15.03.13 La crisi dell'edilizia in Emilia Romagna sta assumendo di giorno in giorno dimensioni sempre più drammatiche, come racconta Luigi Giove, segretario generale della Fillea regionale "dal 2008 abbiamo perso 26mila posti di lavoro, 6.500 solo nell’ultimo anno" ma non è ancora finita. Anzi, è sempre più alta la preoccupazione per la tenuta del modello produttivo emiliano, molto legato al traino delle grandi cooperative edili. Un modello che per la Fillea sta correndo il rischio di franare, come dimostrano "le recenti richieste di ammissione al concordato preventivo di importanti imprese cooperative, come Coopsette e Unieco di Reggio Emilia, che danno lavoro a migliaia di lavoratori" situazione che secondo Luigi Giove impone "un ripensamento sull'approccio alla crisi, che a questo punto non può non essere considerata di sistema e di modello."
Dalla Fillea dunque l'invito a porre le necessarie domande per creare le giuste strategie di uscita ed evitare l'arrembaggio del si salvi chi può. Ed allora "come si ristruttura il settore e come si riorganizza la cooperazione edile? Quali strumenti ci diamo per salvare l’occupazione e le piccole imprese che corrono il rischio di rimanere stritolate dai processi in corso? Quali strumenti finanziari adoperiamo - e noi riteniamo che ve ne siano - per avere a disposizione quel minimo di tempo necessario a fare una discussione che non rincorra i problemi, ma tenti di anticiparli?" domanda Giove, che prosegue "è chiaro a tutti che questa crisi ha radici e cause che in larga parte non possono essere attribuite a chi sul territorio si è trovato a fronteggiarne gli effetti. E’ altrettanto chiaro che ci sono temi che attengono ad altri livelli e che vanno risolti rapidamente: pagamento dei crediti da parte della pubblica amministrazione, sblocco del patto di stabilità, garantire la necessaria liquidità attraverso il sistema del credito" ma è anche vero "che fino ad oggi abbiamo assistito al perpetuarsi di una logica che affronta i problemi caso per caso come se ogni singola realtà fosse un’isola o un piccolo principato. Noi crediamo che invece sia necessario, mettendo insieme tutti i soggetti coinvolti, provare a disegnare l’assetto che immaginiamo per il futuro - quale edilizia, con quali e quante imprese anche cooperative, con quali professionalità - ed in conseguenza condividere e rivendicare,insieme se necessario,gli strumenti di accompagnamento."
Da Giove e dalla Fillea Emilia Romagna dunque il messaggio al sistema della cooperazione “se ci sei batti un colpo!”.
Dalla Fillea dunque l'invito a porre le necessarie domande per creare le giuste strategie di uscita ed evitare l'arrembaggio del si salvi chi può. Ed allora "come si ristruttura il settore e come si riorganizza la cooperazione edile? Quali strumenti ci diamo per salvare l’occupazione e le piccole imprese che corrono il rischio di rimanere stritolate dai processi in corso? Quali strumenti finanziari adoperiamo - e noi riteniamo che ve ne siano - per avere a disposizione quel minimo di tempo necessario a fare una discussione che non rincorra i problemi, ma tenti di anticiparli?" domanda Giove, che prosegue "è chiaro a tutti che questa crisi ha radici e cause che in larga parte non possono essere attribuite a chi sul territorio si è trovato a fronteggiarne gli effetti. E’ altrettanto chiaro che ci sono temi che attengono ad altri livelli e che vanno risolti rapidamente: pagamento dei crediti da parte della pubblica amministrazione, sblocco del patto di stabilità, garantire la necessaria liquidità attraverso il sistema del credito" ma è anche vero "che fino ad oggi abbiamo assistito al perpetuarsi di una logica che affronta i problemi caso per caso come se ogni singola realtà fosse un’isola o un piccolo principato. Noi crediamo che invece sia necessario, mettendo insieme tutti i soggetti coinvolti, provare a disegnare l’assetto che immaginiamo per il futuro - quale edilizia, con quali e quante imprese anche cooperative, con quali professionalità - ed in conseguenza condividere e rivendicare,insieme se necessario,gli strumenti di accompagnamento."
Da Giove e dalla Fillea Emilia Romagna dunque il messaggio al sistema della cooperazione “se ci sei batti un colpo!”.