20.02.15 La Fillea e la Cgil di Palermo dicono no ai licenziamenti scattati nell’ennesima azienda in amministrazione giudiziaria "Si tratta della Soilgeo srl, un’impresa edile che si occupa  di palificazioni e trivelle, sequestrata all’imprenditore Sergio Troia nel 2012" raccontano in un comunicato "l’azienda il 3 febbraio  ha comunicato la volontà di licenziare 15 dipendenti sui 24, perché dal 17 febbraio sarebbe a  corto  di commesse. Oggi all’ufficio provinciale del Lavoro la Fillea e la Cgil si sono opposte ai licenziamenti dei lavoratori,  già  in cassa integrazione ordinaria e da un anno in cassaintegrazione straordinaria."
Dal sindacato la richiesta di convocazione di un  tavolo in Prefettura con tutti i soggetti, per verificare se esistano le condizioni per far continuare a lavorare gli operai della ditta palermitana  “Un’azienda che opera  in amministrazione giudiziaria e che sta dentro le regole non può essere tagliata fuori. E’ un controsenso. Ci appelliamo allo Stato" dichiarano Mario Ridulfo, della segreteria Cgil di Palermo e Piero Ceraulo, della FilleaCgil di Palermo "ancora una volta a rischio sono i lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate, per i quali invece la Cgil, anche con una legge di iniziativa popolare presentata in Parlamento,  chiede da sempre maggiori tutele. La Soilgeo è una delle poche aziende in città, forse l’unica, che  opera in un settore così specialistico come quello della palificazione e del consolidamento dei terreni. In provincia di Palermo ci sono diversi appalti in corso dove le maestranze specializzate  della Soilgeo potrebbero essere ben impiegate,  come il Passante ferroviario, l’Anello ferroviario,  il raddoppio della superstrada Palermo-Agrigento nel tratto Lercara Friddi-Bolognetta,il collettore fognario. L’azienda, che ha rapporti anche con la Sis per il Tram  e con la Cmc,  oggi ha ribadito  che quello del licenziamento è l’unico atto possibile perché la previsione  di nuove possibilità lavorative non si è concretizzata. Noi abbiamo chiesto di fare un punto per individuare delle possibilità di sopravvivenza  per l’impresa e per i suoi lavoratori” concludono i sindacalisti.

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