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07.03.16 “Alla vigilia dell’8 Marzo, sono state oltre 3mila le assemblee svolte in tutta Italia dalla Fillea Cgil tra i lavoratori e le lavoratrici dei comparti delle costruzioni per presentare la Carta dei Diritti Universali del Lavoro.” E' quanto fa sapere una nota della Segreteria Nazionale della categoria, che prosegue ""nei prossimi giorni dieci giorni dovremmo fare ancora di più, per raggiungere tutte le nostre iscritte ed iscritti, soprattutto nel territorio. Se infatti le assemblee in azienda stanno dando un positivo ritorno in termini di consenso e sostegno, è soprattutto nelle assemblee comunali, sul territorio che dobbiamo concentrare tutte le nostre energie, per raggiungere i tanti lavoratori delle piccole e piccolissime aziende”.

 

“Del resto – continua Alessandro Genovesi, segretario organizzativo del sidacato di Via Morgagni – l’obiettivo di fondo della stessa proposta è quello di ricostruire un sistema di tutele e diritti per tutti, nelle grandi come nelle piccole realtà, per poter poi avviare una campagna che passi dagli iscritti per chiamare alla mobilitazione l’esercito di lavoratori atipici, partite Iva, lavoratori nei sub appalti, contro ogni forma di discriminazione, di ricatto, di tentativo di scaricare sempre e solo sui lavoratori, un modello di competizione che non investe sulla qualità, la trasparenza, sull’innovazione”.
“E non è forse un caso che sostegni alla battaglia politica e culturale che la Cgil ha avviato e che non potrà che essere di medio periodo, arrivano dalle realtà più complicate, dove la crisi ha ulteriormente aumentato disuguaglianza e competizione tra lavoratori: dai piccoli cantieri a Cagliari, alle aziende in cassa integrazione del legno in Umbria, dalle aree interne dell’Abruzzo o della Basilicata, ai territori che per la prima volta fanno i conti con una disoccupazione a due cifre, come il Veneto e la Lombardia, a realtà, anche strutturate, dove le difficoltà di cooperative storiche come in Emilia fa segnare il passo. E l’elenco potrebbe continuare."
Dalla Fillea infine l'appello "alle migliaia di attivisti, quadri e delegati perché la mobilitazione continui, sapendo sempre più valorizzare il nesso che vi è tra le condizioni vissute nelle singole aziende e nei diversi territori e la necessità di uscire da questo stato di cose solo facendo avanzare un altro modello di sviluppo e di impresa, socialmente responsabile e che valorizzi il lavoro e le professionalità”.

 

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