STOP CAPORALATO. LA CAMPAGNA FA TAPPA A BARI CON SCHIAVELLA E CROGI

30.05.11 Ha fatto tappa a Bari oggi la Campagna nazionale 'Stop caporalato', lanciata nei mesi scorsi da Fillea e Flai Cgil, per chiedere al Parlamento l'approvazione di una legge che riconosca la gravita' sociale ed economica del reato di caporalato...

STOP CAPORALATO. LA CAMPAGNA FA TAPPA A BARI CON SCHIAVELLA E CROGI

30.05.11 Ha fatto tappa a Bari oggi la Campagna nazionale 'Stop caporalato', lanciata nei mesi scorsi da Fillea e Flai Cgil, per chiedere al Parlamento l'approvazione di una legge che riconosca la gravita' sociale ed economica del reato di caporalato e ne innalzi le pene, ttualmente ferme ad una ammenda di 50 euro per ogni lavoratore sfruttato. In apertura del convegno, svoltosi all'Hotel Excelsior, la lettura del messaggio pervenuto ai segretari generali delle due categorie dal Quirinale di "vivo apprezzamento per l'iniziativa che ha il prezioso merito di contribuire a tenere alta l'attenzione sul fenomeno del lavoro nero e delle condizioni disumane che spesso migliaia di lavoratori sono costretti a sopportare".
Poi le riflessioni sui numeri di questo fenomeno che, in presenza di una crisi senza precedenti dal dopoguerra, si sta espandendo a macchia d'olio su tutto il territorio nazionale coinvolgendo, secondo le stime Fillea e Flai, almeno 500mila lavoratori, per lo piu' stranieri e tenuto saldamente nelle mani delle organizzazioni criminali.
In Puglia, come nel resto del paese, l'espansione della criminalita' organizzata nei settori dell'economia, ed in particolare in edilizia ed in agricoltura, e' una realta' inconfutabile e drammatica, come dimostrano i dati sulle aziende di questi due settorisottratte alle mafie, che nella regione raggiungono quota 3.300, di cui il 70% del settore delle costruzioni.
E dove l'economia e' minata alla base dalla presenza di illegalita' e criminalita', spariscono le imprese sane, cannibalizzate da quelle irregolari e criminali, e spariscono i diritti, la sicurezza, i diritti e la qualita' del lavoro, come dimostrano i dati Inps e ministero del Lavoro sulle ispezioni effettuate nelle campagne e nei cantieri: su 1786 imprese agricole ispezionate, il 44,12% sono risultate irregolari ed oltre il 58% dei lavoratori sono risultati in nero e irregolari, mentre nel settore edile delle 2.500 imprese controllate, il 60% sono risultate irregolari ed il lavoro nero ha sfiorato quota 40%.
Per Walter Schiavella, segretario generale della Fillea Cgil "la responsabilita' e' di un governo che alla crisi ha risposto con una strategia chiara e precisa: nessun investimento in cambio dell'abbassamento di regole e contestuale allargamento delle maglie dei controlli". Scelte che hanno favorito, secondo Schiavella, una "mutazione del mercato e avvantaggiato le imprese rregolari a scapitodi quelle sane e strutturale, stimolando una pericolosa penetrazione delle mafie", la cui attenzione verso l'edilizia ''negli ultimi anni si e' estesa a tutto il paese".
"Le mafie seguono l'odore dei soldi -spiega il dirigente sindacale- ovvero il mercato degli investimenti pubblici, che negli ultimi anni si e' spostato, con le poche opere attivate, al Nord. Le mafie hanno utilizzato la disponibilita' di capitali -prosegue Schiavella- il controllo dei monopoli naturali (cave e calcestruzzo), l'intermediazione illegale di manodopera per drogare i ribassi, affogare le imprese sane, riacquisirle o penetrarle in maniera apparentemente legale. Non siamo piu' alle denunce di infiltrazioni, ma siamo di fronte all'evidenza di una presenza radicata delle mafie al Nord"
Per Stefania Crogi, segretario generale della Flai Cgil e' "indispensabile agire su piano azionale e locale per invertire questa tendenza alla irregolarita' e alla legalita'"."Primo passo -dice- proprio l'approvazione di una legge che fermi il mercato delle braccia ma occorre anche mettere l'acceleratore su provvedimenti territoriali dando in Puglia piena attuazione alla legge regionale 28/06 sulla intermediazione di manodopera, iniziativa legislativa di grande rilievo ma cui manca ancora la definizione degli indici di congruita' e del sistema sanzionatorio nei confronti delle aziende che si servono di manodopera in nero reclutata da caporali ma che usufruiscono ugualmente dei fondi pubblici ed europei".
Crogi infine ha posto il tema del collocamento "per una diversa e migliore gestione del mercato del lavoro agricolo attraverso l'istituzione di commissioni tripartite che abbiano il compito di monitorare i fabbisogni di manodopera e le problematiche attinenti l'incontro tra domanda ed offerta di lavoro".




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Fonte: Labitalia/Adnkronos

Puglia