22.09.15 "Summit dei delegati regionali del settore lapideo di Cgil, Cisl e Uil, pochi giorni fa, al Teca di Chiesa in Valmalenco, una delle località più interessanti dal punto di vista dell`estrazione e della lavorazione della pietra e, per ciò stesso, scelta quale sede dell`incontro finalizzato alla messa a punto della piattaforma di confronto sul nuovo contratto nazionale di settore, in scadenza a fine anno." E' quanto scrive oggi la Provincia di Sondrio, che intervista Roberto Caruso della Fillea Cgil.
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Le basi della trattativa
«Si trattava di gettare le basi del futuro faccia a faccia con i rappresentanti dei datori di lavoro - precisa Roberto Caruso, delegato di Fillea Cgil, presente al summit al fianco dei colleghi, Daniele Tavasci, di Filca Cisl, e Gianluca Canina, della segreteria provinciale Uil - , in tempo utile ad evitare una vacanza contrattuale che non farebbe affatto bene al settore. Ecco perché ragionare, e farlo assieme, a qualche mese dalla scadenza naturale di un contratto che, poi, una volta adottato, avrà valenza per i prossimi tre anni». E, al riguardo, le parti sindacali, hanno avuto, da subito, le idee chiaro mettendo nero su bianco una piattaforma fondata su tre punti salienti.
«Primo - precisa Caruso chiederemo un aumento del contributo delle aziende sul capitolo della sanità integrativa. Iscrivendosi al fondo Altea, infatti, i lavoratori possono avere rimborsi su ticket e ricoveri, allargati anche ai famigliari. È un opzione giudicata interessante da lavoratori e sindacati su cui intendiamo insistere. Secondo, - prosegue il sindacalista vorremmo vedere aumentati i contributi delle parti datoriali anche rispetto alla previdenza integrativa cui il lavoratore ha possibilità di accedere versando il proprio Tfr oltre ad un 1% della retribuzione mensile, la medesima percentuale versata anche dal datore di lavoro. Infine, da ultimo, chiederemo un aumento contrattuale nel triennio da 150 a 100 euro, a seconda delle categorie di appartenenza dei lavoratori, sulla base, però, ciò che più ci importa, di una riclassificazione delle medesime, in ragione delle nuove tecnologie e dei nuovi macchinari introdotti». Sono quindici anni, del resto, «che chiediamo vengano riviste tali categorie - insiste Caruso tant`è che in sede della penultima revisione del contratto era stata, persino, costi- tuita una commissione ad hoc, finalizzata allo scopo, che, però, non era riuscita ad arrivare al dunque. Stavolta dobbiamo farcela, perchè, alcune classificazioni, oggi, con la modernizzazione del settore, sono del tutto anacronistiche».
Argomento forte
Infine, le parti sindacali, chiederanno di non interiorizzare nel contratto nazionale di lavoro e, neppure, nei contratti aziendali, qualora vi saranno, le normative previste nel Jobs Act «neppure per gli assunti dal 7 marzo scorso in avanti precisa Caruso -. E questo, perché non siamo affatto a favore di due regimi diversi di trattamento delle persone occupate prima del 7 marzo e di quelle occupate dopo quella data e chiamate a fare i conti con una normativa molto più flessibile rispetto alle possibilità di uscita dal lavoro, dato che il licenziamento, oggi, è più immediato a fronte della mera monetizzazione di poche mensilità». È un punto su cui il contrasto, da parte dei rappresentanti sindacali, che non hanno "assimilato" il passaggio di legge, resta forte, tant`è che l`argomento torna a riproporsi ad ogni rinnovo contrattuale. Definita, comunque, la piattaforma, ora, le parti sindacali la presenteranno ai lavoratori in assemblea, dopodichè ci sarà il confronto con le parti datoriali.
Gli imprenditori replicano «No ad aumenti salariali»
E da Chiesa in Valmalenco giunge anche, pronta, la replica dei datori di lavoro, per nulla inclini ad accettare aumenti contrattuali di sorta. «È con stupore - afferma Laura Lenatti Cabello, presidente della Serpentino e Graniti di Chiuro, con cave in Valmalenco - che apprendiamo della proposta di prevedere un ulteriore aumento in busta paga per i nostri dipendenti, tenuto conto dell`incremento già avvenuto nel- l`aprile scorso. Se lo scopo dei sindacati è quello di garantirsi nuove iscrizioni, ebbene, questo non può che lasciarci perplessi Se proprio vogliono attivarsi in aiuto dei dipendenti, come è giusto, allora si diano da fare per ridurre le scandalose trattenute fiscali in busta paga». Laura Lenatti Cabello, originaria di Chiesa, precisa che «il settore delle pietre ornamentali si trova in difficoltà dovuta alla concorrenza dei mercati asiatici, al costo del lavoro che praticano e che non ha eguali in tutta Europa, dice - oltre che per le troppe tasse imposte in Italia, e per la troppa. Allora, io dico che se le imprese sono costrette a chiudere un po` di responsabilità, viste le recriminazioni, se le devono prendere anche i sindacati Peccato che a rimetterci sono i giovani e chi è in cerca di un lavoro». Trecento in tutto gli impiegati nel settore in provincia, dove le aziende valchiavennasche tengono grazie ai mercati svizzeri, quelle malenche resistono con fatica, mentre quelle della Bassa Valle hanno, in buona parte, chiuso i battenti.