05.02.13 Grande Progetto Pompei: lavoro dignitoso e di qualità nei beni culturali? Questa la domanda che lancerà domani la Fillea Campania con un presidio delle lavoratrici e dei  lavoratori del restauro, degli archeologi e degli edili a Pompei, in occasione dell’inaugurazione dei primi 2 cantieri, alla presenza del Ministro Barca e del commissario europeo Hahn, che prevedono lavori di consolidamento delle Domus delle Pareti Rosse e dei Dioscuri.

Un comitato d’accoglienza molto speciale "che vuole porre al centro dell’attenzione - fanno sapere gli edili Cgil della Campania - la grande opportunità di lavoro qualificato che può rappresentare per un territorio come la Campania e per i suoi cittadini, il Grande Progetto Pompei. 

All'iniziativa - in programma domani a partire dalle ore 9.30 in Piazza Esedra a Pompei, ha aderito anche l'Associazione Nazionale Archeologi (ANA)

 

VOLANTIVO FILLEA CGIL

GRANDE PROGETTO POMPEI:
LAVORO DIGNITOSO E DI QUALITA’ NEI BENI CULTURALI ?
ll restauro di Pompei è un’occasione di sviluppo e un’opportunità lavorativa dignitosa e di qualità per i restauratori e gli archeologi campani.
Il 4 aprile 2012, fu presentato in Prefettura di Napoli, il Protocollo di Legalità, per la realizzazione del Grande Progetto Pompei, per il recupero e il rilancio del sito archeologico più visitato d’Italia, finanziato con centocinque milioni di euro.
L’apertura dei cantieri, più volte annunciata e ancora di più dal Sindacato sollecitata, oggi si realizza.
Una buona notizia! Ci auguriamo che alla prima pietra ne seguono tante altre!
Sono i primi due cantieri, di un lotto di cinque del valore di circa sei milioni di euro, che prevedono lavori di consolidamento delle Domus delle Pareti Rosse e dei Dioscuri, e sono inaugurati oggi alla presenza del Ministro Barca e del commissario europeo Hahn.
Per questi lavori verranno assunti i restauratori e gli archeologi campani?
Il Grande Progetto Pompei deve intervenire sul sito archeologico, vittima dell’incuria e del malgoverno, con un Progetto Strutturale per fermare il degrado e restituire dignità a un patrimonio dell’umanità, operando nella legalità, regolarità e qualità, in una terra devastata dalla malavita organizzata.
Abbiamo intravisto, nel Grande Progetto Pompei, una possibile alternativa all’assistenzialismo, alla disoccupazione o alla condanna a un’occupazione “qualsiasi”, purché si lavori, e lo Stato mettere in essere misure di contrasto alla camorra.
In Campania ci sono tantissime risorse professionali del settore, che da anni lavorano nel restauro e nell’archeologia, troppo spesso vittime della precarietà e che si candidano alla realizzazione del Grande Progetto.
Non ci convince la scelta di adottare il criterio del massimo ribasso nell’affidamento dei primi lavori, in netta contraddizione con il Protocollo di Legalità, che si muove sui binari della trasparenza e della compartecipazione, essendo chiari a tutti, e soprattutto ai lavoratori, gli effetti distorsivi di tale meccanismo: meno qualità, meno regolarità, meno sicurezza, più illegalità!
Sollecitiamo la Stazione Appaltante ad adottare criteri di affidamento che privilegiano la qualità, l’affidabilità delle aziende, il rispetto dei diritti di chi lavora.
Il Grande Progetto Pompei, sarà tale se riuscirà a promuovere un coinvolgimento d’imprese che fanno del rispetto delle regole un parametro prioritario, in particolar modo sul costo del lavoro attraverso il DURC per congruità.
Non vorremmo assistere al consolidato malcostume delle imprese, dove spesso, dietro il paravento della Partita IVA, si nasconde un lavoro mal pagato e nei fatti subordinato, oppure che le stesse, sempre le solite, applichino il contratto più conveniente per soddisfare le loro esigenze economiche, senza nessun controllo!
Riteniamo necessario che nella predisposizione dei bandi e dei capitolati prossimi, vada prevista la corretta applicazione di quanto previsto dal contratto edile, in materia retributiva, contributiva e assicurativa, sugli inquadramenti e le declaratorie delle figure professionali, senza alcun ribasso, e chiediamo l’attivazione piena dell’art. 22 del Protocollo del 4 aprile.
Per la Fillea CGIL e l’ANA (Associazione Nazionale Archeologi) il Valore delle Professioni, il Rispetto dei Diritti, la tutela della Salute e Sicurezza, sono elementi discrimanti per la Qualità degli Interventi.

NON PIU’ FANTASMI DEI CANTIERI, A LAVORATORI CON DIGNITA’ E DIRITTI!

Campania