CEMENTO, ALTRA BATOSTA IN BORSA
25.08.10 Comparto delle costruzioni e del cemento in picchiata in Europa (-3,26% 1’Eurostoxx). Il profit waming di Crh, che nel primo semestre ha registrato un calo del 77% dell’utile netto a 18 milioni di euro dai 79 milioni di euro dello stesso periodo di un anno fa, ha deteriorato...
CEMENTO, ALTRA BATOSTA IN BORSA
25.08.10 Comparto delle costruzioni e del cemento in picchiata in Europa (-3,26% 1’Eurostoxx). Il profit waming di Crh, che nel primo semestre ha registrato un calo del 77% dell’utile netto a 18 milioni di euro dai 79 milioni di euro dello stesso periodo di un anno fa, ha deteriorato un trend di mercato già precario. «Il profit warning di Crh scatenerà un consistente downgrade», commentano gli esperti di Goodbody Stockbrokers. «Crh stima infatti un calo del 10% dell’ebitda verso quota 1,6 miliardi dì euro rispetto alle nostre stime di 1,9 miliardi. Il che significa un taglio del target intorno ai 15%». Più o meno quanto ha perso ieri Crh alla borsa di Dublino. «Gli indicatori economici
europei sono stati più incoraggianti, anche se restano alcune incertezze», ha detto il ceo del gruppo Myles Lee. «Tuttavia, le preoccupazioni relative alla ripresa degli Stati Uniti sono aumentate con un flusso continuo di dati economici deludenti». E se frena l’America anche colossi europei come Heidelberg e Wolseley, molto esposti nell’area, dovranno rivedere i loro piani di sviluppo immediata la ripercussione sui titoli del settore, italiani compresi. Buzzi Unicem, complice anche un report di lng che ha ridotto il prezzo obiettivo dell’azione da 14.1 a 9,9 euro, ha ceduto lo 0,67% a 7,47 euro. «Riteniamo che le prospettive di crescita della società ne lungo termine rimangano eccellenti», si legge nella nota di Ing che ha confermato comunque il buy. «Tuttavia con la debolezza dei mercati Usa e italiano nel breve termine, la crescita più lenta in Russia e la bassa visibilità sarò difficile riconoscere questo valore fino a che non ci saranno maggiori certezze». Ing ha quindi ridotto le stime di crescita per il periodo 2009-20 12 dal 29% a 19%. Peggio è andata a Italcementi che ha perso il 3,07% a 5,69 euro (i minimi dall’ottobre del 1998) e a Cementir, sotto dell’1,75 % a 1,96 euro. E’ passata così in secondo piano la decisione del governo egiziano, intenzionato a mettere a gara 12 nuove licenze produttive con l’obiettivo di aumentare del 40% la capacità installata del Paese entro il 2015 per far fronte alla crescita della domanda di cemento trainata in primo luogo dal settore residenziale. Italcementi e Lafarge, rispettivamente primo e secondo produttore del Paese, avrebbero mostrato interesse per le nuove licenze. «Da un lato la notizia è positiva perché conferma le buone prospettive del Paese ma dall’altro sottolinea il rischio di nuovi entranti e di una possibile overcapacity di breve-medio periodo con evidenti implicazioni negative sui prezzi», affermano gli analisti di Equita sim che sul titolo Italcementi hanno un rating hold e un target price a 7.1 euro.
Fonte: Milano Finanza (Francesca Gerosa) 25.8.10