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STATI GENERALI DELLE COSTRUZIONI. MANIFESTAZIONE NAZIONALE IL 1° DICEMBRE

10.11.10 "Il settore non può più attendere: -250mila occupati, +300% di utilizzo ammortizzatori sociali, -20% di produzione. A un anno e mezzo dagli Stati Generali delle Costruzioni, l’evento che riunì insieme per la prima volta tutte le sigle delle...

STATI GENERALI DELLE COSTRUZIONI. MANIFESTAZIONE NAZIONALE IL 1° DICEMBRE

10.11.10 "Il settore non può più attendere: -250mila occupati, +300% di utilizzo ammortizzatori sociali, -20% di produzione. A un anno e mezzo dagli Stati Generali delle Costruzioni, l’evento che riunì insieme per la prima volta tutte le sigle delle organizzazioni sindacali e delle associazioni delle imprese artigiane, delle cooperative e di tutta la filiera delle costruzioni, per denunciare la crisi, ma anche per proporre un modello di sviluppo basato sulla qualità e la legalità dell’impresa e del lavoro, gli stessi soggetti sociali si sono riuniti per lanciare un nuovo e pressante grido di allarme." Così apre il comunicato con cui sindacati, costruttori ed intera filiera delle costruzioni, indicono una manifestazione per il 1 dicembre in piazza Montecitorio, per ricordare al Governo che "in tutti questi mesi, di fronte all'insufficiente politica industriale a sostegno del settore, imprese, sindacati, cooperative, artigiani e tutti gli attori della lunga filiera dell'edilizia hanno denunciato più volte - a livello nazionale e su tutto il territorio - lo stato di grande difficoltà del settore, ricercando un costante dialogo con il governo e le amministrazioni pubbliche, sollecitando un confronto, avanzando proposte concrete che hanno incontrato spesso il favore bipartisan delle forze politiche."
Ma a questa azione "responsabile e propositiva del mondo dell'edilizia, non ha ancora corrisposto un'efficace azione del Governo, né sul piano dei provvedimenti adottati e delle risorse disponibili, né su quello del coinvolgimento completo degli attori degli Stati Generali, visto che il tavolo interministeriale dell'edilizia, che era stato insediato a Palazzo Chigi nel luglio 2009, si è finora riunito una volta sola."
Per Walter Schiavella, intervistato da Labitalia "II fatto che il 1 dicembre imprenditori e lavoratori manifestino insieme, e' il segno che questo governo ha fallito. Non e' la prima volta che, nel settore delle costruzioni, imprenditori e sindacati definiscono un quadro di azioni comuni per rilanciare il settore, affrontare la crisi e imboccare una via d'uscita".
"Gia' nel maggio 2009 -ricorda Schiavella- lanciammo gli Stati Generali delle Costruzioni, e parlammo della necessita' della qualita' dell'impresa, di sostenibilita', di sviluppo ma anche del supporto fornito dai processi legislativi e di politiche industriali orientate verso le energie alternative. Allora ricevemmo attenzione dal governo che attivo' un tavolo a Palazzo Chigi per le costruzioni. Peccato che -stigmatizza Schiavella- il tavolo si sia riunito una sola volta e poi mai piu'".Nel frattempo, dice il sindacalista, la situazione dell'edilizia e' peggiorata. "Da allora il Cipe ha solo deliberato 'carta' e non cantieri, il Patto di stabilita' si e' fatto ancora piu' stringente, anche se crollano gli edifici a Pompei o ci sono terremoti o si allaga il Sud. E negli appalti pubblici, le imprese non riescono a pagare i dipendenti per i ritardi dei pagamenti delle Pubbliche amministrazioni. Di fronte a tutto questo -aggiunge il leader della Fillea- abbiamo piu' volte chiesto al governo di intervenire, ma non c'e' stato neanche un confronto. Quando il governo ha fatto bene, e' arrivato tardi, ma per lo piu' e' arrivato mai'".
"Ora anche gli imprenditori sono arrabbiatissimi, forse addirittura piu' di noi, e forse perche' al contrario dei sindacati, avevano creduto che davvero il governo si muovesse. Invece queste richieste non hanno mai avuto una risposta positiva e il fatto che oggi imprenditori e lavoratori, manifestino insieme, e' il segno -conclude Schiavella- che questo governo ha fallito".



L'UNITA'. INTERVISTA A SCHIAVELLA
TESTO VOLANTINO FILLEA FILCA FENEAL



TESTO COMPLETO COMUNICATO STATI GENERALI
A un anno e mezzo dagli Stati Generali delle Costruzioni, l'evento che riunì insieme per la prima volta tutte le sigle delle organizzazioni sindacali e delle associazioni delle imprese artigiane, delle cooperative e di tutta la filiera delle costruzioni, per denunciare la crisi, ma anche per proporre un modello di sviluppo basato sulla qualità e la legalità dell'impresa e del lavoro, gli stessi soggetti sociali si sono riuniti per lanciare un nuovo e pressante grido di allarme.

Il settore è piegato da una crisi senza precedenti: oltre 250.000 posti di lavoro persi, oltre 300% in più di utilizzo ammortizzatori sociali, oltre il 20% medio di riduzione delle produzioni nei settori dei materiali da costruzione, circa 70 mld in meno di valore complessivo delle produzioni. Se a questo si aggiunge l’inaccettabile danno causato dai ritardati pagamenti della pa, con punte di ritardo anche di 24 mesi, emerge un quadro di assoluta gravità.
Durante tutti questi mesi, di fronte all’insufficiente politica industriale a sostegno del settore, imprese, sindacati, cooperative, artigiani e tutti gli attori della lunga filiera dell’edilizia hanno denunciato più volte - a livello nazionale e su tutto il territorio - lo stato di grande difficoltà del settore, ricercando un costante dialogo con il governo e le amministrazioni pubbliche, sollecitando un confronto, avanzando proposte concrete che hanno incontrato spesso il favore bipartisan delle forze politiche.
A questa azione, responsabile e propositiva, del mondo dell’edilizia non ha ancora corrisposto un’efficace azione del Governo, né sul piano dei provvedimenti adottati e delle risorse disponibili, né su quello del coinvolgimento completo degli attori degli Stati Generali, visto che il tavolo interministeriale dell’edilizia, che era stato insediato a Palazzo Chigi nel luglio 2009, si è finora riunito una volta sola.
Non possiamo protrarre ulteriormente un’attesa che ha già fatto molte vittime in termini di perdita di posti di lavoro e di competitività del Paese.
Le imprese e i lavoratori dell’edilizia ritengono prioritario
1.sbloccare i pagamenti per le imprese che hanno SAL approvati e oggi vincolati dal Patto di stabilità, anche per consentire alle stesse il pagamento delle forniture e dei servizi utilizzati. Più in generale allentare i vincoli dello stesso patto per gli enti virtuosi al fine di finanziare prioritariamente interventi legati alla tutela e messa in sicurezza del territorio, del patrimonio edilizio e dei beni culturali ed artistici.
2.Rendere effettivamente disponibili, in termini di attribuzioni di cassa, le risorse destinate dal CIPE alle priorità infrastrutturali, a partire da quelle attribuite al programma di piccole e medie opere e all’edilizia scolastica.
3.Puntare su processi di semplificazione amministrativa rafforzando i controlli di sicurezza e regolarità.
4.Eliminare le penalizzanti distorsioni fiscali esistenti nel settore immobiliare (ad esempio l’Iva sull’invenduto dopo 4 anni) nell’ambito di una riforma del fisco orientata allo sviluppo e più equa per lavoratori, imprese e cittadini.
5.Rilanciare gli strumenti di investimento nelle infrastrutture e nell’immobiliare.
6.Attivare strumenti di lotta all’illegalità e promuovere la qualificazione con procedure esigibili e chiare in stretta collaborazione con le imprese e i lavoratori, senza penalizzare la quotidiana operatività delle imprese corrette.
7.Estendere all’edilizia gli ammortizzatori sociali definiti per il settore industria.
Gli Stati Generali delle costruzioni chiedono al Governo e a tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione un forte impegno di rilancio delle costruzioni, a partire dalle priorità sopra indicate.
A sostegno di queste richieste i promotori degli Stati Generali delle costruzioni indicono una Manifestazione Nazionale per mercoledì 1 dicembre 2010.
La Manifestazione, che vedrà la partecipazione di tutte le Associazioni imprenditoriali e delle Organizzazioni Sindacali del settore edile, si svolgerà in Piazza Montecitorio a partire dalle ore 10,30.

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