SCIOPERO GENERALE
ADESIONE DELLA COALIZIONE "ABBRACCIAMO LA CULTURA": BERLUSCONI E TREMONTI AFFOSSANO LA CULTURA
02.09.11 Adesione allo sciopero generale proclamato dalla Cgil per il 6 settembre anche da parte di "Abbracciamo la Cultura", la coalizione nata per rafforzare il lavoro di tanti che a fronte dal...
SCIOPERO GENERALE
ADESIONE DELLA COALIZIONE "ABBRACCIAMO LA CULTURA": BERLUSCONI E TREMONTI AFFOSSANO LA CULTURA
02.09.11 Adesione allo sciopero generale proclamato dalla Cgil per il 6 settembre anche da parte di "Abbracciamo la Cultura", la coalizione nata per rafforzare il lavoro di tanti che a fronte dall'estrema e diffusa difficoltà dei settori che riguardano la formazione, la ricerca, la tutela, la promozione, la valorizzazione dei beni e delle attività culturali si propongono l'obiettivo di rilanciare le politiche culturali nel nostro Paese attraverso proposte concrete e iniziative di sensibilizzazione. Della coalizione fanno parte oltre 100 Associazioni tra cui AIB - ANA - ARCI - A.R.CO.BCI - ARR - AUSER - CGIL - CIA - IA.CS - INU - LEGAMBIENTE - Lavoratori PIERRECI - A.R.I. - Assotecnici - Ass. per L'Economia della Cultura - CSA PA BC Un. La Sapienza - FIteL - IAML Italia - FIDAC - Ass. Naz. Guide Turistiche.
In un comunicato la coalizione fa sapere che "parteciperà alle iniziative indette dalla Cgil per protestare contro l’iniquità della manovra nei confronti del settore dei beni culturali e per la reiterata omissione del riconoscimento delle professionalità del settore dei beni culturali che andranno, con i tagli previsti, a sminuire le politiche culturali del nostro Paese. I tagli previsti per tutti i Ministeri - prosegue la nota - riguarderanno anche quello dei Beni e delle Attività Culturali, soprattutto per le spese destinate al personale e alla gestione della struttura. Nel complesso tra la manovra di luglio e di agosto l'organico MiBAC potrebbe avere un quinto del personale attualmente impiegato in esubero: se così fosse rischierebbe di non essere più in condizione di esercitare molte delle sue funzioni. Con le manovre precedenti si prevedeva un esubero di circa 2000 dipendenti e 18 dirigenti, ora con la nuova manovra il numero salirebbe a circa 4mila dipendenti e 38 dirigenti. Attualmente alcuni dirigenti (soprintendenti, bibliotecari, soprintendenti archivistici) sono costretti e seguire più incarichi ad interim e il più delle volte le zone non sono in contiguità territoriale, il risultato è che non possono occuparsene come dovrebbero, ma garantire solo un part time."
Se a tutto questo "si aggiunge che ai pensionamenti non seguiranno nuove assunzioni e che l’età media del personale è di circa di 55 anni, si può ben comprendere che il tracollo è sempre più vicino. Altro elemento gravissimo sono i tagli agli enti locali che saranno costretti a ridurre ulteriormente il loro intervento nel campo delle politiche culturali se vorranno garantire livelli minimi di assistenza ai cittadini, con effetti devastanti sia per quanto riguarda i servizi sia per la tutela, valorizzazione e sulla promozione dei beni e delle attività culturali."
Considerando inoltre "il Patto di stabilità che ha già impedito alle Amministrazioni locali di investire le proprie risorse disponibili" afferma la nota della coalizione "assisteremo con questo ulteriore inasprimento ad una totale paralisi dei lavori e degli investimenti ed all’impossibilità di smaltire i residui passivi per far fronte alla crisi di liquidità delle imprese che operano nel settore."
Preoccupazione per "la totale assenza nella manovra finanziaria di un progetto di crescita del Paese fatto di idee di sviluppo e di qualità sostenibile. Il governo vorrebbe realizzare questo “sviluppo" modificando l’Art. 41 della Costituzione Italiana per garantire la massima libertà alle imprese e andando a deregolamentare tutto il sistema dei controlli sull'economia, oltre ad essere l'ennesimo stravolgimento del diritto del lavoro" in queste condizioni, dunque, si domanda la coalizione "come sarà possibile garantire il diritto all’accesso e allo sviluppo della cultura sancito dall’articolo 9 della Costituzione?"
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