12.11.14 "Avrebbero trovato una pistola giocattolo nella bacheca sindacale interna allo stabilimento Italcementi di Castrovillari, ed accanto ad essa un biglietto con la scritta minacciosa "attenzione a qualcuno». Un gesto che ha prodotto - nella giornata di ieri - una precisa denuncia della Cgil attraverso gli esponenti Angelo Sposato, Segretario Generale Cgil Comprensoriale Pollin-Sibaritide-Tirreno, Antonio Di Franco, Segretario Generale Fillea Cgil Comprensoriale e Luigi Veraldi, Segretario Generale Fillea Cgil Regionale, finita sul tavolo del Prefetto di Cosenza, del Commissariato di Polizia di Castrovillari e del Procuratore capo della Repubblica in forza al Tribunale di Castrovillari." E' quanto riporta il quotidiano Cronache del Garantista edizione Calabria, che prosegue:
il sindacato chiede si fare subito chiarezza sull`accaduto a 360° ricercando ogni responsabilità interne d esterne all`azienda di atti che ledono pesantemente l`immagine del movimento dei lavoratori e indeboliscono l`azione del sindacato nella
delicata trattativa che nei mesi scorsi ha visto al centro una discussione sulle sorti dello stabilimento e sul mantenimento di tutti i suoi livelli occupazionali». L`episodio sarebbe riferito al 28 ottobre scorso e sarebbe stato formalmente illustrato ai sindacati giovedì presso la Prefettura di Cosenza mentre si celebrava un incontro sindacale alla presenza dei vertici aziendali dell` Italcementi S.p.A. «Preoccupazione» è stata espressa dal sindacato che in questo tempo vive un momento di «confronto» con l`azienda e che «ci induce - scrivono i sindacati - a non sottovalutare e a condannare con fermezza l`accaduto». Azienda che in merito «a quanto accaduto negli scorsi giorni» ha «fin da subito segnalato il ritrovamento del messaggio minatorio alle forze dell`ordine».
Il sindacato ripone «massima fiducia nella magistratura» dichiarando «la nostra ferma volontà di adoperarci al fine di agevolare l`instaurarsi di un clima collaborativo necessario ad assicurare alla giustizia ogni responsabilità per tale grave atto».