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14.01.16 "L`anello ferroviario trema ma non si spezza. In viale Lazio subito, anzi da ieri. Sull`asse Amari-Politeama, al massimo mercoledì 20 o giovedì 21 gennaio. Sospiro sofferto che arriva a tarda ora da Villa Niscemi, a casa del Comune committente, dove si è giocata ieri una fondamentale partita sulla sorte dei tempi dell'opera e su quella dei sessanta operai della Tecnis che da settembre sono senza stipendio. Quattro mesi." Così il racconto di Salvatore Ferro per il Giornale di Sicilia.

L'articolo prosegue:

E riparte subito, l`anello, almeno in una delle sue porzioni: i lavori per lo scavo della galleria e la costruzione della fermata sotterranea sono ripresi in viale Lazio. Davvero, come garantito martedì scorso dal referente Tecnis per l`opera, Vincenzo Fleres. I lavori, cioè, fuori dalla porzione della cosiddetta Area 4, che collega attraverso via Emerico Amari piazza Giachery al porto e questo al Politeama. Per questo nodo rovente, assicurano tutti dopo una estenuante discussione di tre ore conclusa solo a sera inoltrata, è stato fissato il limite della settimana prossima.

Con alcune postille: fra oggi e domani il vicesindaco e assessore alle Infrastrutture Emilio Arcuri scenderà in strada, in quella via Amari dove i commercianti sono «accerchiati» da mesi dal restringimento di carreggiata, a spiegare cronoprogramma e misure.

Una ripartenza iniziata con il freno a mano, dunque, mentre a Villa Niscemi si siedono al tavolo i vertici di Tecnis che esegue, Italferr che dirige, Rfi che appalta, sindacati degli edili Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil che protestano e Comune che cerca la quadra su ritardi e garanzie. Bocche cucite per ore, quelle del sindaco Leo luca Orlando e di Emilio Arcuri, che ha convocato e diretto la riunione. Poi la conferma, ancora da mettere nero su bianco (accadrà stamattina) che un accordo è stato trovato.

Martedì a Roma era stata suonata l`ouverture, in un incontro al quale avevano partecipato, insieme con il commissario di Tecnis Saverio Ruperto, lo stesso Fleres e il direttore generale Gianguido Babini. Chiede conto, il Comune: un forte ritardo o persino una sospensione temporanea costerebbero care alla città. E questo lo sanno tutti. Prima di mettere piede a Villa Niscemi, Fleres è chiaro: «In viale Lazio non si blocca nulla».

Ed è vero benché tutti gli operai impegnati nell`opera non vedano un soldo da settembre. Cadendo, senza rete, nell`incertezza: per loro, diversamente dai 179 colleghi fermati nei cantieri di mezza Italia, non è scattata la cassa integrazione retroattiva poiché stanno continuando a indossare tuta e caschetti.

Aspettano che si risolva la grana scoppiata con lo spicco dell`interdittiva antimafia da parte delllla Prefettura di Catania in seguito all`inchiesta che ha travolto gli appalti dell`Anas in tutta Italia. Ripresa dei lavori uguale graduale resa di garanzie economica: cosa che preme non soltanto al Comune, ma pure ai sindacati, che hanno ricevuto la promessa di rientro dal default di quattro mesi nelle spettanze.

Erano sul piede di guerra, le sigle, ieri: «Ci aspettiamo delle novità e dei chiarimenti sui tempi di ripresa del cantiere, sulle sue prospettive e anche sulle condizioni di pagamento dei lavoratori», aveva scritto laconicamente in una nota Francesco Piastra, segretario provinciale degli operai edili della Cgil. Le ha ottenute, a quanto pare. Gli stipendi: soltanto una frazione, certo la più importante, della vertenza. Dovrà attendere, infatti, l`annunciata assunzione di un contingente supplementare di una trentina di altri operai, allo scopo di forzare i tempi e rispettare alla lettera tutti i termini di consegna dell`opera.

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