STOP CAPORALATO FA TRAPPA IN PUGLIA CON SCHIAVELLA, CROGI E VENDOLA



27.05.11 Appuntamento il 30 maggio a Bari per la campagna Stop Caporalato, con un convegno organizzato dalla Fillea-Cgil e dalla Flai-Cgil dal titolo “Stop caporalato, per una legislazione regionale a sostegno della legalità e dello sviluppo”, per...

STOP CAPORALATO FA TRAPPA IN PUGLIA CON SCHIAVELLA, CROGI E VENDOLA



27.05.11 Appuntamento il 30 maggio a Bari per la campagna Stop Caporalato, con un convegno organizzato dalla Fillea-Cgil e dalla Flai-Cgil dal titolo “Stop caporalato, per una legislazione regionale a sostegno della legalità e dello sviluppo”, per rilanciare la campagna nazionale avviata dalle due categorie per introdurre nel codice penale italiano il reale di intermediazione di manodopera.

I lavori del convegno saranno presieduti dal Segretario generale della Flai-Cgil Puglia Giuseppe De Leonardis e prevedono il saluto del Segretario generale della Cgil di Bari Pietro Colonna e la relazione del Segretario generale della Fillea-Cgil Puglia Giovanni Nicastri.

A seguire ci saranno gli interventi del Segretario generale della Flai-Cgil nazionale Stefania Crogi, del Segretario generale della Cgil Puglia Giovanni Forte, del Sostituto Procuratore generale presso la Corte d’Appello di Taranto Lorenzo Lerario, del Segretario generale della Fillea-Cgil Walter Schiavella e del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.

La Puglia è una delle regioni d’Italia dove il fenomeno del caporalato è maggiormente diffuso, sia in agricoltura che in edilizia, ma è anche una delle poche ad aver provato a stroncarlo attraverso una specifica iniziativa legislativa, la legge 28/06 che determina obiettivi, azioni e strumenti per una regolare gestione dei rapporti di lavoro. Una legge che ha avuto riconoscimenti e plausi sia a livello nazionale che internazionale ma che deve essere ancora del tutto applicata.

Il convegno organizzato da Fillea e Flai si pone, quindi, l’obiettivo di riprendere il percorso avviato e di sollecitare le istituzioni a portarlo a termine e ad impegnarsi presso il Parlamento italiano perché il caporalato sia considerato un reato penale in quanto tale.



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