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11.05.10 Mohamed El Bekali, delegato Fillea, è intervenuto nella prima giornata dei lavori. A nome degli altri iscritti stranieri, rivolge un appello al Parlamento perché con una nuova legge cancelli la Bossi-Fini e altre norme sulla sicurezza “che di fatto legalizzano lo schiavismo”. Norme, aggiunge, “che determinano maggiore insicurezza assieme a un buon ritorno elettorale”.

 I lavoratori stranieri, sotto il ricatto dell'espulsione, accettano le condizioni di sfruttamento connesse all'economia sommersa: “Ma una società che permette diritti di serie A e di serie B finisce per garantire meno diritti per tutti”. È necessario, invece, “rendere più agevole l'accesso al lavoro, investire per l'integrazione sociale e garantire il diritto al voto per i lavoratori stranieri. Un dato, per tutti, illustra gli effetti devastanti delle attuali norme: solo nella provincia di Milano sono 30 mila gli immigrati che rischiano di divenire irregolari perché hanno perso il posto di lavoro.

Il segretario generale Walter Schiavella, intervenuto nell'ultima giornata dei lavori congressuali, ha rivolto un appello all'unità e alla confederalità, rivendicando “coerenza con la storia di una grande organizzazione di massa che è confederale” e sottolineando come “di fronte al generale arretramento delle condizioni dei lavoratori sia necessario ricostruire una prospettiva unitaria e terreni comuni di confronto”. La legalità, insieme alle questioni relative alla bilateralità, ai modelli contrattuali e alla democrazia e rappresentanza sindacale, sono i temi affrontati da Schiavella. “La relazione di Epifani – ha affermato - fra molti pregi, ne ha uno particolarmente importante: aver ricostruito con chiarezza il nesso imprescindibile che esiste fra i temi della legalità e dei diritti con le modalità per affrontare e superare la crisi. La strada scelta dal governo – ha denunciato - è quella di uno scambio perverso ed inaccettabile fra occupazione e diritti, offrendo alle imprese, in cambio dell’assenza di risorse ed interventi concreti, un quadro di sostanziale de-regolazione del lavoro e del mercato”. Emblematico, secondo il segretario, quanto accade nel settore delle costruzioni dove “a fronte della crisi, si è scelta la strada della deregolamentazione del mercato e del lavoro”. Definire le strategie sulla qualità e il modello di sviluppo del mercato del lavoro, così come sulle condizioni, la retribuzione e i diritti del lavoro sono elementi su cui – secondo il segretario - compiere scelte “qui ed ora”. “È qui – ha sottolineato - in questo contesto sfavorevole, nelle difficoltà imposte dalla crisi, che il nostro Congresso deve saper compiere scelte precise e coraggiose”. Schiavella ha quindi ricordato i fatti di Rosarno frutto di “una miscela esplosiva fatta da Legge Bossi- Fini, pacchetto sicurezza, crisi e logica del massimo ribasso che consegna nelle mani dei caporali formidabili armi di ricatto”. “Il nesso fra mafie e caporalato è un nesso evidente e va spezzato non solo rafforzando il contrasto di Polizia, ma soprattutto chiudendo gli spazi che norme legislative sbagliate invece aprono”. Il segretario ha, infine, rivendicato la necessità di un piano straordinario per il lavoro che parta dal rilancio degli investimenti e della riconquista di un modello condiviso per la contrattazione. “Abbiamo bisogno di un'iniziativa confederale - ha detto – e che a partire da noi venga posto un freno alla lacerazione dei rapporti unitari. Abbiamo bisogno di più Cgil – ha concluso – la Confederazione generale dei lavoratori”.

(fonte portale Cgil)

 

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