18.03.16 "L`incontro con l`azienda è saltato, ma lo sciopero (di quattro ore) e il presidio sono confermati. C`è solo un cambio di luogo: la protesta che si sarebbe dovuta tenere davanti alla sede di Confindustria Bergamo lunedì - in concomitanza con il faccia a faccia tra sindacati e Italcementi - avrà luogo in via Madonna della Neve. Vale a dire sotto casa Italcementi." E' il racconto dell'Eco di Bergamo di oggi.

 

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Sempre lunedì, a partire dal primo pomeriggio. Mentre è rinviato «a data da destinarsi» l`incontro tra le parti, come riporta la comunicazione di Confindustria Bergamo inoltrata ieri ai tre sindacati. Nell`incontro in programma si sarebbe dovuta discutere la situazione della sede centrale di vía Camozzí e delle cementerie di Calusco d`Adda e Rezzato. Proprio per questo all`iniziativa sindacale sarà presente anche una delegazione di lavoratori del sito di Calusco. Sito in cui si dovrebbe fermare il forno per cinque settimane a partire da lunedì o martedì. Una decisione presa dall`azienda per far fronte ad un mercato ancora debole.

Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil si affidano ad una nota per annunciare la mobilitazione, la seconda - dopo quella di ottobre - dall`annuncio che Heidelberg Cement rileverà il 45% di Italcementi da Italmobiliare. E, sarà l`avvicinarsi del closíng dell`operazione, i toni dei sindacati sono più duri: «La mobilitazione è proclamata contro l`assordante silenzio dell`azienda che sembra nascondersi dietro le regole dell`Antitrust per poter decidere liberamente del futuro delle migliaia di lavoratori del gruppo in Italia e in particolare di quelli della sede centrale di via Madonna della Neve, che saranno fortemente colpiti da queste decisioni», dicono Luciana Fratus della Fillea-Cgil e i segretari generali Danilo Mazzola (Filca-Cisl) e Giuseppe Mancin (Feneal-Uil).

Ma Italcementi non ci sta e precisa: «L`azienda ha sempre tenuto un atteggiamento di dialogo chiaro e trasparente con le organizzazioni sindacali, promuovendo fin da luglio 2015 incontri periodici l`ultimo risale al 9 marzo scorso - durante i quali sono state date tutte le informazioni disponibili, senza ovviamente poter entrare nel merito delle scelte che competeranno al futuro nuovo azionista di riferimento della società».

Una stoccata i sindacati la riservano alle istituzioni: «La protesta è anche contro l`altrettanto vistosa assenza del governo e della Regione Lombardia: in questa vertenza le istituzioni si stanno rivelando semplici spettatori più che protagonisti attivi e responsabili».

E ancora: «Alle proposte formulate dal sindacato e presentate sia al governo che all`azienda non è stata data alcuna risposta. Il nostro timore è che, se non si interviene in modo deciso e tempestivo, l`acquisizione da parte di Heildeberg impoverirà ulteriormente il nostro Paese di asset strategici, disperdendo le numerose professionalità presenti in azienda». 

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