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30.06.14 I tentativi di speculazione per cercare di fare business con il raggiro non si fermano davanti a nulla. Anzi, c'è anche chi spera di riuscire a sfruttare in termini truffaldini la disperazione di lavoratori alle prese con la disoccupazione crescente, soprattutto in un settore come quello edile. La denuncia pubblica è di Stefano Parrichini, segretario generale del settore costruzioni della Cgil/Agb.

«Negli ultimi giorni  - ha rivelato il sindacalista - abbiamo ricevuto numerose telefonate da parte di lavoratori edili in cerca di occupazione in relazione ad annunci o offerte di lavoro in cantieri all'estero diffusi su siti specializzati in internet». Un rapido controllo ha permesso di scoprire che si trattava di uno squallido tentativo di truffa ai danni di chi deve fare i conti tutti i giorni con il dramma della disoccupazione e spera di trovare lavoro. In effetti la possibilità di trovare occupazione viene subordinata al pagamento di 37 euro da effettuare prima dell'assunzione a copertura di non meglio specificate spese di segreteria. In realtà chi ha pagato (utilizzando un Iban per il versamento su una carta prepagata) non è più riuscito ad avere alcun contatto con i promotori che, per far risultare gli annunci più credibili, hanno anche indicato i nomi di due imprese (una altoatesina e l'altra trentina) dal marchio rinomato ma in realtà già fallite. Una denuncia penale per truffa è stata depositata a Napoli. A Bolzano la Cgil, a fronte delle numerose telefonate e segnalazioni, ha chiesto l'intervento della Guardia di Finanza e della polizia postale. Gli ignoti (per ora) truffatori hanno scelto di colpire nel settore dell'edilizia ben conoscendo la situazione di profonda crisi e l'elevato numero di lavotori disoccupati del settore. A livello nazionale su 1 milione e 300 mila posti di lavoro nel settore edile ne sonò spariti 700 mila. In Alto Adige dal 2007 ad oggi (dunque in sette anni) ne sono spariti circa 6 mila (su 18 mila). «Ad essere in estrema difficoltà anche in Alto Adige vi sono lavoratori ultra cinquantenni - rivela Stefano Parrichini - che hanno poche possibilità di riqualificazione e riconversione». In effetti il sindacato ricorda la condizione particolarmente svantaggiata dei lavoratori edili che di fatto sono sempre precari in quanto anche quando trovano occupazione possono essere licenziati per conclusione dell'attività di cantiere. «Sono le persone che costruiscono e fanno le opere che vediamo tutti i giorni - ricorda Parrichini - ma sono anche lavoratori  invisibili e quando perdono il lavoro hanno diritto solo ad un anno di indennità di disoccupazione. Finiti i 12 mesi non c'è più nulla». E sulla pelle di questi disperati ora c'è anche chi spera di mettere a segno business truffaldini.

 

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