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18.10.13 I dati diffusi dallo SVIMEZ con il Rapporto 2013 confermano interamente la grave crisi del settore delle costruzioni. Per Gianni Sannino, segretario regionale della Fillea Campania "non poteva che essere così, visto che iin questi anni di difficoltà, 2009-2013, e ancora oggi, non è stato messo in campo alcun provvedimento per invertire la situazione, anzi. In particolare nelle aree del Mezzogiorno la perdita secca del valore aggiunto del settore è pari al 6.9% (+ 0.8%) di quello del Centro-Nord (6.1%). on l'aggravante che rispetto al 2011 la perdita nel Sud è ancora maggiore rispetto al Centro-Nord."
E così anche nel volume degli investimenti "si perde più al Sud che al Nord. Idem sui livelli occupazionali. Oltre il 50% di posti di lavoro si sono persi nelle regioni meridionali" prosegue Sannino, ricordando che "a questo triste quadro di riferimento la Campania concorre in maniera massiccia. Sono ormai diversi semestri che gli indicatori delle cinque Casse Edili della Campania sono caratterizzati dal segno "meno", tranne quello del ricorso alle casse Integrazioni e alle Disoccupazioni Speciali che hanno il segno "più". ue su tutti: 30 mila lavoratori in meno e 200 milioni di euro di perdita della massa salariale prodotta."
I dati "contraddittori sull'emissione dei bandi pubblici per opere pubbliche, che assegnano alla Campania il primato di più gare bandite, rivelano nei fatti un valore degli importi pari al 70% in meno rispetto a quelle del Centro-Nord. C'è un problema di dualismo vero al di là di ogni propaganda e di edulcorazione della realtà" continua il segretario campano "un dualismo in quantità e in qualità, che va affrontato e superato."
Da Sannino il messaggio "la Campania diventi vertenza prioritaria e nazionale" e si definisca "un Piano del lavoro in edilizia che sappia rispondere all'emergenza realizzando e completando le opere programmate, dall'Agenda 2007-2013, ai 19 Grandi Progetti, ma soprattutto ad una diffusa cantierizzazione di piccole e medie opere della riqualificazione a partire dai programmi di Europa Più e degli Accordi di Reciprocità."
E al tempo stesso per la Fillea necessario "pensare ad un diverso modello di sviluppo e produttivo del settore, che privilegi la sostenibilità, l'efficientamento energetico, l'economia verde, zero consumo di suolo, la sicurezza e la manutenzione del territorio e del patrimonio scolastico ed abitativo" continua il segretario Fillea "occorre dunque ripensare ad un intervento massiccio sulle città, riprendendo i principi del Progetto Sirena, intervenendo sulla programmazione dell'Agenda dei Fondi Comunitari 2014-2020. E' questa la strada per risollevare il settore, dal versante produttivo e occupazionale,  affrancarlo dall'emergenza e dalla vulnerabilità, per  poter dare un contributo all'economia più generale della Regione."

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