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12.11.12 I 38 dipendenti della Immobiliare Strasburgo srl, la società in amministrazione giudiziaria appartenuta al costruttore Piazza, in un’assemblea svolta nei giorni scorsi alla presenza di dirigenti sindacali nazionali e territoriali della Fillea Cgil, hanno espresso «preoccupazione» per le notizie, valutate «negativamente», di una possibile vendita o cessione a fini sociali delle quote del patrimonio da parte dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

L’Immobiliare Strasburgo che ha un patrimonio valutato un miliardo di euro, comprende 70 locali affittati per attività commerciali, altri 52 affittati a privati nella zona di via Strasburgo, 16 scuole, uffici usati dal Comune di Palermo tra i quali la sede dei vigili urbani di via Dogali e quella dell’assessorato alle Attività produttive, due interi edifici usati dalla Regione che ospitano l’assessorato alla Cooperazione e l’assessorato ai Beni culturali, locali per l’Asp, per l’Inps, e alcune aziende agricole, di cui due in Toscana. La Fillea Cgil ha presentato una richiesta di incontro all'amministratore della Immobiliare, «che ancora non ha avuto riscontro», con la proposta alternativa dell’elaborazione di un Piano industriale da parte dello Stato per valorizzare la positiva esperienza fin qui svolta dall’azienda, con il coinvolgimento dei lavoratori. «Confidiamo che la volontà dello Stato e pertanto della Agenzia sia di affermare un modello di impresa virtuoso che, tenendo fermi gli obblighi fisiologici dettati dal mercato e dalle sue regole, riconosca il principio della responsabilità sociale dell'impresa, (art. 41 e 46 della Carta Costituzionale), tanto più quando tale impresa rappresenta il successo dello Stato nella lotta contro la mafia». I lavoratori dipendenti (24 operai che curano la manutenzione del patrimonio immobiliare e 14 amministrativi) sono preoccupati del loro futuro lavorativo. «Le vicende delle aziende dell’ex gruppo Piazza, segnate dai provvedimenti di sequestro e di confisca, hanno rappresentato a nostro avviso per i tutti dipendenti, la liberazione dal condizionamento mafioso e proprio a tal fine i lavoratori hanno aderito fin da subito agli obiettivi di crescita, nella legalità, della nuova impresa». La società Immobiliare Strasburgo srl e gli stessi lavoratori dipendenti sono diventati secondo la Fillea «esempio di come è possibile coniugare legalità, sviluppo salvaguardia dei posti di lavoro e crescita economica, finalmente libera dal giogo mafioso». Un modello vincente di bonifica e reinserimento produttivo, che spinge la Fillea a chiedere allo Stato di non prendere una scelta «burocratica e unilaterale, che miri alla svendita del patrimonio».

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