Agenda FilleaFlickr FilleaTube twitter 34x34 facebook 34x34 newsletter mail 34x34 busta paga 40x40Calcola
la tua busta paga

domani ci sara logo 1200

23.12.13 Quasi 1,5 milioni di ore di Cig ordinaria nel 2013, una cassa in deroga e straordinaria in  crescita nel 2013, circa il 20% in meno di imprese e cantieri. Sono questi i numeri impietosi del settore dell’edilizia in provincia di Foggia, che vede tutti i suoi comparti attraversare una crisi profonda e che viene da lontano e che non sembra trovare – questa la denuncia della Fillea Cgil di Foggia – le imprese pronte a dare risposte innovative.
“Come sindacato nelle nostre proposte di rinnovo contrattuale, nelle piattaforme – spiega Giovanni Tarantella, segretario generale della Fillea di Capitanata – coniughiamo sempre la conquista di diritti dei lavoratori, sul piano salariale e della sicurezza, ad una proposta complessiva per un nuovo modello di sviluppo del settore”.
Dalla disamina dei numeri emerge un settore che invecchia professionalmente, con l’età media passata da 38 anni a 42 anni; che vede sempre meno riconosciute le professionalità, con il 77% dei lavoratori inquadrati come apprendisti, operai comuni o qualificati.
Numeri che non tornano neanche quando si passa all’analisi delle ore medie di lavoro denunciate: nel 2008 erano 2.115 per cantiere, nell’anno in corso sono state 1.217. “Una scarsa congruità – segnala il segretario della Fillea – tra le ore necessarie per la realizzazione delle opere e quelle riscontrabili che possono significare lavoro nero, grigio, mancato rispetto del contratto, incremento del lavoro senza qualità, sicurezza, dignità”. Perché c’è una crisi “che si evince quantitativamente, ma c’è assieme un aspetto qualitativo delle condizioni di lavoro che segna anch’esso un trend negativo da non sottovalutare”. La stessa diminuzione degli infortuni “può essere correlata al minor numero di cantieri ma anche all’impossibilità dei lavoratori di denunciare in quanto non inquadrati contrattualmente”.
Per la Fillea “serve prendere coscienza di un processo irreversibile. L’edilizia sempre più deve indirizzarsi verso uno sviluppo sostenibile, che consumi sempre meno suolo, attraverso opere utili e finanziabili: pensiamo alla partita dell’assetto idrogeologico del territorio, alle infrastrutture per la mobilità; alla messa in sicurezza degli edifici, all’efficientamento energetico, al recupero e restauro degli immobili storici. Assieme deve aumentare la sensibilità rispetto alle misure relative alla sicurezza, al riconoscimento della qualità del lavoro e delle professionalità. Questa è la risposta per uscire dalla crisi, non proporre rinnovi di contratto per la prima volta vedono i lavoratori non solo non migliorare ma addirittura perdere sul piano salariale. Senza alcuna attenzione ai temi dell’innovazione del settore”.
Un ultimo appello della Fillea è alle istituzioni: “Tutte le opere pubbliche già finanziate devono vedere un avvio quanto mai urgente dei cantieri. Se si osservano i dati dell’osservatorio del Governo sulle opere pubbliche, Open Coesione, si scopre come a fronte di 1,9 miliardi di euro di finanziamenti monitorati, i pagamenti per i progetti avviati sono pari a 548 milioni di euro. Occorre dare ossigeno al comparto, dare risposte alle imprese in termini di pagamento e sostenere la ripresa occupazionale. Altrimenti rischiamo di perdere per sempre un pezzo fondamentale della nostra produzione”.

NEWSLETTER

Vuoi essere sempre informato sulle attività Fillea? Compila il modulo sottostante e riceverai periodicamente la nostra newsletter.

captcha 

facebook youtube twitter flickr
agenda busta paga mail newsletter