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30.06.11 Sostenere l'edilizia sostenibile in Italia, come possibile via per l'uscita dalla crisi. E'il richiamo al governo che lancia la Fillea Cgil, la categoria degli edili della Cgil, che oggi a Padova ha tenuto il convegno 'Edilizia sostenibile. Sviluppo, lavoro, contrattazione', nel corso del quale e'stata anche presentata una ricerca, condotta all'Ires cgil, sulle opportunita' derivanti dalla sostenibilita' nelle costruzioni.

"Servono interventi piu' decisi sulla programmazione e sulla spesa da parte del governo. E' necessaria una 'via' sostenibile in edilizia -sottolinea Walter Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil all'Agenzia Labitalia - perche' abbiamo un territorio che non puo' piu' subire aggressioni, con la necessita' di dover invece intervenire su un patrimonio edilizio che e' vecchio di 40 anni. Questo considerando che uno dei pochi settori che in edilizia si 'difende' in questo periodo di crisi e' quello delle ristrutturazioni".
Per il leader degli edili di Corso d'Italia "serve quindi una svolta nella politica del governo, con la crescita e lo sviluppo dell'intera filiera della sostenibilita'". Ma fino a questo momento contesta Schiavella, "interventi di questo tipo non se ne sono visti, neanche nella manovra attualmente all'esame del governo".
Anzi, rimarca Schiavella, "l'atteggiamento del governo non e' stato compatibile con l'idea di uno sviluppo sostenibile in edilizia, visto che piuttosto abbiamo assistito a un processo deregolativo nel settore, che certo non contribuisce alla crescita".
La maggior parte delle imprese edili venete non ha ancora intrapreso con decisione la strada dell'efficienza energetica e dell'edilizia sostenibile come prospettiva strategica di sviluppo. E' quanto emerge dalla ricerca 'L'Edilizia sostenibile come opportunita' di rilancio del settore in Veneto', promossa dalla Fillea-Cgil Veneto e condotta dall'Ires, e presentata oggi a Padova nel corso di un convegno promosso dagli edilidella Cgil.
Per l'Ires Cgil "il settore dell'edilizia in Veneto ha un peso medio del 15% dell'economia totale, dato leggermente superiore alla media nazionale del 14%, e con un picco massimo raggiunto nel 2006 del 16% (Cresme, 2010). Il mercato edilizio veneto -spiegano i ricercatori- dopo una lunga stagione di crescita, ha vissuto un periodo prolungato di rallentamento degli investimenti sfociato in una vera e propria crisi dal 2009.
Secondo l'Osservatorio sul mercato delle costruzioni del Veneto,se i dati 2009 hanno indicato una diminuzione del 14,8% degli investimenti e tutti i segnali congiunturali sono stati negativi (imprese -1,4% e addetti -4,3%), i dati stimati per il 2010 indicano un ulteriore calo del -10%. Complessivamente nel periodo 2007-2010 gliinvestimenti in valori costanti diminuiscono del -27,5%".
Ma dalla ricerca dell'Ires emerge anche che "su 400 imprese artigiane venete, il 17,6% ha dichiarato di proporre ai propri clienti soluzioni per il risparmio energetico. Sebbene si tratti di un dato destinato a crescere, non si puo' non rilevare la scarsa considerazione del risparmio energetico come leva strategica. Il 51% delle imprese non lo ritengono 'ancora' un settore strategico per la propria attivita' e un ulteriore 11% di imprese dichiara di non essere interessate; solo nel 7,5% dei casi esse propongono consulenze e soluzioni appropriate e nel 3,8% dei casi propongono soluzioni 'chiavi in mano'".
Secondo Ires e Fillea "certamente in imprese di maggiori dimensioni e negli ultimi anni la sensibilita' alla sostenibilita' e' accresciuta, ma trattandosi di cambiamenti di tipo manageriale e culturale di lungo periodo e con risultati che si colgono nel tempo, l'indagine fotografa certamente una situazione di arretratezza generale rispetto ad altre realta'".
Comunque dalla ricerca emerge che "la situazione e' certamente fluida e diverse singole realta' imprenditoriali hanno investito decisamente in sostenibilita' come fattore di cambiamento ed innovazione, con un ruolo di aggregazione e traino per altri soggetti del settore".
"La dimostrazione -si legge ancora- e' data dalla presenza di due importanti realta' distrettuali, riconosciute dalla Regione Veneto sulla scorta della legge regionale n. 8/2003 e successive modifiche, quella del Metadistretto della Bioedilizia, che presenta una marcata localizzazione nella provincia di Treviso, e il metadistretto dei Beni Culturali, maggiormente diffuso sul territorio regionale, anche se conun certo peso della provincia di Venezia, per ragioni legate al mercato del restauro nel capoluogo veneto".

FONTE: LABITALIA / ADNKRONOS

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