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02.09.15 "Credo fermamente che attenendosi con rigore alle disposizioni di sicurezza quasi tutte queste tragedie potrebbero essere scongiurate." A dirlo è Leonardo Quadrelli, segretario generale Fillea Lucca, che esprime oggi in un comunicato la preoccupazione del sindacato per i troppi infortuni gravi e mortali, l'ultimo quello del 3 agosto in cui ha perso la vita un muratore in Versilia. "Troppo spesso, nel nome della produttività e con la scusa del si è sempre fatto così, vengono a instaurarsi prassi e consuetudini pericolose e contrarie alla legge esponendo i lavoratori a rischi mortali nello svolgimento delle proprie mansioni con grave colpa di capi cantieri e sorveglianti di cava con la complicità dei datori di lavoro. In particolare le operazioni di cava, come l’abbattimento delle bancate di blocchi, vengono purtroppo effettuate senza dotarsi delle imbracature di protezione obbligatorie."
Per Quadrelli "la sicurezza non è solo di tipo strumentale od operativa, ma concorrono altri fattori nel creare un ambiente di lavoro sicuro. Per questo situazioni non troppo isolate come il mancato rispetto degli orari di lavoro previsti dalla legge e dai contratti di lavoro sono preoccupanti. Troppo spesso le 250 ore massime di straordinario annuali vengono superate e mascherate in busta paga con voci come “premio operosità o premio”.
I settori del marmo e dell’edilizia "sono molto faticosi, soprattutto in un clima torrido come quello di quest’estate, e il rispetto normale del monte ore contribuirebbe sicuramente a limitare gli infortuni e libererebbe al contempo posti di lavoro. In più - prosegue Quadrelli - quando nel diritto del lavoro (Jobs Act) si pongono come argomenti chiave e obiettivi da raggiungere personalizzazione e deregolamentazione dei contratti di lavoro, controlli a distanza, demansionamenti e licenziamenti facili, è logico che sarà sempre più difficile che un lavoratore si esponga nel denunciare situazioni irregolari alle Asl o ai sindacati."
Ovviamente "la norma è nulla senza il controllo ma anche su questo fronte i tasti sono dolenti. I controlli degli organi ispettivi proposti sono quasi del tutto assenti" continua il segretario, che punta il dito verso il governo centrale "che dovrebbe incrementare la prevenzione favorendo i comportamenti virtuosi e punendo quelli irregolari."
Ma così non è "secondo un’indagine di un quotidiano locale, il servizio di prevenzione della Asl12 avrebbe ridotto sensibilmente le ispezioni" ma questo dipende "dal taglio del 50% di tutto il personale, passato in questi 5 anni da 20 a 10 unità.  Per questo chiedo con forza alla Regione Toscana, anche a nome di tutti i lavoratori che rappresento, che reintegri quanto prima questo servizio in maniera adeguata. In questo paese, ancora poco maturo alla sicurezza, c’è ancora bisogno di tanta repressionem altrimenti continueremo a contare altri morti sul lavoro."

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