05.09.13 Dopo la pausa estiva, alla riapertura dei cantieri è ripresa frenetica l'attività dei delegati e dei sindacati per proseguire nella campagna di informazione dei lavoratori sulle complicate trattative per il rinnovo del contratto nazionale dell'edilizia. La settimana in corso si è aperta con una tornata di assemblee sui cantieri della Linea 1e della Linea 6 della Metropolitana di Napoli, cantieri che coinvolgono poco meno di 250 lavoratori impegnati nei consorzi operativi e nei subappalti. Dalle assemblee unanime la richiesta: l'APE non si tocca!
IL TESTO DELL'ORDINE DEL GIORNO APPROVATO
PER IL RINNOVO DLE CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO IN EDILIZIA
La settimana in corso si è aperta con una tornata di assemblee sui cantieri della Linea 1e della Linea 6 della Metropolitana di Napoli.
Cantieri che coinvolgono poco meno di 250 lavoratori impegnati nei consorzi operativi e nei subappalti.
In questo momento l'infrastruttura di trasporto su ferro, il cui completamento è essenziale per decongestionare la mobilità nell'intera area metropolitana e per il rilancio delle attività produttive del territorio, soffre di una seria e profonda incertezza sulla tenuta delle coperture finanziarie che sono all'ordine del giorno del CIPE in un rimpallo di responsabilità e di inadempienze tra Comune di Napoli, Regione Campania, Concessionario e lo stesso CIPE.
Ciò nonostante le assemblee hanno avvertito il rischio di rimanere vittime di un sopruso e di uno "scippo", così come si evince dall'inaccettabile "richiesta" dell'Ance e delle Cooperative di modificare l'Istituto dell'APEO, al tavolo del negoziato per il rinnovo del contratto.
Perchè è del tutto evidente che se passasse la proposta di "lor signori" di aumentare il numero delle ore da 2100 a 3200 come quorum nel biennio per far scattare il premio e la riduzione dell'erogazione al 70% dell'entità del premio stesso, di fatto sarebbe lo smantellamento di un importante e irrinunciabile diritto conquistato con lotte e sacrifici.
Per questo, i lavoratori presenti alle assemblee, ribadiscono, pur in una situazione di crisi pesante caratterizzata da un'assenza di elementi di ripresa del settore, la centralità della difesa del contratto rinnovato, e della sua valorizzazione anche come strumento per rilanciare il settore, nella quantità e nella qualità, e ritengono giusta la posizione assunta dalle delegazioni trattanti di Fillea, Filca e Feneal, a tutela dei lavoratori e della bilateralità.