18.09.13 "L'ha fatta finita. Da un anno e mezzo era senza lavoro e da qualche tempo non aveva più neanche l'iniezione di reddito della cassa integrazione. È successo lunedì sera: un uomo di 37 anni,E.P.C.,è stato trovato morto nel garage della sua casa a Cappelle sul Tavo dai carabinieri del comando di Spoltore. Ancora un tragedia della crisi, un altro suicidio della disperazione" questo il racconto del Messaggero di oggi, che intervista Massimo Di Giovanni, Fillea Cgil Pescara
Due messaggi rivolti ai familiari - prosegue la cronaca del Messaggero - prima del drammatico gesto che dai primi accertamenti sarebbe stato innescato dalle difficoltà economiche alimentate dalla perdita del lavoro. Lui, carpentiere per una ditta edile della zona, era rimasto senza lavoro da circa 18 mesi, per qualche tempo aveva tamponato con la cassa integrazione ma da un annetto era senza reddito. Viveva con la moglie 33enne a Cappelle, anche lei senza stipendio fisso. Probabilmente nel vortice della disperazione, si è tolto la vita: i funerali saranno celebrati stamattina alle 10,30 nella chiesa Santa Maria Laureatana di Cappelle sul Tavo.
Non solo imprenditori, anche lavoratori fuoriusciti e senza speranza, tra i drammi della disperazione che sconvolgono il Pescarese «la situazione è drammatica - dice Massimo Di Giovanni, segretario della Fillea edili della Cgil di Pescara - la crisi, la perdita del posto di lavoro diventa disperazione, fino a poter sfociare nella tragedia più assoluta. Si innesca un meccanismo difficile da sopportare, un vortice: chi ha una famiglia, senza lavoro, stretto tra i pagamenti di bollette, mutui, gli ammortizzatori sociali che arrivano fin dove possono. Alla fine può arrivare il momento in cui il lavoratore si sente solo, paradossalmente fin quasi a sentirsi in colpa. Soprattutto nel settore edile, spesso si è soli».
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