Agenda FilleaFlickr FilleaTube twitter 34x34 facebook 34x34 newsletter mail 34x34 busta paga 40x40Calcola
la tua busta paga

domani ci sara logo 1200

29.03.16 "L'Esedra vanvitelliana dell'ex caserma Pollio di Caserta finisce sotto i riflettori della Cgil. Il motivo dell'accusa è dovuto ad una gara d'appalto per il restauro dell'opera che - secondo il sindacato- sarebbe stata aggiudicata con un ribasso abnorme." E' quanto scrive il Mattino di Caserta, che raccoglie la denuncia della Fillea Campania.

L'articolo prosegue: 

«Mentre si fa un gran parlare di moralizzazione del settore dell'edilizia - denuncia in una nota inviata a Il Mattino il segretario generale della Cgil, Giovanni Sannino - e ci si impegna a rimuovere tutte le distorsioni che caratterizzano il comparto edile, a cominciare dalla micidiale pratica del massimo ribasso, messo sotto accusa nella definizione del nuovo codice degli appalti in discussione in Parlamento, qui in Campania si continua nell'andazzo. Si apprende che i lavori del risanamento conservativo dell'Esedra Vanvitelliana all'interno della ex caserma Pollio di Caserta siano assegnati con un ribasso del 77% ad una azienda del casertano». «Se dovesse essere confermata questa notizia - continua Sannino - siamo di fronte ad un vero e proprio scandalo. Un'opera importante, la cui Stazione appaltante è il Provvedidorato alle opere pubbliche, del valore di oltre 10 milioni di euro, per oltre 730 giorni di lavoro sarà affidata a chi ha fatto la migliore offerta». «Ma - denuncia il sindacalista - di quale offerta parliamo? E a favore di chi? Non certamente di chi ci lavora e di chi aspetta l'opera. Ci si rende conto degli sconquassi che questa pratica determina sulla qualità del lavoro e dell'intervento? Come è possibile pensare di realizzare un,opera il cui importo è definito in 11 milioni circa con soli 2,3 milioni di euro? Dove si recuperano i margini di profitto dell'azienda, quale garanzia di corretta realizzazione, è possibile immaginare? Mentre è facile immaginare dove si scaricheranno i costi di un'offerta così anomala: sulla sicurezza, sulle retribuzioni, sulla regolarità dei rapporti di lavoro, sui diritti contrattuali per parlare delle cose che riguardano le condizioni di lavoro degli edili, ma anche sulla qualità dei materiali utilizzati per realizzare l'opera».«Questo vale per tutto il settore dell'edilizia e ancor di più per un'opera di restauro impegnativa che - secondo Sannino - non può essere assegnata solo in ragione delle economie da fare, perché questo scatena un meccanismo infernale, spesso attraverso lo strumento dell'avvalimento, che consente ad una azienda non specializzata di accaparrarsi il lavoro senza averne i requisiti necessari nel campo del restauro. Magari pensando di recuperare i margini di guadagno attraverso la revisione dei prezzi e le varianti, che rischiano di bloccare i lavori in corso d'opera a causa dei possibili contenziosi». «È opinione della Fillea Cgil - conclude la nota - che il Provveditorato intervenga e che l'Anac e il suo Presidente, considerino l'opportunità di approfondire la legittimità di un'assegnazione così palesemente anomala anche alla luce delle volontà espresse nel recepimento della normativa europea con la delega parlamentare in materia di appalti e del varo del nuovo codice. In tal senso non sarebbe assolutamente una perdita di tempo se la Prefettura convocasse le istituzioni, nella qualità di Stazioni appaltanti, gli Enti preposti alla redazione dei bandi di gara, gli Enti di spesa pubblica, unitamente con le parti sociali, per avviare una ricognizione sull'utilizzo del massimo ribasso come criterio di affidamento e di un suo ridimensionamento nello spirito delle norme europee e nazionali, anche per contrastare il fenomeno della concorrenza sleale tra le imprese che impoverisce la legalità il mercato delle opere pubbliche.»

NEWSLETTER

Vuoi essere sempre informato sulle attività Fillea? Compila il modulo sottostante e riceverai periodicamente la nostra newsletter.

captcha 

facebook youtube twitter flickr
agenda busta paga mail newsletter