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REFERENDUM. QUASI 27 MILIONI DI ITALIANI DICONO SI' AI BENI COMUNI E ALLA GIUSTIZIA UGUALE PER TUTTI

14.06.11 L'Italia guarda al futuro nel rispetto dei beni comuni. Un futuro, rivendicato da 26milioni e 850mila italiani con il referendum del 12 e 13 giugno, fatto di acqua pubblica, energia pulita e rinnovabile, e in cui...

REFERENDUM. QUASI 27 MILIONI DI ITALIANI DICONO SI' AI BENI COMUNI E ALLA GIUSTIZIA UGUALE PER TUTTI

14.06.11 L'Italia guarda al futuro nel rispetto dei beni comuni. Un futuro, rivendicato da 26milioni e 850mila italiani con il referendum del 12 e 13 giugno, fatto di acqua pubblica, energia pulita e rinnovabile, e in cui si ribadisce che la giustizia deve essere uguale per tutti. Una “vittoria della democrazia”, così è stato definito dalla CGIL, il raggiungimento del quorum sui quattro quesiti referendari: acqua, nucleare e leggittimo impedimento. Una straordinaria partecipazione del popolo italiano che, per i referendum abrogativi, non si registrava dal 1995.
“Vince la democrazia sui temi dell'acqua, dell'energia e della giustizia uguale per tutti” ha dichiarato Susanna Camusso, Segretario Generale della CGIL, oggi presente a Piazza Bocca della Verità a Roma, dove i comitati referendari per il 'Sì' si sono dati appuntamento per festeggiare gli ottimi risultati raggiunti. Per la leader della CGIL “è stata una delle occasioni in cui si è riusciti a riunire la partecipazione dei cittadini e la politica”, riuscendo così “nella vittoria della democrazia e in una secca sconfitta delle politiche del governo”. Inoltre, il Segretario Generale della CGIL, rivolgendosi all'esecutivo e sottolineando le sconfitte che in un questo periodo ha incassato: le amministrative e il referendum, ha concluso “ora ha numerose prove che il Paese sta pensando ad altro e che vorrebbe altre politiche, rifletta e tragga le conseguenze”.
ll quorum è stato raggiunto con il 57% degli elettori italiani che è andato alle urne per rispondere ai quattro quesiti. Secondo i dati definitivi trasmessi dal Viminale sono quasi identiche le percentuali per tutti e quattro i referendum. In particolare, per i quesiti sull'acqua pubblica ha votato il 57,02%, mentre sull'energia nucleare i votanti sono stati il 56,99% e per il legittimo impedimento il 56,98%. Questi dati si riferiscono agli 8.092 comuni italiani. Inoltre, va ricordato che, il dato complessivo del 57% dei votanti rende comunque ininfluente il dato sull'affluenza alle urne all'estero, in quanto il quorum è ampiamente superato.
Ha vinto largamente il fronte del sì: a scrutinio quasi concluso, il 95,7% degli elettori hanno detto sì alla cancellazione della norma sull'affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali, il 4,3% no. Il sì ha superato il 96% al referendum sulle tariffe dell'acqua, mentre i no sono stati meno del 4%. All'abrogazione delle norme che consentono la produzione nel territorio di energia elettrica nucleare hanno detto sì il 94,6% dei votanti, mentre i no sono stati il 5,4%. Al quarto quesito referendario, quello sul legittimo impedimento il 95% dei votanti si è espresso per il sì, a votare no il 5%.

FONTE: PORTALE CGIL

REFERENDUM
12 E 13 GIUGNO URNE APERTE PER ACQUA PUBBLICA, NUCLEARE E LEGITTIMO IMPEDIMENTO

07.06.11 Il 12 e 13 giugno SI vota: 2 sì per l'acqua pubblica; 2 sì per fermare l'avventura nucleare del Governo e perchè la giustizia deve essere uguale per tutti. E' questo lo slogan scelto dalla CGIL per promuovere la partecipazione alla consultazione. Sono 4 quindi i quesiti referendari sui quali i cittadini, lavoratori, giovani e pensionati italiani saranno chiamati ad esprimersi.
Sul tema dell'acqua pubblica, la CGIL da subito ha contribuito alla campagna referendaria promossa dal 'Forum italiano dei Movimenti per l'acqua', impegnandosi attivamente nella raccolta di firme necessarie per la richiesta del referendum. Campagna che, con oltre 1 milione e 400mila adesioni ha riscosso uno dei più grandi successi nell'ambito delle richieste di referendum. La Confederazione nel sostenere con forza e convinzione l'importanza della consultazione referendaria come “diritto di pronunciarsi liberamente attraverso il voto”, invita tutti i cittadini a recarsi alle urne per far in modo che il quorum venga raggiunto.
Due sì per l'acqua pubblica. Sono due i quesiti referendari abrogativi che riguardano la privatizzazione dell'acqua: il primo relativo alle 'Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica' l'abrogazione del quale ha lo scopo di fermare la privatizzazione dell'acqua. Per la CGIL infatti privatizzare quello che è “un bene comune ed un diritto inalienabile e universale” è un “fatto inaccettabile”; il secondo quesito riguarda invece, la 'Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito', l'abrogazione del quale vuole eliminare la possibilità di fare profitti sull'acqua. Per la CGIL dunque, “solo dopo l'abrogazione dell'attuale normativa sarà possibile riprendere una discussione che riordini, in un quadro di coerenza, l'intero settore dei servizi pubblici locali, superando gli errori e le distorsioni introdotte dalle scelte del governo”.
Gli altri due quesiti, sui quali si è chiamati ad esprimere il voto il 12 e 13 giugno sono quello su l'abrogazione della legge del legittimo impedimento e quello per abrogare la norma per la realizzazione in Italia di impianti di produzione di energia nucleare. Su entrambi i quesiti la CGIL “in coerenza con le numerose prese di posizione di merito che ha assunto sui temi in oggetto, auspica la prevalenza dei sì”.



FONTE: PORTALE CGIL

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