INFORTUNI IN EDILIZIA

UNA STRAGE SENZA FINE. OGGI UN MORTO A ROMA E DUE INCIDENTI GRAVI, A CARRARA E BERGAMO.

UNA SETTIMANA TRAGICA



Davide Cacchione, 29 anni, è morto oggi mentre lavorava in un cantiere edile, colpito a morte dal braccio meccanico di una autopompa per il calcestruzzo. Stamattina due a...

INFORTUNI IN EDILIZIA

UNA STRAGE SENZA FINE. OGGI UN MORTO A ROMA E DUE INCIDENTI GRAVI, A CARRARA E BERGAMO.

UNA SETTIMANA TRAGICA



Davide Cacchione, 29 anni, è morto oggi mentre lavorava in un cantiere edile, colpito a morte dal braccio meccanico di una autopompa per il calcestruzzo. Stamattina due altri incidenti. Il primo nelle cave di Carrara, dove due lavoratori sono rimasti feriti seriamente in una esplosione, il secondo a Bergamo, dove un operaio è precipitato da oltre otto metri di altezza mentre riparava le coperture di un capannone.
Ma la triste lista degli infortuni e dei morti sul lavoro in edilizia negli ultimi giorni è purtroppo molto lunga.
Il 6 ottobre quattro infortuni gravissimi,di cui due mortali, tutti a seguito di caduta dall’alto: il primo è avvenuto a Livorno, coinvolto un operaio albanese caduto da un capannone, che ha riportato numerose fratture ed è in coma; il secondo è avvenuto ad Olbia, dove un operaio di 37 anni, Pino Murru, versa in gravi condizioni a seguito di una caduta dal tetto di una stalla. Non ce l’hanno fatta invece Vincenzo Squillace, edile di 45 anni, morto a seguito delle ferite riportate nella caduta da un tetto di una casa in ristrutturazione nel savonese, e Carlino Amedeo, muratore di 58 anni, caduto dal terzo piano di un palazzo in costruzione ad Alba, in provincia di Cuneo.
Il 7 ottobre grave incidente a Lecce, dove un operaio di 45 anni, Giancarlo Marzo, è in prognosi riservata. E’ caduto da un muretto di due metri mentre era impegnato in lavori di sistemazione di un impianto sportivo parrocchiale.
Tre gli incidenti gravi avvenuti l’8 ottobre. Il primo nel modenese, dove un operaio di 26 anni è caduto dal tetto di un capannone e versa in gravi condizioni; il secondo incidente si è verificato in una zona impervia della provincia di Genova, dove un operaio è stato travolto da alcuni tubi di acciaio, che hanno provocato gravi traumi da schiacciamento ed un trauma cranico; il terzo incidente è avvenuto a Bergamo. Qui ha perso la vita Luigi Finazzi, edile di 67 anni, a seguito di una caduta da circa 6 metri.
Due gli incidenti avvenuti l’11 ottobre, entrambi mortali. Il primo ha coinvolto un operaio di 33 anni, Daniele Cappella, esperto di rimozione di coperture in eternit. Era al lavoro sul tetto dell’azienda Scavolini a Pesaro.E’ caduto da un’altezza di otto metri. La vittima del secondo incidente mortale è un imprenditore di Treviso, Oliviero Piovesana, caduto dal tetto di un capannone della sua impresa di mobili.



Da Roberto Cellini, segretario generale della Fillea Cgil di Roma e Lazio la preoccupazione forte per "quello che sta avvenendo nel nostro settore, sopratutto dopo le modifiche apportate al testo unico sulla sicurezza che, nonostante le buone intenzioni dichiarate riporta indietro il paese. I tempi ed i carichi di lavoro, l' elusione delle più elementari norme di sicurezza, stanno minando l’incolumità di coloro che la mattina escono di casa per garantire alla propria famiglia una vita dignitosa e certa.Siamo stanchi delle buone intenzioni e degli impegni assunti dalla politica ogni qual volta si registra un incidente sul lavoro.Siamo preoccupati ed allarmati per quello che sta succedendo nel ciclo del calcestruzzo, dove le aziende che vendono e trasportano il calcestruzzo hanno interamente esternalizzato il processo produttivo" che per Cellini rappresenta un ulteriore rischio per la sicurezza di quei lavoratori che "non hanno le risorse economiche per la manutenzione dei mezzi e per la formazione. Negli ultimi giorni registriamo infortuni gravissimi,sempre per cedimenti di attrezzature complesse. Questo accade per carenza di formazione e informazione inerenti gli specifici rischi connessi a quelle lavorazioni e per carenza di controlli alle strutture meccaniche" ed intanto il Governo sopprime l’ISPELS "l’istituto preposto al controllo e verifica delle attrezzature utili al lavoro, perchè considerato un ente inutile."



Stessa preoccupazione e grido di allarme dalla Fillea di Carrara, che ricorda come il lavoro in cava sia particolarmente rischioso e come sia importante "continuare a sensibilizzare e far crescere negli imprenditori e nei lavoratori il senso di rispetto nei confronti di un lavoro pericoloso come questo, dove spesso sono coinvolti lavoratori con molta esperienza e professionalità."
Per la Fillea Carrara "spesso ci troviamo di fronte a situazioni sulle quali è difficile dare delle spiegazioni ma la cadenza di infortuni, anche se minore rispetto al passato, inevitabilmente ci deve portare a ragionare su come continuare a lavorare per limitare i rischi, per quanto ci è possibile. Aspettiamo le valutazioni che gli organi preposti daranno nei prossimi giorni sull'incidente che ha coinvolto Angelo ed Augusto, cui auguriamo di guarire in fretta."





PDF MANIFESTO 70X100

PDF VOLANTINO


LA CAMPAGNA SU FACEBOOK