve una nuova legge sugli appalti e la revisione della norma sul Durc on-line. Per questo serve rafforzare le regole ed i controlli, a partire da quelli sulla sicurezza, in un settore che drammaticamente sta pagando un tributo di sangue e morti intollerabile.

Richieste che i lavoratori e i sindacati delle costruzioni dalla piazza dei SS. Apostoli a Roma rilanceranno al governo il prossimo 18 luglio.  

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