TRAGEDIA A CAPUA. TRE OPERAI MORTI IN UNA CISTERNA

LA FILLEA CAMPANIA ANNUNCIA: CI COSTITUIREMO PARTE CIVILE



12.09.10 Ancora una tragedia sul lavoro. Tre lavoratori sono morti ieri nel silos alla SDM azienda farmaceutica di Capua, mentre svolgevano un intervento di manutenzione. Antonio Di Matteo, Giuseppe C...

TRAGEDIA A CAPUA. TRE OPERAI MORTI IN UNA CISTERNA

LA FILLEA CAMPANIA ANNUNCIA: CI COSTITUIREMO PARTE CIVILE



12.09.10 Ancora una tragedia sul lavoro. Tre lavoratori sono morti ieri nel silos alla SDM azienda farmaceutica di Capua, mentre svolgevano un intervento di manutenzione. Antonio Di Matteo, Giuseppe Cecere, Vincenzo Russo, rispettivamente di 63, 50 e 43 anni, dipendenti di una ditta edile di Afragola, sono rimasti senza ossigeno e sono morti per asfissia.

" Mentre si esterna sul lusso di avere in Italia la legge 626 i lavoratori lasciano la vita sui cantieri. La verita' e' che la sicurezza e' ancora ritenuto un costo da abbattere e un orpello da evitare" afferma Giovanni Sannino, segretario generale della Fillea Campania " aspettiamo le risultanze delle indagini e le verifiche sulla regolarita' dell'azienda Errichiello di Afragola ad eseguire quelle lavorazioni" le cue responsabilità a poche ore dalla tragedia "appaiono tutte intere, così come quelle della DSM di Capua, che ha tra i suoi doveri certamente quella di verificare se un'azienda ha le carte in regola per lavorare in particolare per queste lavorazioni cosi delicate e rischiose. E la azienda di Afragola non le aveva. Non basta ricordare che la DSM ha sempre investito in sicurezza, la tragedia di sabato dimostra il contrario" prosegue Sannino che ricorda come "è soprattutto nei lavori affidati a terzi che spesso vengono meno le garanzie della sicurezza,si aprono le maglie della legge 626 quella che Tremonti ritiene un lusso da abolire."

Non e' la prima volta che muoiono lavoratori delle imprese in subappalto e per i quali le aziende committenti se ne tirano fuori "è la strategia delle esternalizzazioni che va messa sotto accusa e impone una seria riflessione anche del sindacato" afferma Sannino.

Anche da Ciro Nappo, segretario generale della Fillea Napoli, il dito puntato contro un sistema che troppo spesso "sopratutto nell'arcipelago dei micro interventi, delle ristrutturazioni, delle manutenzioni, come nel caso ultimo, ma anche nei grandi cantieri, prevale il fenomeno del subappalto selvaggio e delle forniture e noli" con cui le imprese ottimizzano al massimo "il ricavo economico dell'affidamento dell'opera. E' lì che vanno potenziati i controlli per il rispetto delle norme antinfortunistiche sistematicamente disattese dalle imprese."

Per la Fillea campana, che ha annunciato la costituzione di parte civile, occorre "attrezzare e potenziare gli Enti di controllo e di prevenzione, rendere esemplare le repressione per contrastare la filosofia di chi pensa, governo e costruttori, che depenalizzando le norme sulla sicurezza, zavorra da buttare giù, si sviluppa il settore. Si rende urgente, invece, ripristinare un sistema di regole che recuperi l'attenzione giusta al tema della sicurezza e alla tutela della salute di chi lavora chiamando tutti alle proprie responsabilità, imprese, enti e istituzioni."

Nell'esprimere il cordoglio alle famiglie dei lavoratori, la Fillea di napoli e della Campania chiede "di costituire un tavolo d'operatività chiamando tutti gli enti preposti, le associazioni datoriali e sindacali, le istituzioni e la P.A, le Stazioni Appaltanti, sempre più inadempienti sul versante dei controlli e dell'adozione e attivazione dei piani sulla sicurezza, del ruolo e funzione della Direzione Lavori, la bilateralità del settore edile (Scuole Edili e CPT), coordinato dalla Prefettura, per mettere in campo le azioni di contrasto efficaci, durature e concrete per porre fine a questo stillicidio”.





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