FILLEA CALABRIA. GIGI VERALDI E' IL NUOVO SEGRETARIO GENERALE



18.10.10 E' Gigi Veraldi il nuovo segretario generale della Fillea Calabria. Dirigente della Cgil, Veraldi viene da una lunga esperienza sindacale iniziata a fine anni 80 nell'Inca di Catanzaro. Nel 1998 il primo incarico elettivo di responsabilità...

FILLEA CALABRIA. GIGI VERALDI E' IL NUOVO SEGRETARIO GENERALE



18.10.10 E' Gigi Veraldi il nuovo segretario generale della Fillea Calabria. Dirigente della Cgil, Veraldi viene da una lunga esperienza sindacale iniziata a fine anni 80 nell'Inca di Catanzaro. Nel 1998 il primo incarico elettivo di responsabilità politica, ed è proprio la Fillea a tenerlo a battesimo, con la elezione a Segretario Generale della Fillea CGIL di Catanzaro e Lamezia Terme. Successivamente diviene segretario generale della Funzione Pubblica CGIL di Catanzaro e nel 2001 diventa segretario generale regionale e termina dopo una lunga e positiva esperienza nel 2009, per scadenza di mandato. Da luglio 2009 ad oggi gli è stato assegnato l'incarico del Diparitmento Confederale Regionale delle Politiche del Lavoro.

Il neo Segretario nella dichiarazione programmatica ha indicato le line politico-sindacali che impegneranno il suo mandato e quindi l'azione della categoria chiamato a guidare.

Innanzitutto la lotta contro l'illegalità da dispiegare con il coinvolgimento di larghe alleanze sociali e con un piglio pragmatico che nel settore passa sicuramente dalla sottoscrizione dei Protocolli sulla legalità da stipulare tra sindacato, controparti e istituzioni per le grandi opere, ma deve anche interessare la permanenza di un controllo amministrativo in materia di lavoro su tutto il territorio puntando su una rinnovata e funzionale attività ispettiva e di vigilanza, sul ruolo attivo della Stazione Unica Appaltante, su quello della Centrale Allarme Emersione a cura della Commissione Regionale per l'emersione del lavoro e da una costante azione sindacale di denuncia.

Per le tematiche contrattuali la necessità di un rapporto costruttivo con le altre OO.SS. di categoria a partire dalla propedeutica azione unitaria per la redazione delle piattaforme per gli Accordi Integrativi Provinciali del Settore e per la formalizzazione alle controparti dell'apertura del relativo confronto con l'indicazione dei punti da negoziare come deroghe migliorative rispetto allo stesso CCNL.

Per le questioni riguardanti la sicurezza dei cantieri, il richiamo alle regole per l'affermazione di un diritto universale alla salute, costituzionalmente protetto e che riguarda anche la prevenzione per la integrità fisica del lavoratore, ricordando che la inosservanze delle norme sulla sicurezza rapprentano il più delle volte un danno permanente alla salute dei lavoratori ma anche l'aggravarsi di una spesa sociale, quella riguardante gli infortuni sul lavoro.

Per le grandi opere, a partire dall'A/3 , dalla SS/106 e dalle Dighe la necessità di una rivendicazione per la continuità e la conclusione delle opere per rispodere sia al lavoro che al bisogno sociale in termini di utilità pubblica delle stesse.

Il necessario confronto con il governo regionale, con l'apertura di tavoli sulle vertenze di settore, a partire dalle vertenze in atto tra cui :

Blocco della L.R.36/2008 per la quale è in atto la grave responsabilità per la disapplicazione del programma di edilizia sociale, con il conseguente ritardo di una manovra con chiaro valore di anticiclicità, una delle poche misure produttive in risposta alla crisi, con finanziamenti pari a 155 Milioni di Euro e per un complessivo investimento di 700 Milioni di Euro, con un negato diritto al lavoro di oltre 2.000 Lavoratori del settore costruzioni, senza calcolare l'indotto e la sottrazione del diitto alla casa di quasi 3.000 unità abitative;

Attuazione L.R. 21/2010 contenente le misure straordinarie a sostegno dell'attività edilizia finalizzata al miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale collegata al Piano Casa, del Governo centrale, che concretemente deve tradursi in un'opera di riqualificazione del patrimonio immobiliare e non di cementificazione dei centri urbani. Bisogna vigilare in considerazione che la legge non hanno avuto la necessaria concertazione sociale, oltre al mancato confronto istituzionale con l'ANCI rispetto agli adempimenti con l'assunzione delle necessarie deliberazioni dei Consigli Comunali, con la difficoltà rispetto all'arco temporale assegnato e ai provvedimenti che potrebbero risultare carenti rispetto all'adeguamento degli strumenti urbanistici e dei regolamenti edilizi.