10.10.14 "All'Arquati i lavoratori sono considerati alla stregua delle merci usa e getta" lo denuncia la Fillea di Parma, che prosegue "dopo una stagione in cui i lavoratori hanno dato in termini di disponibilità, flessibilità, straordinari,tutto quello che potevano senza risparmiarsi, oggi l’azienda presenta il conto annunciando l'ennesimo piano di riorganizzazione, che arriva a soli due anni dall’ultimo. ll piano prevede una procedura di mobilità con un esubero di personale dichiarato pari al 30% della forza lavoro (12 su 47 dipendenti complessivi)."
"Lungi dal presentare un piano industriale fatto di investimenti in tecnologia, innovazione dei processi, valorizzazione delle professionalità" prosegue la Fillea "l’azienda ripropone la solita logica di sempre: esternalizzazione di interi cicli o fasi produttive, licenziamenti e poco importa se dietro i freddi numeri dei costi produttivi ci sono uomini e donne con una loro dignità e con famiglie a carico. La crisi, drammatica, che dura ormai da troppo tempo, ha fatto la sua parte, ma questa decisione aziendale, che non ipotizza nemmeno di senza passare attraverso l'uso degli ammortizzatori sociali, ha il sapore cinico della beffa. Non staremo a guardare!" conclude la Fillea.

Emilia-Romagna