21.02.13 Il sindacato non sta a guardare impotente: con questa convinzione la FIllea Varese ha annunciato ieri che sarà parte civile nel processo per la morte di Costanzo Palmo, avvenuta lo scroso 21 gennaio nel cantiere di Lozza della Pedemontana. Si deve sapere che il sindacato non può stare a guardare impotente, il sindacato prende parte attiva nella tutela, anche quella giudiziaria. La morte al cantiere di Lozza arriva dopo una serie di altri incidenti" segnali che  per il segretario generale Fillea Varese Flavio Nossa sono starti ignorati "e non è certo un caso che tutti gli incidenti mortali siano avvenuti in cantieri dove lavorano aziende che non hanno eletto il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, cosa prevista dalla legge e tuttavia raramente ottemperata."
Gli incidenti mortali insomma non avvengono mai "per fatalità", non sono dovuti al caso, ma ad una scarsa attenzione ai livelli di sicurezza. «Spesso anzi si dice che la sicurezza ha un costo - aggiunge Marzia Giovannini, legale della Fillea Cgil - ma l'elezione di un RLS è un adempimento a costo zero, che fa intuire come la questione dei costi sia spesso un alibi per mascherare una precisa volontà a non tutelare la sicurezza dei lavoratori».
Secondo i più recenti dati della Cassa edile, tra ottobre 2011 e agosto 2012 gli infortuni in edilizia nella provincia di Varese sono stati 402, 367 i lavoratori coinvolti. «È un dato in flessione - osserva Nossa - ma che corrisponde ad una ancor più rimarcata flessione delle ore lavorate: se infatti gli incidenti calano del 7,8%, la diminuzione delle ore lavorate è pari al 17%». C'è poi da considerare un altro dato inquietante: nelle rilevazioni rispetto alla frequenza e alla gravità degli infortuni, l'edilizia è il settore più colpito, con degli indici più che doppi rispetto alla media.
"Anche nei grandi cantieri ci sono enormi difficoltà per fare partire il tavolo coordinato sulla sicurezza - aggiunge Vincenzo Annesi, funzionario Fillea Cgil che segue il cantiere di Pedemontana a Lozza - le resistenze sono enormi nelle piccole come nelle grandi imprese. Il protocollo firmato nel 2008 con Pedemontana prevedeva impegni precisi in materia di sicurezza e prevenzione con il coordinamento della ASL. Ma Pedemontana non vuole la ASL al tavolo e quegli impegni sono rimasti lettera morta. Così come le assemblee per eleggere i RLS a Lozza sono andate deserte."
Spiega Salvatore Minardi, responsabile del Dipartimento sicurezza Cgil Varese: "Ad esempio le misure di prevenzione adottate devono anche tenere conto di alcuni criteri: il livello di attenzione varia molto nel corso della giornata. È dimostrato infatti che il picco di incidenti avviene in determinate fasce orarie."
Anche la formazione ha un ruolo importante nella prevenzione degli infortuni e spesso i lavoratori coinvolti negli infortuni hanno un bagaglio di formazione insufficiente. "I lavoratori iscritti alla cassa edile sono circa 7mila nella nostra provincia - spiega Nossa - ma scuola e comitato paritetico non ne vedono neanche 3mila in tutto. Eppure, sarebbe un obbligo legislativo e contrattuale."
 
Fonte: Fillea - Cgil Varese

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