01.10.12 Nessuna promessa mantenuta: questa in sintesi l’amara conclusione dell’assemblea dei lavoratori del cantiere per la realizzazione del nuovo penitenziari di Cagliari, svoltasi oggi al termine dell’ennesimo incontro con il Prefetto, cui lavoratori e sindacati Fillea Filca Feneal avevano chiesto conto dell’accordo sottoscritto il 5 settembre ed ancora disatteso.
Quella di oggi è l’ultima, drammatica, pagina di una lunga e complicata vicenda di cui è protagonista la Opere Pubbliche SpA, una delle poche imprese che possono vantare di non avere crediti con il committente pubblico -  il Ministero delle Infrastrutture - ma che da anni non versa i contributi per i lavoratori in Cassa Edile e da mesi non paga i loro stipendi.

Già un mese fa, la Fillea aveva chiesto, con il segretario generale Schiavella ed il segretario regionale Cordeddu, un incontro urgente con i due Ministeri competenti, Infrastrutture e Giustizia, per tentare di dare una soluzione alla lunga vicenda.  Da allora, nessuna convocazione da Roma ed oggi il nulla di fatto in Prefettura. Di qui la decisione: sciopero  ed occupazione del cantiere fino a quando quell’accordo non verrà rispettato.

Ed intanto sale la preoccupazione  dei 50 lavoratori "si riuscirà a finire l’opera, la cui consegna era prevista nel 2009?" e l'indignazione, come racconta di Enrico Cordeddu "possibile che nessuno riesca a imporre alle Opere Pubbliche Spa di rispettare le regole? Una di queste regole è che il lavoro venga pagato. E allora perchè si consente a questa azienda, che non paga il lavoro e non versa i contributi alla Cassa Edile, di agire in una condizione di intollerabile impunità?"