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21.09.15 "Si muove rapida l`inchiesta sulla tragica fine di Gioacchino Verde, il muratore di 28 anni di Sant`Antimo, morto all`istante venerdì mattina, folgorato da una scarica di corrente elettrica mentre lavorava accanto ad una molazza, nel cantiere di via Venezia a Casandrino, dove sono in corso opere di ristrutturazione di un edificio a tre piani." Lo racconta il Mattino, che riporta la denuncia di Giovanni Sannino "quell'impianto era precario e raffazzonato".

L'articolo prosegue:

Due gli avvisi di garanzia, per il reato di omicidio colposo emessi, dal pub blico ministero della Procura di Napoli Nord, a carico di A.A., 52 anni, titolare della ditta edile «A.M.C. Costruzioni Srl» di Sant`Antimo, incaricata dei lavori, e presso la quale è risultato essere stato assunto regolarmente il povero muratore. L`altro destinatario dell`avviso di garanzia è F.C., 49 anni, architetto di Caserta, responsabile della sicurezza del cantiere. E proprio su quest`ultimo, la rapida ed efficace inchiesta dei carabinieri della caserma di Grumo Nevano diretta dal maresciallo Antonino Bruno, avrebbe ipotizzato le maggiori responsabilità sulla tragica fine di Gioacchino Verde. Infatti, mentre la certificazione firmata dal responsabile della sicurezza nel cantiere riportava di fatto un ok su tutte le misure di prevenzione dei rischi, l`impianto elettrico dell`intero cantiere è risultato essere, al momento della tragedia, privo della messa a terra. Un dispositivo che funziona in caso di corto circuito alla stregua dei salva vite degli impianti elettrici delle abitazioni, e che di fatto hanno azzerato le morti per folgorazioni domestiche. Nel cantiere di Casandrino tutto questo non è avvenuto.

L`indagine ha accertato una catena di violazioni sulla sicurezza: il povero operaio non indossava le scarpe da lavoro, provviste di suola isolante, anti-choc elettrico; la base di metallo dell`impastatrice era in una pozza d`acqua, e lo stesso macchinario era alimentato tramite una spina non a nonna. E quando il giovane muratore si è avvicinato alla molazza con la carriola che doveva riempire di malta, la dispersione della corrente a 220 volt ha attraversato la carriola e poi il suo corpo che di fatto si è trasformato in una tragica messa terra, uccidendolo all`istante. Una vita persa per qualche decina di euro: tanto sarebbero costate alla ditta le scarpe a norna e una presa a terra. Entro le prossime ore il magistrato assegnerà l`incarico ad un perito patologo che dovrà eseguire l`autopsia.

Sull`ennesima morte sul lavoro è intervenuto Giovanni Sannino, segretario regionale della Fillea Cgil Campania. «Ancora una tragica fine di un altro giovane operaio: Gloacchino Verde è morto a 28 anni in un cantiere di ristrutturazione a Casandrino per una folgorazione causata da un impianto precario e raffazzonato. Questa causa di morte, insieme alla caduta dall`alto, è tra quelle che provocano più morti e infortuni nell`edilizia. Per questo non c`è nulla di casuale in queste tragedie».

Una dura denuncia, quella del segretario regionale della Fillea Cgil Campania che sottolinea come da qualche anno si sia abbassata la guardia sulla questione sicurezza nei posti di lavoro. «Ora - conclude Giovanni Sannino - è importante che vada avanti l`iter per l`approvazione del disegno di legge per la costituzione del fondo per il sostegno allo studio e alla formazione per i figli delle vittime sul lavoro in discussione al consiglio regionale, prima sessione il prossimo 22 settembre».

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