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18.11.14 Stato di crisi, la newsletter Fillea sulle crisi nelle costruzioni. Oggi sulla stampa si parla di: Colacem, Cementi Vittoria, presidio dei lavoratori Metropolitana Napoli e della Cesi ad Imola, la crisi delle fornaci a Cremona, Natuzzi, Edilarpentieri, le crisi della 3B e della 3Elle.


18.11.14 SICILIA. COLACEM, FERIE FORZATE E CASSA INTEGRAZIONE
Crisi sempre più nera anche in provincia di Ragusa e la Colacem, l'industria di produzione del cemento, si è vista costretta a riproporre la Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria e le ferie forzate per 13 settimane, con la possibilità che possano ridursi a 9. Un piano di Cassa Integrazione che coinvolgerà i 75 dipendenti per 5, 10 e 23 giornate lavorative. Soltanto 8 dipendenti non dovrebbero essere coinvolti. Circa 40 gli operai, invece che avranno una cassa integrazione di 23 giorni anche perché si ferma l'impianto di produzione del klinker e continua a funzionare l'impianto di macinazione ed imballaggio. Tutto ciò per smaltire le scorte che hanno riempito i magazzini. Fonte: Giornale di Sicilia
 
18.11.14 MONFERRATO. CEMENTI VITTORIA, TUTTI A CASA
Quando la crisi mette in ginocchio anche un'azienda storica, a conduzione familiare e radicata sul territorio, la sconfitta sociale è di tutti. È quanto accade alla Cementi Victoria, storica azienda trinese del cemento, travolta dalla crisi del settore sin dal 2008 e con la produzione ferma da circa un anno. Le preoccupazioni esternate a più riprese dai lavoratori si sono purtroppo rivelate azzeccate, tant'è che i 25 dipendenti dell'azienda sono stati tutti licenziati. le prime nove lettere di licenziamento erano state consegnate a maggio, mentre la settimana scorsa la stessa cosa è avvenuta per i restanti sedici colleghi, di cui 12 a novembre e 4 a metà dicembre. Tutti avevano usufruito della cassa integrazione straordinaria prima che fosse avviata la procedura di mobilità. Fonte: il Monferrato

18.11.14 NAPOLI. 200 EDILI IN PRESIDIO: APRITE I CANTIERI DELLA METRO!
Un blocco stradale in via Galileo Ferraris a Napoli. È accaduto ieri mattina ad opera dei dai duecento lavoratori della Metropolitana per sollecitare l'apertura dei cantieri della Linea 1 al Centro direzionale e all'aeroporto di Capodichino. Per la Fillea Cgil  indispensabile aprire i nuovi cantieri, per garantire la riassunzione di tutti i lavoratori licenziati nell'opera e la tenuta degli attuali livelli occupazionali, per ridare ossigeno ad una economia ormai piatta ed asfittica. Ma perché i due cantieri non partono? Ciro Nappo, Fillea: va subito detto che i soldi ci sono. Si tratta di un'opera imponente, del valore di 600 milioni di euro complessivi, dei quali 300 garantiti dai fondi strutturali messi a disposizione da palazzo Santa Lucia, 200 milioni del Comune di Napoli garantiti da mutui appositamente accesi, e 115 milioni da delibere del Cipe. Il termine dei lavori è fissato per il 2018. Per questo riguarda il cantiere di Capodichino il ritardo è da attribuire all'accordo con la Gesac, proprietaria delle aree, che soltanto la settimana scorsa ha consentito di consegnare le aree stesse. Fonte: il Roma

16.11.14 IMOLA. POLETTI CONTESTATO EVITA IL PRESIDIO
Da uno come lui non se l'aspettavano. Non pensavano che proprio quel ministro del Lavoro preferisse entrare dalla porta secondaria per evitare gli operai di 3elle e Cesi. E invece così ha fatto. Proprio lui, Giuliano Poletti, e proprio nella sua città, Imola; l'ultimo segretario del Pci sul Santerno e già presidente nazionale di Legacoop che non affronta i dipendenti delle cooperative in crisi.  Fonte: Corriere di Romagna


16.11.14 CREMONA. FORNACI, CRISI SENZA FINE. CHIUDE QUELLA DI SILVANO
Chiude la fabbrica di laterizi Danesi (exValdata) di Silvano Pietra, una delle fornaci storiche dell'Oltrepo che ancora resisteva alla crisi. Da mercoledì, scatta la procedura di mobilità per i quindici dipendenti. E' l'esito previsto, ma comunque triste e con ripercussioni pesanti per l'occupazione, del piano di ristrutturazione del gruppo industriale di Soncino (Cremona), sul quale un anno fa era stato concluso l'accordo con le organizzazioni sindacali di categoria, dopo una trattativa difficile che si era risolta anche grazie alla mediazione del ministero del Lavoro. e il polo produttivo Danesi di Silvano sparisce, quello «gemello» di Casei Gerola resiste a fatica. In cassa integrazione i venti addetti. Fonte:La Provincia Pavese

16.11.14 PUGLIA. NATUZZI: SITUAZIONE CRITICA, INDENNITA' TARDANO ANCORA
Tornano ad agitarsi i lavoratori della Natuzzi. Alcune delle banche che avrebbero dovuto concedere il loro assenso ad anticipare la cassa integrazione in deroga aspettano invece un decreto ministeriale che le cauteli.
Questo significa che le indennità di settembre ed ottobre che i lavoratori aspettano potrebbero slittare ancora. Nel frattempo slitta anche il tavolo ministeriale che avrebbe dovuto tenersi a Roma il 18 novembre. Questo perché i vertici Natuzzi avrebbero chiesto di arrivarci dopo il consiglio di amministrazione del gruppo previsto per il 28 novembre prossimo. Fonte: Quotidiano di Taranto

15.11.14 IMOLA. EDILCARPENTIERI: 19 LAVORATORI FANNO RICORSO
Edilcarpentieri, il nodo dei licenziamenti collettivi si è spostato in tribunale, davanti al giudice del lavoro. Sono già 19 gli ex lavoratori - tutti carpentieri - dell'azienda di Casalfiumanese che hanno scelto le vie legali per impugnare i licenziamenti diventati operativi 1'1 luglio scorso. La vicenda ha a che fare con il piano di ristrutturazione presentato dall'azienda edile e che ha portato alla riduzione del personale, passato da 79 addetti a 20. Di fatto l'impresa aveva deciso di dismettere il settore carpentieria, affidandosi a contoterzisti, ma questo aveva decretato l'esubero di 45 dipendenti del settore ai quali, a più riprese, erano arrivate lettere di licenziamento. L'ultima risale a fine maggio-inizio giugno ed è quella che ha portato all'interruzione del rapporto di lavoro a partire dal 1 luglio. Fonte: l resto del Carlino edizione Imola


15.11.14 TREVISO. 3B, NON VA A CASA NESSUNO MA TUTTI LAVORANO DI PIU'
Mobilificio 3B: raggiunto l'accordo sindacale che scongiura il drastico ridimensionamento produttivo e salva tutti i 680 posti di lavoro della sede di Salgareda. Maggiore flessibilità e introduzione del ciclo continuo per un massimo di sei mesi sono i sacrifici richiesti ai lavoratori in cambio di 50 milioni di euro di investimenti messi sul piatto dalla proprietà per rilanciare l'azienda. L'intesa, è stata siglata all'unanimità, ieri, da Rsu e Ooss.
Il piano industriale presentato dall'azienda è stato discusso e approfondito dalle rappresentanze sindacali che hanno proposto e concordato con la dirigenza aziendale opportune soluzioni e importanti garanzie prima di portarlo all'attenzione e al vaglio delle assemblee dei lavoratori. Fonte: La Tribuna di Treviso
 
15.11.14 ROMAGNA. VERTENZA 3ELLE, DIETROFRONT SUGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI
Non c'è tregua nella vertenza 3Elle. Le organizzazioni sindacali Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil e le Rsu avevano sottoscritto solo pochi giorni fa con la direzione aziendale un verbale di intenti per la gestione in continuità del concordato in corso. L'accordo prevedeva il mantenimento dei livelli occupazionali con l'utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali disponibili e l'apertura di una procedura di mobilità volontaria trasferimento nella Newco di tutti i lavoratori che non avessero espressamente rinunciato revisione temporanea di alcuni elementi retributivi del contratto aziendale. Questo accordo è stato sottoposto, giovedì 6 novembre, all'assemblea dei lavoratori della Elle che lo ha approvato. Ma a distanza di pochi giorni, nel corso dell'assemblea dei soci 3Elle sarebbe stata illustrata intenzione di procedere alla messa in mobilità (licenziamento) di tutti gli addetti per la successiva costituzione di una nuova cooperativa alla quale i lavoratori conferirebbero l'intero importo della indennità spettante in seguito al licenziamento. Fonte: La Voce di Romagna

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