MIGRANTI IN EDILIZIA: SEMPRE PIU' RICATTATI, MAL PAGATI E VITTIME DI INFORTUNI.
SCHIAVELLA, FILLEA CGIL: CRISI, LEGGI RAZZISTE, ASSENZA DELLO STATO SONO LE CAUSE
13.12.10 Che il settore delle costruzioni stia passando il peggior periodo dal dopoguerra, e che l'assenza di interventi da parte del Governo sul piano del...
MIGRANTI IN EDILIZIA: SEMPRE PIU' RICATTATI, MAL PAGATI E VITTIME DI INFORTUNI.
SCHIAVELLA, FILLEA CGIL: CRISI, LEGGI RAZZISTE, ASSENZA DELLO STATO SONO LE CAUSE
13.12.10 Che il settore delle costruzioni stia passando il peggior periodo dal dopoguerra, e che l'assenza di interventi da parte del Governo sul piano delle regole e degli investimenti stia rendendo questa crisi ancor più drammatica, gli edili della Cgil lo denunciano da due anni, ma lo ha anche ribadito il 1 dicembre tutto il mondo delle costruzioni con una protesta unitaria ed inedita di lavoratori e imprese.
Ai 200mila lavoratori che fino ad oggi hanno perso il lavoro (diretti ed indotto), si aggiungono tra il 2009 ed il primo trimestre 2010 quasi 17mila imprese sparite ed un calo del volume di affari del 18%, mentre il calo degli appalti pubblici negli ultimi tre anni ha raggiunto quota - 55%. Oltre a questo, si registra un forte aumento del lavoro irregolare, come confermano i dati Ministero del lavoro relativi alle ispezioni: su 54mila ispezioni svolte tra gennaio e maggio 2010,infatti, il tasso di irregolarità è risultato pari al 51% e sono stati identificati nel complesso più di 20.000 lavoratori irregolari, di cui il 43% retribuito al di sotto dei minimi contrattuali.
Nella ricerca commissionata dagli edili della Cgil all'Ires sulla presenza degli immigrati nel settore delle costruzioni e sulle caratteristiche del loro lavoro, presentata oggi a Roma nel corso della VII Conferenza Nazionale Fillea sull'Immigrazione, allo scenario di crisi già noto si vengono dunque ad aggiungere ulteriori dati che “rappresentano palesemente una intollerabile crescita della diseguaglianza, della discriminazione, dello sfruttamento della manodopera in generale e di quella straniera in particolare, sempre più ricattata dalla combinazione micidiale di alcuni elementi: la crisi e quindi il pericolo di perdere il lavoro, il reato di clandestinità, che viene usato come arma di ricatto per imporre ai migranti condizioni di lavoro fuori dalle regole, l'assenza di regole sulla qualità dell'impresa, elemento che rende più concorrenziali quelle imprese che agiscono nell'elusione delle regole e delle norme contrattuali.”
E'quanto ha affermato Walter Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil aprendo i lavori della Conferenza.
Nel 2009 erano 313mila i lavoratori stranieri impiegati nel settore (il 16% del totale addetti, il 19% tra i dipendenti), di gran lunga il settore a maggior presenza di stranieri. Mentre cala il numero di addetti italiani, cresce il numero di immigrati, una crescita che il rapporto Fillea Ires definisce “malata”, come spiega Schiavella “se andiamo a vedere i numeri, aumenta il ricorso al part time - che in edilizia significa solo una cosa, un tempo pieno con una busta paga per metà tempo - ma cresce per gli italiani del 5% e per i migranti del 9%. Il lavoro irregolare cresce per tutti, ma per i migranti è superiore del 45% rispetto ai nativi” ed ancora, si espande il fenomeno dei muratori - partita Iva “anche questo dato cresce per tutti, ma per i migranti è superiore del 44% rispetto agli italiani.” A questo si aggiungono, secondo le stime Fillea, oltre 300mila "fantasmi", lavoratori completamente in nero "gran parte dei quali sono vittime dei caporali e del traffico illegale di manodopera, che oggi rappresenta uno dei maggiori business della criminalità organizzata."
Anche sulle retribuzioni, si assiste ad un fenomeno di gabbia salariale etnica e territoriale “imposta a chi è più ricattabile. I migranti, a parità di qualifica, vengono retribuiti di meno” denuncia il leader Fillea “al Nord prendono mediamente quasi il 2% in meno dei colleghi nativi, al centro oltre l'8% in meno e al sud quasi il 25% in meno.” E come se non bastasse, al ricatto salariale si aggiunge quello sulle qualifiche “dai dati sembra proprio che i nostri cantieri siano tenuti aperti solo da operai semplici. Noi qualche conto ce lo siamo fatto su quanto si risparmia sostituendo un operai specializzato con un operaio semplice” racconta Schiavella “solo di paga base parliamo di un risparmio circa 7mila euro per ogni lavoratore, mentre su due lavoratori finti part - time il risparmio si aggira sui 15mila euro annuali.”
Per quanto riguarda gli infortuni Schiavella ricorda come i dati Inail riferiti al 2009 non tengano conto dei numeri della crisi e dunque della riduzione degli addetti e delle ore lavorate “se consideriamo questo il quadro è ben diverso: nel 2008 si verificava un incidente mortale ogni 3milioni di ore, nel 2009 avveniva ogni 2,7 milioni di ore” e per i lavoratori stranieri il settore delle costruzioni - con 43 vittime nel 2008 - mantiene il triste primato di “settore killer”.
Per la Fillea, il quadro rappresentato dal report Ires “non fa che confermare quello che abbiamo denunciato il 1 dicembre scorso” e cioè che “ l'unica strategia anticrisi fin qui adottata dal Governo è stata quella di consentire al sistema delle imprese di comprimere i costi scaricandoli sul lavoro, sulla sua qualità e sulla sicurezza. Lo ha fatto non intervenendo sul piano delle regole, dei controlli, della qualità e riducendo drasticamente gli investimenti” conclude Schiavella “con tutto vantaggio per l'impresa irregolare ed illegale.”
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AUDIO. Vai alla puntata di radioFillea del 15.12.10
VIDEO L'intervista a Schiavella a cura della redazione Cgil.it
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