22.03.13 “In marcia per il lavoro” è il titolo della manifestazione regionale che si svolge stamane a Palermo, promossa dalla Fillea Cgil e dai Comitati dei disoccupati edili siciliani. Battesimo di piazza per questo nuovo movimento che in pochi mesi ha raccolto intorno alla proposta di aprire una "vertenza-lavoro" centinaia di disoccupati e lavoratori dell'edilizia che, organizzati in oltre trenta comitati cittadini, hanno dato vita a numerose iniziative, in particolare agli "scioperi al contrario", dove disoccupati edili armati di attrezzi da lavoro e protezioni antinfortunistiche hanno pulito le pareti dei bagni comunali o sistemato il muretto pericolante di una scuola. 
Due mesi di iniziative che hanno prodotto non solo l’attenzione della stampa e la solidarietà dei cittadini ma anche numerosi incontri con gli amministratori locali per sollecitare interventi a sostegno del settore, che in Sicilia tocca punte estreme e disperate di crisi, come racconta il segretario regionale Fillea Franco Tarantino “dei 95mila posti di lavoro persi in questi quattro anni, 54mila sono solo nelle costruzioni. Gli appalti sono scesi in numero (-60%) ed in importi (-40%); le ore lavorate sono crollate del 30% e la massa salariale del 40%, 500 le imprese fallite.”
E’ in questo scenario drammatico che nello scorso mese di febbraio si consumò il suicidio di Peppe Burgarella, iscritto e dirigente della Fillea di Trapani, da due anni disoccupato “il suo ricordo, il ricordo delle parole che ha scritto prima di farla finita - senza lavoro non c’è dignità - e quell’articolo 1 della Costituzione sottolineato - una repubblica fondata sul lavoro - sono state il pensiero fisso, la nostra bussola in questi due mesi di impegno tra i disoccupati” racconta ancora Franco Tarantino “ed è a lui che abbiamo pensato nell'organizzare questa marcia."
2mila tra disoccupati e lavoratori, 15 i pullman provenienti da tutte le province, numerosi i sindaci che raggiungeranno la sede della Regione, qui una delegazione della Fillea chiederà di potere illustrare al governo le ragioni della protesta: questi i numeri della marcia degli edili siciliani e dalla Fillea la promessa che non è finita qui. 
"Dalla Sicilia prende il via una mobilitazione generale dei disoccupati e dei lavoratori edili che presto attraversera' lo stretto di Messina per estendersi alle altre regioni con iniziative, scioperi al contrario, campagne di informazione, marce e flash mob" annuncia da Torino Walter Schiavella, segretario generale degli edili Cgil, nel corso di un Convegno nazionale dove gli edili Cgil presentano le proposte del sindacato per la riduzione del consumo di suolo e per una edilizia sostenibile. Una strategia dunque a tutto campo dal primo sindacato italiano delle costruzioni, che propone un Piano del Lavoro in grado di coniugare il bisogno di far ripartire il settore e di far crescere il lavoro con la necessita' di orientare la produzione verso la sostenibilita' "occorre una edilizia che in qualche modo ripari i danni prodotti dalla crescita senza regole, occorre di un cambiamento radicale del modello di sviluppo" e cio' significa per il numero uno Fillea "sposare in pieno la strada della sostenibilità sul terreno sociale, economico e ambientale."
Mettere in sicurezza il territorio ed il patrimonio abitativo, le scuole e gli edifici pubblici, i centri,storici e' una priorita' "esiste un gigantesco problema di cura del territorio, come valore collettivo, che va messo in sicurezza, da un lato arrestandone il consumo, dall’altro bonificando tutte le situazioni generatrici di pericoli e quindi di spesa, con la scelta della prevenzione. Il nostro piano del lavoro parla di questo, con le proposte per il riassetto idrogeologico, riqualificazione del patrimonio archeologico, architettonico e ambientale, riassetto urbano, efficienza energetica, energie rinnovabili, prevenzione sismica, infrastrutture materiali."
Dal segretario generale della Fillea infine l'apprezzamento per la decisione del governo di liberare risorse per saldare parte dei debiti della PA verso le imprese ma anche la richiesta alla politica di "fare presto a dare un nuovo governo al paese, perché il settore e' allo stremo. Abbiamo bisogno di investimenti, di riaprire i cantieri grandi e piccoli, di un rafforzamento delle regole per affermare la qualita' del lavoro, dell'impresa e la legalita'. Questo chiedono oggi i disoccupati ed i lavoratori a Palermo, questo e' ciò che chiederemo da ogni piazza d'Italia."

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