EDILIZIA. SCHIAVELLA: SE CONTINUA CRISI A RISCHIO ALTRI 60.000 POSTI NEL SETTORE
LE INTERVISTE A SCHIAVELLA DELL'AGENZIA STAMPA LABITALIA, IL SETTIMANALE DEL SOLE 24 ORE "EDILIZIA & TERRITORIO", I QUOTIDIANI LA STAMPA E LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
20.09.10 "Se prosegue questa tendenza, con questi dati, a fine anno...
EDILIZIA. SCHIAVELLA: SE CONTINUA CRISI A RISCHIO ALTRI 60.000 POSTI NEL SETTORE
LE INTERVISTE A SCHIAVELLA DELL'AGENZIA STAMPA LABITALIA, IL SETTIMANALE DEL SOLE 24 ORE "EDILIZIA & TERRITORIO", I QUOTIDIANI LA STAMPA E LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
20.09.10 "Se prosegue questa tendenza, con questi dati, a fine anno rischiamo di trovarci nel nostro settore con altri 50-60.000 lavoratori in cassa integrazione o mobilita', che andranno cosi' a sommarsi ai 140.000 addetti gia' 'vittime' della crisi". Con queste parole, in un'intervista a LABITALIA, il segretario generale della Fillea Cgil, Walter Schiavella spiega la drammaticita' della crisi che negli ultimi mesi sta colpendo sempre di piu' l'edilizia e i settori collegati. Una crisi che, nel periodo gennaio-agosto 2010, secondo una ricognizione dell'ufficio studi del sindacato degli edili della Cgil sulla base di dati Istat, ha 'prodotto' oltre 53 milioni di ore di cassa integrazione nell'edilizia (tra ordinaria, straordinaria e in deroga), una cifra piu' che doppia rispetto al dato del gennaio-agosto 2008 (24.063.354),e in crescita anche rispetto allo stesso periodo del 2009 (poco piu' di 46 milioni di ore). Dati purtroppo 'annunciati', secondo Schiavella, dal sindacato. "A inizio crisi -spiega- insieme all'Ance, l'associazione dei costruttori avevamo stimato intorno ai 250.000 i lavoratori 'potenzialmente' vittime della congiuntura sfavorevole, e purtroppo oggi siamo molto vicini a questi numeri". Questo perche', secondo il sindacalista, "la crisi nel nostro settore non dipende solo da fattori congiunturali legati alla situazione internazionale, ma anche da fattori strutturali di fine ciclo. Un ciclo economico che nel nostro settore e' fatto di imprese frammentate, di un territorio martoriato, di un mercato immobiliare ormai saturo, e di assenza di regole e legalita' sul lavoro".Intervistato poi da Marco Alfieri del quotidiano La Stampa, Schiavella lancia la proposta "serve un progetto per il Paese che prevede investimenti con risorse che vanno recuperate innanzitutto con la lotta all'evasione fiscale. Il altri paesi si è abbinato il rigore dei conti pubbblici con gli investimenti per far ripartire l'economia, mentre qui non si è fatto. Il governo è latitante. E poi è necessaria una normativa per ridurre il ricorso ai ribassi d'asta, stabilendo requisiti di qualità per le imprese che vogliono accedere al mercato."..
LABITALIA
20.09.10 "Se prosegue questa tendenza, con questi dati, a fine anno rischiamo di trovarci nel nostro settore con altri 50-60.000 lavoratori in cassa integrazione o mobilita', che andranno cosi' a sommarsi ai 140.000 addetti gia' 'vittime' della crisi". Con queste parole, in un'intervista a LABITALIA, il segretario generale della Fillea Cgil, Walter Schiavella spiega la drammaticita' della crisi che negli ultimi mesi sta colpendo sempre di piu' l'edilizia e i settori collegati. Una crisi che, nel periodo gennaio-agosto 2010, secondo una ricognizione dell'ufficio studi del sindacato degli edili della Cgil sulla base di dati Istat, ha 'prodotto' oltre 53 milioni di ore di cassa integrazione nell'edilizia (tra ordinaria, straordinaria e in deroga), una cifra piu' che doppia rispetto al dato del gennaio-agosto 2008 (24.063.354),e in crescita anche rispetto allo stesso periodo del 2009 (poco piu' di 46 milioni di ore).
Dati purtroppo 'annunciati', secondo Schiavella, dal sindacato. "A inizio crisi -spiega- insieme all'Ance, l'associazione dei costruttori avevamo stimato intorno ai 250.000 i lavoratori 'potenzialmente' vittime della congiuntura sfavorevole, e purtroppo oggi siamo molto vicini a questi numeri". Questo perche', secondo il sindacalista, "la crisi nel nostro settore non dipende solo da fattori congiunturali legati alla situazione internazionale, ma anche da fattori strutturali di fine ciclo. Un ciclo economico che nel nostro settore e' fatto di imprese frammentate, di un territorio martoriato, di un mercato immobiliare ormai saturo, e di assenza di regole e legalita' sul lavoro".Per questi motivi il bilancio del 2010 nell'edilizia, secondo Schiavella, non sara' assolutamente positivo. "Anche il 2010 -sottolinea- si concludera' con un bilancio sostanzialmente negativo, con una contrazione della produzione che, complessivamente, rispetto a inizio crisi, vedra' un calo del 10%. E anche come occupati, secondo i dati delle casse edili -sottolinea- avremo 137.000 occupati in meno rispetto al 2009".
Ma a preoccupare ancora di piu' il leader degli edili della Cgil e' la posizione del governo. ''E' un atteggiamento irresponsabile -dice- che rischia di causare danni irreparabili al nostro settore. E anche sui comparti collegati: nei laterizi avremo a dicembre migliaia e migliaia di casse integrazioni che arriveranno a scadenza; poi il 30% in meno, in tonnellate, di produzione di cemento, insieme a una pari riduzione del personale nello stesso comparto''.
E, oltre al crollo della produzione e dei posti di lavoro, sono anche altri i problemi del lavoro nelle costruzioni. ''Nell'edilizia dall'inizio della crisi -sottolinea Schiavella- sono aumentate del 200% le partite Iva nel settore, e cioe' i 'finti autonomi', senza contare il lavoro 'grigio', con i finti part-time''.
''C'e' stato poi -aggiunge- un calo in termini di valori assoluti del numero di appalti pubblici. Sono aumentati invece i valori dei ribassi d'asta medi, con ribassi d'asta che superano il 50% in molti casi''. Con una crescita, per Schiavella, dell'illegalita' nel settore. ''C'e' stato -spiega- un vero e proprio abbassamento dell'asticella della legalita', con un'operzione di deregolamentazionenel settore. Alla fine della crisi rischino di sopravvivere solo le imprese illegali, con una crescita enorme del lavoro illegale e dell'evasione fiscale''.
La 'ricetta' per andare oltre la crisi, la Fillea ce l'ha. ''Rivendichiamo insieme alla Cgil -sottolinea Schiavella- di lanciare un progetto per il Paese che preveda investimenti con risorse che vanno recuperate innanzitutto con la lotta all'evasione fiscale. In altri paesi si e' abbinato il rigore nei conti pubblici con gli investimenti per far ripartire l'economia, mentre qui non si e' fatto. Si deve investire sulla battaglia per la legalita'. E' necessaria -chiede il sindacalista- una normativa che serva a ridurre il ricorso ai ribassi d'asta, e poi serve anche stabilire dei requisiti di qualita' per le imprese che vogliono accedere al mercato''.
E la Fillea Cgil, da meta'-fine ottobre lancera' una campagna sulla legalita' in tutta Italia che dovrebbe prendere il via da Palermo.
20.09.10 LA STAMPA
20.09.10 LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
25.09.10 EDILIZIA & TERRITORIO