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CONVEGNO NAZIONALE FILLEA CGIL

"SETTORE LAPIDEO: CRISI E PROSPETTIVE. LE PROPOSTE DEL SINDACATO PER IL RILANCO DEL SETTORE E DELL'OCCUPAZIONE"



24.05.10 Si è svolto il 21 maggio, all'interno della Fiera marmotec di Marina di Carrara, il convegno nazionale promosso dalla Fillea Cgil per discutere del settore...

CONVEGNO NAZIONALE FILLEA CGIL

"SETTORE LAPIDEO: CRISI E PROSPETTIVE. LE PROPOSTE DEL SINDACATO PER IL RILANCO DEL SETTORE E DELL'OCCUPAZIONE"



24.05.10 Si è svolto il 21 maggio, all'interno della Fiera marmotec di Marina di Carrara, il convegno nazionale promosso dalla Fillea Cgil per discutere del settore lapideo, della crisi e delle proposte del sindacato per il rilancio del settore e dell'occupazione. Al Convegno hanno partecipato Roberto Venturini - segretario generale Fillea Cgil Carrara, Mauro Livi - segretario nazionale Fillea Cgil, Silvana Napoli - Marmotec, Alessandra Graziani - Centro Studi Fillea Cgil Osservatorio Grandi Imprese, Nicola Lattanzi - Confndustria Marmo, Chiara Grassi - Lega Coop Nazionale, Paolo Graziani - segretario Cgil Toscana, Aniem Confapi e Walter Schiavella, segretario generale Fillea Cgil.

LEGA COOP nazionale.



Nei prossimi giorni inseriremo i file audio di tutti gli interventi.



Questa la sintesi della relazione di Mauro Livi, segretario nazionale Fillea Cgil:

Per la FILLEA Nazionale questo convegno vuole essere una occasione di confronto e di discussione, libera e franca, sullo stato del settore a livello nazionale, quali prospettive a fronte della crisi, quali proposte concrete. Un momento di riflessione ad ampio raggio. Dopo questa breve introduzione ci saranno due comunicazioni “tecniche”. A seguire il punto di vista delle Associazioni Imprenditoriali. Il punto di vista della CGIL Regionale Toscana. Le conclusioni di Walter Schiavella.

La CRISI: Quando alcuni mesi fa abbiamo pensato a questo convegno ascoltavamo giudizi della crisi che ha colpito la finanza e l' economia reale - nelle modalità che sappiamo nel mondo come nel nostro paese - come se il “peggio” fosse alle nostre spalle!!

L'anno 2010 veniva indicato come quello della “ripresa” produttiva, della rinnovata fiducia nei mercati finanziari, di un nuovo equilibrio delle monete, di una crescita dell'occupazione. La realtà ci consegna un quadro drammaticamente “diverso e opposto” a quello sopra richiamato. E gli scenari sono ancora del tutto incerti. E' giusto ricordare che il Governo Italiano prima ha negato l'esistenza della crisi per poi affermare il suo superamento. Facendo una campagna mediatica contro coloro che portavano altri e diversi punti di vista come ha fatto la CGIL. In buona sostanza il ns Governo non ha fatto niente per contrastare la crisi o peggio ha preso decisioni sbagliate. L'anno passato ha rilevato pochissime voci critiche rispetto a “quella” lettura “ufficiale” della crisi. E troppe Associazioni Imprenditoriali hanno condiviso e sostenuto quella impostazione. Un quadro paradossale perche se da un alto, nei posti di lavoro, i problemi erano ( e sono) Cassa integrazione, riduzioni del personale e chiusura di aziende, dall'altro “pubblicamente” ed in TV si continuava a ripetere che tutto andava bene!!! Che il ns paese era ed messo meglio di altri e che tutto si sarebbe aggiustato e che bastava aspettare!

IL GOVERNO: Uno dei pochi provvedimenti adottati è l'accordo “separato” sulle regole contrattuali. Giustamente non sottoscritto dalla CGIL. Un provvedimento che scarica sui lavoratori il peso maggiore della crisi e per questo dalla CGIL giudicato allora e ora, sbagliato. Perché è sbagliata la filosofia ed il merito. Bassi salari, meno diritti meno tutele e meno regole per i lavoratori. Scelte che non rispondono positivamente ai problemi delle aziende e dei lavoratori. Scelte che non sono una risposta al paese. In Europa i Governi fanno altro e lo fanno in accordo con le parti sociali. E' attorno a queste diverse modalità di affrontare la crisi che vorremmo confrontarci stamani. Perché alla fine - dopo aver detto che va tutto bene - il Governo viene fuori con una manovra finanziaria di 25/28 milioni di euro!?

LE PROPOSTE DEL SINDACATO: Mauro Livi si è poi soffermato sulle proposte del sindacato, che vanno nella direzione di: ispondere alla emergenza disoccupazione e alla tutela dei redditi da lavoro e pensioni; riformare gli Ammortizzatori sociali (superando le “deroghe”); rilanciare la domanda interna attraverso una riduzione del prelievo fiscale sulle buste paga e pensioni; tassare di più le rendite ed i patrimoni; lootta alla evasione fiscale; realizzare contratti che recuperino l'inflazione, scelte di politica industriale per favorire: Innovazione, Ricerca, Qualità; rilancio del ruolo dei Distretti produttivi, attraverso forme di aggregazione delle aziende x aumentare la competizione, filiere produttive per accrescere il valore aggiunto dei prodotti, trasparenza e tracciabilità dei prodotti e dei pagamenti, marchi di qualità, certificazioni etiche e sostenibili delle Aziende, dei processi e dei prodotti, diverso rapporto con il Credito a livello territoriale e nazionale, sostegno per l'esportazione dei prodotti, maggiori diritti per i lavoratori e difesa dello stato sociale, un diverso rapporto con la PA per l'utilizzo dei materiali naturali e sostenibili.

Siamo aperti al confronto. Non è da oggi che sosteniamo questi obiettivi. Siamo qui a riproporre le nostre tesi perché vediamo che andiamo da altre parti. Il Governo ha qualche tema di quelli sopra richiamati nella sua agenda? Visto che si onora di essere il Governo del fare??

Il Governo ragiona di: limitazioni alle intercettazioni telefoniche, limitazione al ruolo di informazione della stampa e tv, limitazioni al ruolo della magistratura, limitazione ai diritti sindacali (arbitrato), modifiche alla Costituzione. Nel paese cresce la corruzione le dimissioni del Ministro Scaiola ne sono un esempio ma anche gli appalti “pilotati” e gestiti sempre in nome della emergenza a discapito delle REGOLE che diventano un optional, rappresentano il segno del degrado in cui sta scivolando il paese. Degrado al quale dobbiamo e possiamo uscire. Insieme. Uniti.

Riflettiamo. Insieme ce la possiamo fare se lo vogliamo. Ricordiamo l esempio del 1992. Certo allora il Presidente del Consiglio era Ciampi.

Infine il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.Lunedì sarà un giorno importante. Noi speriamo di ottenere un risultato positivo. Altri contratti sono già stati rinnovati: cemento, edilizia, laterizi e manufatti e legno. Tutti questi contratti sono il frutto di questa difficile fase e della crisi. Noi abbiamo giudicato positivamente i risultati ottenuti. Sono tutti contrattai che in merito al salario sono andati ben oltre i limiti imposti dalle regole sbagliate dell'accordo separato. Ed è per l'appunto il salario che ci vede ancora distanti con Confindustria Marmo. Ma questa distanza è superabile se ci sarà la comune volontà e la responsabilità di farlo.Ci sono anche timidi segnali di ripresa. Segnali buoni che vanno colti per la loro importanza, ma ancora troppo limitati e circoscritti.

Sappiamo che rinnovare un buon CCNL è un a risposta alla crisi. Una iniezione di fiducia al comparto. Lunedì sera vorremmo poter dare un segnale positivo: il rinnovo di questo importante contratto nazionale di lavoro. Poi fra tre anni vedremo. Noi siamo convinti, auspichiamo che fra tre anni saremo fuori dalla crisi, con nuove regole contrattuali condivise, con un nuovo esecutivo.



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