POMPEI: FILLEA CGIL, BENI CULTURALI COME SOPRAMMOBILI CHE SI STANNO SGRETOLANDO IN MANO =
08.11.10 "I beni culturali vengono trattati nel nostro Paese come dei soprammobili, che ci si stanno sgretolando in mano. Meno finanziamenti, appalti al massimo ribasso, e sempre piu' restauratori a spasso. E poi avvengono...
POMPEI: FILLEA CGIL, BENI CULTURALI COME SOPRAMMOBILI CHE SI STANNO SGRETOLANDO IN MANO =
08.11.10 "I beni culturali vengono trattati nel nostro Paese come dei soprammobili, che ci si stanno sgretolando in mano. Meno finanziamenti, appalti al massimo ribasso, e sempre piu' restauratori a spasso. E poi avvengono casi come la Domus dei Gladiatori a Pompei o ancora prima della Domus Aurea a Roma". Cosi' Serena Morello, del cooordinamento restauro della Fillea Cgil, in un'intervista a LABITALIA, commenta il crollo della Domus dei Gladiatori a Pompei, e lo stato del settore del restauro oggi in Italia.
Un comparto, quello del restauro, formato da lavoratori 'fantasmi', dove a regnare sono lavoro nero, false partite Iva e, quando va bene, contratti atipici. "Al bando di selezione del ministero dei Beni culturali per l'accesso alla qualifica di restauratore e collaboratore restauratore -spiega Morello- hanno risposto, fino a fine ottobre, 35.000 persone. Secondo i dati in nostro possesso -sottolinea Morello- il 50% o anche piu' dei restauratori in Italia ha un contratto di lavoro atipico. Se andiamo in un cantiere su Roma, su 40 persone la stragrande maggioranza ha un
contratto a progetto o una 'falsa' partita Iva".
E proprio il bando emesso dal ministero dei Beni Culturali, che voleva mettere ordine in un settore da sempre senza riferimenti certi, non ha di certo ridotto le difficolta', secondo la Fillea, per chi vuole avviarsi a questa professione. "E' un bando -sottolinea Morello- che dimostra come il ministero dei Beni Culturali sia distaccato dalla realta' del mercato del settore, perche' fissava dei parametri troppo rigidi per l'identificazione dei requisiti. C'e' gente che fa questo mestiere da 20 anni e che ha dovuto girare l'Italia per recuperare, tra le diverse stazioni appaltanti per le quali ha lavorato, tutta la documentazione necessaria a partecipare al bando".
Un settore gia' di suo 'polverizzato' e diviso tra diversi operatori, quello del restauro, su cui ha agito in modo negativo, secondo il sindacato, la scure dei tagli operati dal governo. "Una grandissima fetta di lavori di restauro che si fanno in Italia -spiega Morello- e' bandito dal ministero e dalle sovrintendenze. Il problema e' il taglio dei fondi per i beni culturali: si tratta di 200 milioni di euro nel 2009, 200 milioni nel 2010 e 350 nel 2011. Il ministero non ha i soldi neanche per la gestione ordinaria e poi ha influito anche il blocco ai fondi degli enti locali, che avrebbero pouto realizzare qualche intervento".
Tagli finanziari che hanno portato, secondo Fillea, un unico risultato: meno qualita'. "Meno soldi -dice Morello- e meno capacita' di gestione dei beni culturali. Gli appalti vengono fatti al massimo ribasso, e questo va a discapito della qualita' dei materiali impiegati, ma anche della qualita' del lavoro, con sempre piu' precarie 'fantasmi' nei cantieri, senza diritti ne' tutele. E questo di certoinfluisce sui risultati, su come vengono restaurate le opere e i beni culturali".
Per il sindacato degli edili della Cgil, "Pompei, come anche il caso della Domus Aurea, e' il frutto anche della gestione commissariale". "Con i commissarri si e' perso il controllo della programmazione - conclude - e della qualita' del lavoro, la trasparenza, perche' il commissario puo' agire in deroga a tutto". Il problema, secondo Fillea, e' "che non c'e' mai stato un Piano per il settore, che nessun governo ha pensato di realizzare".
FONTE: AGENZIA LABITALIA/ADNKRONOS
RADIOFILLEA DEL 10 NOVEMBRE 2010
Intervengono il prof. Strinati, critico d'arte, Serena Morello, Fillea Nazionale e Beatrice, restauratrice da 11 anni