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15.07.15 Concordato preventivo in bianco. Questo l`esito dell`ennesima tappa della trattativa che ha coinvolto Open.Co e sindacati. "Incontro assolutamente insoddisfacente - ha dichiarato Luca Giove della Fillea-Cgil regionale - Non è arrivata nessuna risposta da parte dell`azienda su come hanno intenzione di agire per garantire l`occupazione". Lo riferisce Prima Pagina Reggio.

L'articolo continua:

All`appuntamento, avvenuto ieri nella sede reggiana di Legacoop, hanno preso parte i rappresentanti di Fillea-Cgil e euelli della Lega cooperativa regionale, insieme ai vertici dell`ex Cormo, oltre alle RSu dei tre stabilimenti.
Il confronto aveva l`obiettivo di verificare quali piani di riorganizzazione fosse possibile mettere in atto e quali risorse finanziarie fossero necessarie per salvare l`azienda in crisi. Altro e fondamentale punto all`ordine del giorno riguardava le ricadute occupazionali di un`eventuale accorpamento con la cooperativa Lavoranti in Legno di Ferrara. «Anche questa volta il confronto è risultato un nulla di fatto - ha dichiarato Giove salvo per la decisione di avviare la procedura del concordato preventivo in bianco in attesa della presentazione di un piano vero e proprio da parte delle due imprese».

Con questo istituto la Open.co bloccherebbe le azioni dei creditori, riservandosi di depositare un piano di risanamento. Piano che, secondo le aziende, potrebbe sfociare nella costituzione di un terzo soggetto che ingloberebbe i diversi rami di settore di competenza degli stabilimenti. «Nonostante i rappresentanti delle imprese dicano il contrario, è chiaro come una decisione simile vada a influi- re negativamente sull`occupazionale», continua Giove.


La Fillea Cgil si è comunque dichiarata disponibile alla discussione, a patto che tutti i lavoratori abbiano diritto a soluzioni che garantiscano la continuità occupazionale con le adeguate coperture in termini di ammortizzatori sociali. «L`alternativa è una catastrofe sociale, oltre che occupazionale, che segnerebbe ancor più negativamente la storia della cooperazione in Emilia Romagna», scrivono i rappresentanti dei lavoratori in una nota a margine dell`incontro di via Meuccio Ruini.

Dato che di risposte non ne sono arrivate, i sindacati hanno inviato la richiesta urgente di convocazione di un tavolo di crisi in Regione, all`assessore alle attività produttive Palma Costi. «Ci aspettiamo che l`assessore ci convochi in tempi strettissimi», spiega Giove.

Intanto oggi sono state convocate le assemblee delle maestranze dei tre stabilimenti per informare i lavoratori dell`esito dell`incontro. Inoltre il coordinamento sindacale regionale ha indetto 4 ore di sciopero da effettuarsi entro lunedì. «Da oggi abbiamo una sola certezza: le lavoratrici e i lavoratori Open.Co e Lavoranti in Legno, le Rsu di stabilimento e la Fillea Cgil a tutti i livelli, continueranno insieme la lotta fino a quando non sarà raggiunta una soluzione che garantisca il lavoro a tutti», conclude Giove.

Al momento, sono esattamente 540 le famiglie su cui grava questa pesante situazione. Famiglie che in questi anni di grave crisi hanno fatto grandi sacrifici e enormi sforzi, anche economici, proprio per garantirsi la continuità del lavoro. Adesso tutti si aspettano un impegno altrettanto forte del sistema cooperativo.

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