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12.10.12  Il sindacato degli edili di Palermo chiede che la mafia resti fuori dai cantieri del passante ferroviario e del tram e che la Sis revochi l'affidamento all'associazione di imprese coinvolte nelle indagini della Dia che hanno portato al sequestro dei beni dell'imprenditore Sergio Troia

. "Come sindacato chiediamo alla Sis di sospendere e revocare subito l'affidamento dei lavori alle imprese coinvolte nel provvedimento di sequestro dei beni, in attesa che il giudice nomini un amministratore giudiziario" - dichiarano i segretari provinciali di Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil Mario Ridulfo, Dario Cirivillo e Angelo Gallo.

"C'é inoltre un problema - aggiungono - che attiene alla qualificazione antimafia delle aziende. Se dopo sei anni ci si accorge delle infiltrazioni mafiose in un appalto vuol dire che qualcosa nella procedura della certificazione antimafia non va". I sindacati degli edili avevano chiesto alla Sis di predisporre assieme un protocollo di legalità. "Tutto questo - aggiungono Ridulfo, Cirivello e Gallo - avviene inoltre in un clima negativo che si registra attorno all'opera, che potrebbe influenzarne negativamente il completamento. L'altro ieri la Sis ha avviato la procedura di 270 licenziamenti e siccome a salvare l'opera può essere solo l'affidamento della tratta B (stazione Notarbartolo-via Ugo la Malfa) da parte delle Rfi, gli ultimi avvenimenti registrati possono aggravare la situazione. Anche perché l'affidamento della tratta B è fermo perché Rfi deve consegnare alla Sis la progettazione esecutiva. Il nuovo cantiere doveva partire a gennaio e sicuramente siamo già in ritardo".

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