EDILIZIA, VERTENZA GRUPPO RDB
FILLEA CGIL:DOMANI LO SCIOPERO DI OTTO ORE A PIACENZA
20.07.11 Il coordinamento nazionale delle RSU del gruppo RDB ha indetto uno sciopero di 8 ore per giovedì 21 luglio, con corteo a Piacenza che partirà alle 9.30 da Via IV Novembre, davanti la sede dell’Unione Industriali.
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EDILIZIA, VERTENZA GRUPPO RDB
FILLEA CGIL:DOMANI LO SCIOPERO DI OTTO ORE A PIACENZA
20.07.11 Il coordinamento nazionale delle RSU del gruppo RDB ha indetto uno sciopero di 8 ore per giovedì 21 luglio, con corteo a Piacenza che partirà alle 9.30 da Via IV Novembre, davanti la sede dell’Unione Industriali.
Il gruppo Rdb, che produce manufatti in cemento in 18 stabilimenti in tutta Italia, con circa 1.200 dipendenti, in questi giorni sta passando sotto il controllo del gruppo Sacci, socio di minoranza che ha dato la disponibilità all’acquisizione “ma il nuovo piano prevede la riduzione degli stabilimenti da 18 a cinque o sei, che vuol dire in una parola circa 800 esuberi” racconta Giovanni Rossi della Fillea Cgil nazionale, che prosegue “l’ingresso di Sacci, anziché rappresentare una boccata d’ossigeno, in realtà non fuga il pericolo di fallimento, visto il forte indebitamento con le banche dei due gruppi. Inoltre – prosegue Rossi – l’acquisizione non porterà molta liquidità, perché una parte consistente della quota di acquisto è rappresentata dal debito che Rdb ha accumulato nei confronti della Sacci.”
Situazione gravissima “su cui al momento si è posto un freno con la Cassa integrazione straordinaria” che per la Fillea “è un argine provvisorio, finito il quale, se non si lavora ad un piano industriale serio, per questa azienda e per i lavoratori non c’è futuro. Ed allora la domanda è – prosegue Rossi – perché vendere la Hebel, cioè il gioiello di famiglia del gruppo, una azienda che, puntando sull’innovazione, tiene i suoi bilanci ben saldi nonostante la grave crisi? E’ un brutto segnale” conclude il sindacalista “che fa pensare a due cose, o siamo di fronte ad un management incapace o c’è aria di smobilitazione. In entrambe i casi, sindacato e lavoratori non staranno a guardare.”
