03.09.13 Domani ci saranno anche loro, gli operai edili disoccupati di Palermo, nella classica “acchianata” a Monte Pellegrino per chiedere aiuto alla santa protettrice dei palermitani. A Santa Rosalia consegneranno i loro caschi di lavoro e una preghiera. L’appuntamento è il 4 settembre alle 7 in punto alle falde di Monte Pellegrino, da lì una delegazione di operai edili disoccupati del comitato per il lavoro edile della Fillea Cgil si muoverà a piedi attraverso il vecchio sentiero per raggiungere dopo circa 5 chilometri il santuario di S. Rosalia. “Non sappiamo più a che santo votarci”, esclama Enrico Accardi del comitato dei disoccupati edili. “Allora porteremo a Santa Rosalia la preghiera degli operai disoccupati e anche un casco giallo, simbolo del lavoro edile”, aggiungono Pippo Schillaci e Marcoccio Giuseppe, componenti del comitato.
La lettera di preghiera e il casco saranno lasciati nella grotta del santuario. Da mesi gli edili attendono segnali di ripresa nel settore a Palermo che non sono mai arrivati. “Ormai sono migliaia gli operai edili che non riescono a trovare occupazione – aggiunge Accardi – E la speranza rischia di lasciare il posto alla disperazione”. “Occorre far partire i cantieri edili, l’edilizia a Palermo da troppi anni segna il passo - incalzano Schillaci e Marcoccio - Non bastano gli annunci, spesso occorre ‘solo’ superare gli ostacoli e accelerare i tempi della burocrazia, a cominciare per esempio dai lavori del cosiddetto Anello ferroviario, lavori che darebbero occupazione tra diretto e indotto a cinquecento lavoratori”.
La lettera di preghiera e il casco saranno lasciati nella grotta del santuario. Da mesi gli edili attendono segnali di ripresa nel settore a Palermo che non sono mai arrivati. “Ormai sono migliaia gli operai edili che non riescono a trovare occupazione – aggiunge Accardi – E la speranza rischia di lasciare il posto alla disperazione”. “Occorre far partire i cantieri edili, l’edilizia a Palermo da troppi anni segna il passo - incalzano Schillaci e Marcoccio - Non bastano gli annunci, spesso occorre ‘solo’ superare gli ostacoli e accelerare i tempi della burocrazia, a cominciare per esempio dai lavori del cosiddetto Anello ferroviario, lavori che darebbero occupazione tra diretto e indotto a cinquecento lavoratori”.
PREGHIERA A SANTA ROSALIA
Siamo operai,
quelli che costruiscono le case per gli altri
e che spesso non hanno i soldi per comprarne una per se stessi, per i propri figli.
Siamo piegati dal nostro lavoro
al freddo in inverno e al caldo in estate,
in mezzo alla polvere o allo stravento
dentro una galleria o su un ponteggio.
Questo lavoro spesso ci fa sembrare piu’ vecchi dell’eta’ che abbiamo
ma noi amiamo il nostro lavoro.
Il lavoro a noi non spaventa
perche’ permette di essere liberi, di essere onesti.
Perche’ permette di crescere i nostri figli.
E la cosa piu' bella e' vedere il sorriso nei loro occhi.
Quello che a noi preoccupa e' la mancanza di lavoro.
Spesso passano mesi
prima di potere andare a fare qualche giornata di lavoro
e con dignita’ portare il pane a casa.
A volte i mesi diventano anni
e la speranza di trovare un lavoro diventa disperazione
e non vediamo piu' sorrisi negli occhi dei nostri bambini.
Ci facciamo coraggio tra di noi, ma non basta.
Ci rivolgiamo a te, Rosalia, sorella nostra.
Aiutaci con le tue preghiere a cambiare questa citta’.
Aiutaci a ritrovare la nostra dignita’.
quelli che costruiscono le case per gli altri
e che spesso non hanno i soldi per comprarne una per se stessi, per i propri figli.
Siamo piegati dal nostro lavoro
al freddo in inverno e al caldo in estate,
in mezzo alla polvere o allo stravento
dentro una galleria o su un ponteggio.
Questo lavoro spesso ci fa sembrare piu’ vecchi dell’eta’ che abbiamo
ma noi amiamo il nostro lavoro.
Il lavoro a noi non spaventa
perche’ permette di essere liberi, di essere onesti.
Perche’ permette di crescere i nostri figli.
E la cosa piu' bella e' vedere il sorriso nei loro occhi.
Quello che a noi preoccupa e' la mancanza di lavoro.
Spesso passano mesi
prima di potere andare a fare qualche giornata di lavoro
e con dignita’ portare il pane a casa.
A volte i mesi diventano anni
e la speranza di trovare un lavoro diventa disperazione
e non vediamo piu' sorrisi negli occhi dei nostri bambini.
Ci facciamo coraggio tra di noi, ma non basta.
Ci rivolgiamo a te, Rosalia, sorella nostra.
Aiutaci con le tue preghiere a cambiare questa citta’.
Aiutaci a ritrovare la nostra dignita’.
Firmato: gli operai edili palermitani disoccupati & il Comitato per il Lavoro Edile - Fillea Palermo